Alla fine il consiglio Atlantico ha deliberato di passare tutte le operazioni militari in Libia della coalizione dei volonterosi sotto il comando Nato. L'alleanza Atlantica gestiva già l'embargo marittimo ( sotto comando dell'ammiraglio italiano Veri) e della no-fly zone. L'oggetto del contendere riguardava le operazioni di bombardamento sui bersagli di terra delle truppe di Gheddafi che la Francia era restia a far passare sotto comando Nato , temendo che ciò ne avrebbe limitato la libertà d'azione. Anche su questo Parigi sembra essersi uniformata ai desiderata degli alleati, ma non nasconde la volontà di mantenere comunque una posizione di supremazia, sia per intensificare le sua presenza in Nord Africa sia perché il presidente Sarkozy spera di ricavare dall'operazione un vantaggio elettorale in vista delle prossime presidenziali , facendo leva sul tradizionale sciovinismo transalpino. Si parla di una non meglio identificata "regia politica", ma l'Italia che teme di perdere le proprie posizione di vantaggio commerciale in Libia non ne vuole sapere di consentire ai cugini d'oltralpe ulteriori occasioni per primeggiare
domenica 27 marzo 2011
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