La vicenda Renault-Briatore-Piquet è emblematica di come viene gestita attualmente la formula 1. C'è un pilota appiedato dalla sua scuderia perché manifestamente incapace. A quel punto il personaggio in questione rispondente al nome di Nelsinho Piquet vuota il sacco e denuncia che durante il gran premio di Singapore del 2008 il suo team ( con Flavio Briatore in testa gli ordina di andare a sbattere contro il muretto per fare entrare la safety car e mantenere in testa il compagno di squadra Alonso che poi vincerà la corsa. Il fatto che Piquet possa avere dei motivi di risentimento verso il suo ex datore di lavoro, non scompone minimamente la FIA che prende le seu rivelazioni per oro colato e gli garantisce addirittura l'immunità. A rischiare è il team, la Renault a cui vine prospettata l'espulsione dalle competizioni. Ma quando la casa francese accetta di scaricare Briatore, provvidenzialmente alla squalifica di due anni viene messa la condizionale consentendole di correre, come se nulla. Rimane il vero obiettivo del grande capo Mosley, quel Briatore che aveva osato allearsi con la Ferrari per contrastarne i capricci da sovrano assoluto. E con lui vi sarà la punizione durissima e infamante della radiazione. Una sentenza comminata senza avere reso pubblica alcuna prova a parte la discutibilissima testimonianza di Piquet. Per l'imputato nessuna possibilità di difendersi in spregio delle più elementari garanzie di giusto processo. Si tratta di un precedente che ha il sapore di minaccioso avvertimento ai dissenzienti. In primo luogo proprio la Ferrari che rischia di mettere a repentaglio il prestigio conquistato in anni di corse per rimanere in un ambiente dove la giustizia assomiglia a un regolamento di conti degno della Chicago dei gangsters. E' augurabile che dalle parti di maranello prendano seriamente in considerazione l'eventualità di separarsi dalla compagnia di certi galantuomini per divenire capofila di un proprio campionato alternativo, come era nei progetti prima della ritrovata ( apparente?) pace con la FIA.
martedì 22 settembre 2009
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