Dopo 18 mesi di stallo istituzionale il Belgio avrà di nuovo un governo: il leader socialista vallone Di Rupo incaricato alla fine alla fine dell'estate di formare l'esecutivoha trovato un accordo tra gli otto partiti che è presumibile andranno a comporre la maggioranza. Escluso invece il partito separatista fiammingo NVA che aveva ottenuto il successo elettorale nelle Fiandre.
L'accordo prevede la possibilità per le regioni di raccogliere una parte del gettito fiscale senza passare per il governo centrale e trasferimenti dal centro alla periferia nel settore della sanità e delle politiche sociali.
Ma ciò che ha sbloccato l'impasse è stata la crisi finanziaria e di liquidità della banca franco-belga Dexia partecipata dal governo e dagli enti locali che in caso di fallimento dell'isitututo avrebbero visto andare in fumo i milioni di euro che vi avevano investito.
Dunque l'incubo che la crisi delle anche sconvolgesse anche il Belgio ( che finora presenta tassi di crescita del PIL superiori al 25) ha quasi costretto le forze politiche a muoversi. Per Di Rupo una bella gatta da pelare: qualora il suo governo non riuscisse a far mantenere al Belgio la crescita economica sinora raggiunta, potrebbe prospettarsi un ulteriore crescita nei consensi dei rivali fiamminghi
domenica 9 ottobre 2011
Con Di Rupo il Belgio ritrova un governo ma non l'armonia tra fiamminghi e valloni
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