La manovra di emergenza del governo Monti ha un impatto totale di 34 miliardi lordi ( di cui 20 netti destinati al deficit), la maggior parte dei quali provengono da tasse. Un insieme di provvedimenti che rischiano di avere un'impatto recessivo in particolare per quelle imposte che colpiranno direttamente i consumi (l'Iva se entrerà a regime a partire dal secondo semestre 2012, e l'accise sulla benzina in un Paese in cui il trasporto avviene su gomma). Pur essendoci un netto passo in avanti rispetto alla politica economica del governo Berlusconi si poteva fare meglio intervenendo con più tagli alla spesa ( rappresentati sopratutto dalla riforma pensionistica). Troppo poco anche sul fronte della crescita limitata alla deducibilità Irap delle nuove assunzioni per under 35 e donne. Progressi in tema di lotta all'evasione fiscale con la tracciabilità dei pagamenti superiori ai 1000 euro affiancata dalla possibilità per il fisco di esaminare i movimenti dei conti correnti.
giovedì 8 dicembre 2011
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