venerdì 11 settembre 2009

Il concetto di libertà di Marina Berlusconi. Tanta....ma solo per il suo Papi.


Concedendo un'intervista al Corriere, Marina Berlusconi mostra di aver imparato dal suo Papi come intrattenere i rapporti con la stampa. Sulle questioni inerenti al divorzio e alla dynasty familiare: «Di queste cose non ho la minima intenzione di parlare. Tanto­meno sui giornali. Se le domande sono queste, intervista finita» Rispondere solo alle domande gradite pare un vizio di famiglia..
Continua Marina :"libero anche Berlusconi. Li­bero, come tutti, di avere una vita privata". Ma se questa vita privata è fatta di incontri con signorine disponibili che poi si ricompensano con favori anche elettorali questa libertà è meno legittima. Tanto meno ad un uomo che rappresenta le istituzioni
E ancora "libero di reagire, anche duramente, ad ac­cuse che non sono accuse, ma calunnie in­famanti". Se siano calunnie infamanti è tutto da dimostrare. Anzi per la verità i riscontri sembrerebbero dimostrare il contrario ( vedi gli audio raccolti dalla D'Addario). Libero di reagire certamente. Ma liberi anche noi di valutare, attraverso il pluralismo dell'informazione, la differenza tra l'uomo politico che decide di rispondere nel merito delle accuse fatte e chi invece reagisce alle domande scomode querelando giornalisti.
Infine l'ultima perla è su Feltri: " Non sempre mi trovo d’accor­do con lui, ma oltre ad essere un fuoriclas­se assoluto nel suo mestiere, è un esempio lampante di giornalismo libero."
Già la libertà di obbedire agli ordini. Qualità molto apprezzata in Mediaset da cui si può agevolmente valutare la devozione del servo al suo padrone.

0 commenti: