giovedì 3 settembre 2009

Videocracy, il documentario censurato dalla Rai, trionfa a Venezia. Il regista Gandini: "all'estero ridono dell'Italia"



La Rai continua nella sua politica di totale zerbinismo verso il Cavaliere. La lezione della campagna stampa contro il direttore di Avvenire Luigi Boffo, in base alla quale chi osa criticare Berlusconi o viene querelato com'è successo a Repubblica o viene sputtanato ( com'è successo a Boffo) è stata prontamente recepita a Viale Mazzini. E così il servizio pubblico ha deciso di censurare i trailers del documentario Videocracy, critica impietosa della tv berlusconiana, passata dagli inizi del Drive in, all'esperimento Colpo Grosso, fino alle letterine e veline, in un crescendo di celebrazione di tette e culi al vento e di ostentata esibizione di volgarità. Ma a fare giustizia ci pensava la Rete , che proiettava il documentario verso i consensi riscossi alla festa del cinema di Venezia. E il regista Erik Gandini, che vive in Svezia ( paese non a caso ben più libero del nostro) commenta amaramente la situazione del nostro paese: "il vero problema è che all'estero ridono di noi. Ciò che accade in Italia, in altri paesi dove esiste una totale scissione tra potere politico e libertà di stampa sembra una commedia . " Ma è la cruda realtà aggiungo io.

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