domenica 20 febbraio 2011

La rivolta in Libia mette a rischio il potere di Gheddafi?

L'onda della protesta raggiunge la Libia e minaccia di travolgere Gheddafi. L'epicentro è la Cirenaica a est del Paese. Bengasi e El Beida sarebbero sotto controllo degli insorti. la contestazione si è trasferita anche a Tripoli dove nei giorni scorsi si erano svolte manifestazioni pro regime. La situazione vede decine di morti ( forse centinaia) tra i manifestanti,la tv di stato assaltata, il Palazzo del Popolo uno dei principali edifici del governo, in fiamme. Il problema degli insorti è che sono disorganizzati. Difficile trovare chi svolgere un ruolo di guida L'esercito non reprime, sono i mercenari assoldati da Gheddafi a sparare contro la folla. il rais libico può contare sui proventi delle rendite petrolifere e del gas da redistribuire per crearsi una vasta clientela con cui dividere gli oppositori. A differenza di Tunisia ed Egitto, la Libia è un Paese che conosce un relativo benessere economico con PIL pro capite di 10000 $ annui
L'unico a parlare al Paese è stato uno dei figli di Gheddafi, Saif al islam ( la spada dell'islam), la faccia presentabile del regime, nel quale ha svolto il ruolo di coscienza critica: ha promesso riforme ma ha anche minacciato una violenta repressione con la possibile morte di decine di migliaia di persone nel caso in cui la protesta prosegui. Saif recita la parte di veicolo del dissenso al governo; non è invece criticabile la forma di Stato , la Jamāhīriyya (un sistema populista-autoritario con venature socialiste che si basa sulla partecipazione popolari alle assemblee) perché ciò equivarrebbe a mettere in discussione la figura di Gheddafi
In questo quadro l'Europa si muove ancora una volta in maniera incerta. E l'Italia si distingue per immobilismo, stretta tra gli interessi economici e il timore che il crollo di Gheddafi provochi un massiccio flusso di profughi . Gheddafi ha imposto il silenzio, altrimenti l'orda dei clandestini si abbatterà sulle nostre coste. Il nostro governo diligentemente obbedisce.

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