Il successo dei partiti filoccidentali nelle elezioni per il rinnovo della Rada, il Parlamento ucraino, solo apparentemente da un chiaro segnale sulle prospettive politiche che verranno seguite dal governo di Kiev. Anzitutto va registrata le massiccia defezione dal voto delle regioni orientali dove la presenza dei filorussi è più massiccia: qui anche per timore di attentati terroristici, solo un elettore su quattro si è recato alle urne.
Il quadro delle forze politiche si presenta inoltre assai frammentato: il blocco dei partiti che sostengono il presidente Poroshenko e il Fronte popolare del primo ministro Yatseniuk sono entrambi attestati al 21% dei voti. Terza forza con circa il 10 % dei consensi è il Partito Samopomich ( Auto-aiuto), guidato dal sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi. Si tratta di partiti accumunati dal desiderio di far entrare l'Ucraina nell'Unione Europea , ma profondamente divisi su altre tematiche non meno rilevanti: se Poroschenko è incline a una mediazione che coinvolga anche la Russia, Yatseniuk appare decisamente più orientato a una netta rottura delle relazioni con Mosca. Si potrebbero registrare anche divergenze sulle riforme economiche da realizzare per far uscire il Paese da una spaventosa recessione ( si stima una perdita del Pil tra il 7 e il 10%). Dietro l'angolo c'è l'incubo che queste divisioni portino a ripetere il fallimento di Yulia Tymoshenko e della rivoluzione arancione.
lunedì 27 ottobre 2014
Ucraina: il fronte filoccidentale resta diviso anche dopo la vittoria elettorale
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