lunedì 19 dicembre 2011

La morte di Kim Jong-il: i possibili scenari per la Corea del Nord e per i vicini asiatici



Scene di disperazione nella Corea del Nord per la morte del caro leader Kim Jong-il, uno dei dittatori più retrogradi del pianeta. Eppure probabilmente lo schock dei nordcoreani per la perdita della loro guida politica è sincera: si tratta di un popolo indottrinato che non ha conosciuto dalla seconda guerra mondiale altro che la dinastia dei Kim e per di più  indebolito da condizioni di vita e sanitarie terribili , aggravatesi dopo la carestia del 1995, e pertanto incapace di qualsiasi indipendente reazione organizzata.
L'erede designato è il figlio terzogenito di Kim Jong-il, Kim Jong-un di cui si sa pochissimo e che si ritiene non abbia nemmeno 30 anni. Data la giovene età sarà probabilmentre eterodiretto dallo zio Jang Song-taek, vice presidente dellla comissione nazionale di difesa, vero centro nodale del sistema nordcoreano, carica considerata per importanza seconda sola a quella del Leader supremo. Proprio all'interno delle forze armate si gioca il destino del Paese con il rischio di rese dei conti e lotte intestine e con la possibilità di rivolte tra i soldati che stanno appena un po meno peggio del resto della popolazione di cui condividono comunque la precarietà nelle condzioni di vita. Visti i bellicosi precedenti, c'è anche la preoccupazione che la instabilità interna porti a azioni di forza verso l'esterno con lancio di missili o altre azioni militari rivolte in particolare ai danni dei vicini sudcoreani e giapponesi con i primi che hanno messo le loro forze armare in stato d'allerta mentre a Tokyo il governo ha tenuto una riunione di emergenza
Infine le possibilità di una svolta riformista che attenui l'isolamento del Paese anche se non possono essere escluse restano assai improbabili, almeno nell'immediato, in virtù delle dinamiche interne a un'elite familiare che mira esclusivamentre al mantenimento del potere.

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