Si chiama Futuro e Libertà il frutto della relazione tra i due leader del fu Partito dell'Amore. Dunque La rottura tra Fini e Berlusconi stavolta è definitiva. Il documento approvato dall'ufficio di presidenza del PDL in cui si dichiarano le posizioni di Fini incompatibili con quelle del partito, il deferimento ai probiviri di tre deputati ( Bocchino, Granata, Briguglio) fedeli al presidente della Camera segna l'escalation di una tensione tra i due cofondatori del PDl che si trascinava da mesi. I deputati frondisti fonderanno un gruppo autonomo alla Camera: il passo minacciato mesi fa in occasione della riunione della direzione del Pdl ora diventa realtà. Berlusconi non ne esce bene: emerge nitida l'impressione di un leader che non accetti il dissenso e cacci via coloro che la pensino in modo diverso da lui. E se a pensarla in questo modo è un berlusconiano doc come Giuliano Ferrara allora per il Cavaliere non si prospettano giorni sereni: l'appoggio al governo dei dissenzienti rimane, ma sarà valutato volta per volta sulla base di prgetti concreti. Le risorse del premier sono comunque ancora tali da consentirgli di sperare di rivolgere a suo favore una situazione non facile. La base che lo ama acriticamente probabilmente è a ancora solida ma resta da allontanare il retrogusto amaro di un provvedimento di stampo sovietico ai danni dell'opposizione interna.
venerdì 30 luglio 2010
Il divorzio tra Fini e Berlusconi e la nascità di Futuro e Libertà
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