Dopo Tunisia, Libia ed Egitto il vento delle rivolta si è spostato in Medio Oriente. Nello Yemen il regime del presidente Saleh, oramai abbandondato anche da molti suoi luogotenenti, è messo in grande difficoltà dalla protesta e chiede aiuto alla vicina Arabia saudita che era intervenuta militarmente anche in Bahrein per sedare le manifestazioni organizzate dalla maggioranza sciita contro.
I leader dell'opposizione yemenita di fronte alla pesante repressione si sta preparando all'ipotesi di una duratura guerra civile. Ma oltre attivisti a favore della democrazia nello Yemen che si sono fatti sentire nella capitale Sana'a e nelle altre principali loclaità del Paese vi sono oppositori nascosti che da mesi prepararono una guerra molto violenta al regime legati con il fondamentalismo islamico e ad al Qaeda ( che nello Yemen ha una delle sue roccaforti) e in possesso di armi molto pericolose.
Per evitare che l'integralismo islamico prevalga si adombra un intervento di forze ivi compresi gli Stati Uniti, più restie a intervenire in altri paesi come il Bahrein per via dei forti interessi petroliferi che invece nello Yemen non ci sono.
mercoledì 23 marzo 2011
Lo Yemen tra aspirazioni alla democrazia e insidie del fondamentalismo islamico
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento