martedì 4 ottobre 2011

Mentre la Grecia affonda, la Germania pensa all'euromarco

La grecia effettua tagli per 30000 posti di lavoro pubblici ma con una stima dell'8,5% del deficit e una contrazione del 5,5% del suo PIL, non riuscirà a raggiungere gli obiettivi di finanza pubblica prestabiliti.
Per salvarsi L'Europa ( e l'Italia) guarda sempre più alla Germania, entrata nell'euro con le difficoltà seguenti all'unificazione e uscita come il Paese più forte dell'area. I problemi dei paesi più deboli ( compresa l'Italia)hanno costituito un contrappeso alla rapida rivalutazione dell'euro che ha favorito la ripresa delle esportazioni tedesche.
Il problema dell'Europa però resta politico: la moneta non corrisponde a una Stato ma a 17 Paesi dell'eurozona ognuno dei quali ha un suo debito pubblico. Di fronte a questo deficit strutturale dell'Unione Europa, all'illusione di una moneta senza sovrano, dell'economia che può sostituire la politica , è puramente illusorio pensare che sia la sola Germania a farsi carico dei paesi cicala; piuttosto avverrà il contrario: i tedeschi lasceranno l'Euro e torneranno a creare un nuovo marco assieme agli altri Paesi virtuosi.

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