Dicono di essere un milione. In ogni caso sono state tantissime le donne che si sono ritrovate in 230 piazze d'Italia per urlare il proprio rifiuto di un modello femminile ridotto a trastullo dei piaceri del potente. Insomma: non ci sono solo le Ruby , le Noemi e le Minetti. Giulia Bongiorno, deputato FLI, in un lucido intervento ha sottolineato che non si tratta di essere moralisti o puritani ma di rifiutarsi di sottostare all'idea che il Bunga Bunga possa diventare un criterio di selezione della classe politica.
L'Italia ha bisogno come il pane del contributo della sensibilità femminile e questa manifestazione, al di là della contingente contestazione allo stile harem del Cavaliere, è positiva proprio perchè segna la volontà delle donne di volersi prendere con forza lo spazio che spetta loro nella società
Con buona pace degli Ostellino e dei Ferrara, sostenitori di una libertà declinata al maschile. Difensori di un regime in piena agonia.
domenica 13 febbraio 2011
La rivolta delle donne deminettizzate
Etichette:
donna,
politica italiana,
società.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commenti:
Ferrara non è riuscito che a riempire un teatro e forse ha dato pure il cestino della merenda e pagato il biglietto del pulman ai partecipanti.
Posta un commento