giovedì 13 ottobre 2011

La strana alleanza tra militari e Fratelli Musulmani conduce l'Egitto verso la reazione

Chi si cela dietro le recenti ulteriori violenze a danno dei copti d'Egitto? Jihdisti vicini ad al Qaeda che intendono cancellare ogni traccia di cristianesimo dal Paese oppure si tratta di una strategia della tensione volta a rafforzare il ruolo di indispensabili tutori dell'ordine di coloro che attualmente detengono il potere? Durante l'azione di protesta dei copti svoltasi al Cairo testimoni oculari affermano di aver visto militari attaccare e sparare contro i manifestanti: un episodio che conferma il sempre più incerto futuro per i cristiani d'Egitto e getta ulteriori ombre sul ruolo ambiguo svolto dall'esercito durante la rivolta.
La transizione del dopo Mubarak sta portando a una cogestione del potere tra militari e Fratelli Musulmani, due forze fino a ieri reciprocamente ostili ma che per ora hanno necessità di sostenersi a vicenda. L'esercito da Nasser, a Sadat fino a Mubarak ha sempre avuto un ruolo chiave ma per continuare a detenerlo ha bisogno dell'appoggio degli islamisti "moderati". A sua volta la Fratellanza necessita della forza dei militari per respingere l'offensiva dei jihadisti salafiti che non accettano le soluzioni di compromesso da loro proposte.
occorre sgmbrare il campo da qualsiasi equivoco: il fatto che i Fratelloi Musulmani siano più moderato rispetto ai qaedisti non significa che siano nè laici nè tantomeno democratici: il loro obiettivo resta l'introduzione della Sharia islamica come legge dello Stato e il Corano è il loro unico punto di riferimento per il controllo degli affari politici e sociali. Solo nel 2007 la Fratellanza proponeva una bozza di programma in cui l'operato del governo, rigorosamente chiuso alla presenza femminile doveva essere soggetto alla supervisione dei religiosi per verificarne la conformità con la Sharia. In questo quadro si nota l'assenza delle forze democratiche che dopo le mobilitazioni dei mesi scorsi non hanno avuto la forza per darsi una efficente e compettitiva struttura politica. D'altronde la convocazione delle elezioni per novembre favorisce naturalmente le forze politiche già organizzate espressione deii militari e dei fratelli musulmani. Sembrano già tradite le speranze di chi credeva per quel Paese in un futuro di libertà e democrazia

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