Dopo mesi di analisi sulla spending review da parte dei ministri Giarda, Patroni Griffi e Grilli giunge finalmente qualche dato utile di riferimento: sarebbe di 295, 1 miliardi la massa di spesa pubblica aggredibile nel medio periodo; mentre nel breve periodo possono essere oggetto di revisione 80 miliardi.
D'altronde la nomina del risanatore di Parmalat Enrico Bondi a commissario per la gestione della spesa è un segnale della volontà di intervenire e nello stesso tempo un'ammissione degli scarsi ottenuti fino ad ora. L'obiettivo di ridurre la spesa di 4,2 miliardi entro il 2012 è sin troppo conservativo. Limitarsi a evitare l'aumento dell'IVA non è sufficiente. I pesanti sacrifici fatti dagli italiani imposti dall'acrescita pressione fiscale finora avevano un senso nella necessità di trovare immediate risorse per i disastrati conti pubblici, ma non possono più essere sopportati a lungo. Serve ben altro: per creare i presupposti per la ripresa economica garantendo gli equilibri di bilancio da questo momento occorrerà muoversi sopratutto sul fronte della lotta all'evasione fiscale e dell'eliminazione delle inefficienze sul lato della spesa. Sotto quest'ultimo aspetto il compito del commissario Enrico Bondi sarà quello di dare il cambio di marcia finora mancato.
martedì 1 maggio 2012
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