Senza raggiungere i livelli di fanatismo religioso con cui i fans di Steve Jobs ne hanno accolto la morte, è difficile non provare ammirazione per un uomo che ha cominciato dal garage di casa sua e pur cacciato una prima volta dall'azienda che aveva fondato ne ha ripreso le redini quando era in difficoltà trasformandola in un impero globale della tecnologia.
Jobs però ha potuto sviluppare il suo genio creativo in un ambiente come la Silicon Valley quanto mai recettivo al lancio di nuove iniziative imprenditoriali nel settore hi-tech. Francamente l'ipotesi di una Apple creata in Italia non riesco proprio a immaginarmela: probabilmente Jobs avrebbe passato la maggior parte del suo tempo a combattere contro l'astrusità della nostra burocrazia invece che a sviluppare le sue idee, girando a vuoto alla ricerca di politici a cui raccomandarsi e senza lo straccio di un finanziatore disposto a puntare un euro su un giovane brillante ma visionario.
In Italia lo "stay hungry, stay foolish" avrebbe ceduto spazio allo "stay submissive".
sabato 8 ottobre 2011
Se Steve Jobs fosse nato in Italia......
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2 commenti:
concordo specialmente con la considerazione finale, anche se ormai è un tale postulato del modo di essere diffuso da noi, che più che un'opinione da condividere, rappresenta lo slogan del nostro folclore; un po' come andare in giro per il mondo a narrare la malavita organizzata tra le realtà "inevitabili" della nostra tradizione.
Magari Stefano Lavori in Italia sfiderebbe i tessuti tumorali, come Steve Jobs il tumore al pancreas.
Magari perirebbe, ma non senza battersi.
Certo è che se invece delle sue frasi a effetto, cercassimo di far propri la sua determinazione e tenacia (non necessariamente per fare gli imprenditori) in ogni momento del nostro piccolo quotidiano, allora magari realizzeremmo un tessuto sociale sano.
In una società sana la genialità di Steve Jobs si innesterebbe con naturalezza, come quotidiano ordinario.
Ma le cellule staminali, da noi, sono soltanto statue celebrative dei tempi andati, sui quali piangersi addosso.
grazie Kisciotte, il tuo commento è un prezioso invito a non rassegnarsi.
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