martedì 1 giugno 2010

Dopo l'assalto con vittime alla Freedom Flottiglia Israele rischia l'isolamento internazionale

Sangue al largo di Gaza: uno scenario che ha visto da una parte pacifisti o sedicenti tali con bombe molotov e spranghe da spaccare in testa agli odiati israeliani , dall'altra i soldati dal grilletto facile. E' di 10 morti il bilancio dell'attacco di Israele alla flottiglia pacifista che portava a Gaza aiuti umanitari. Un convoglio finanziato dalla IHH, una ONG turca dietro cui si nasconderebbe una organizzazione islamista radicale in relazione con i Fratelli Musulmani e con Hamas. E sullo sfondo il governo turco di Erdogan avvicinatosi alla Siria e all'Iran, pronto ad accusare Israele di terrorismo di Stato.
Una provocazione quella della Freedom Flottiglia, nella quale Israele è cascata in pieno. Non solo a causa delle vittime provocate, ma anche perchè l'assalto è avvenuto in acque internazionali. Israele sostiene di aver diritto di tutelare il suo blocco navale posto su Gaza anche al di fuori delle acque territoriali e di aver preventivamente avvertito via radio la flottiglia dell'esistenza del blocco. Ma resta l'impressione di una operazione gestita male e finita peggio ( perchè ad esempio l'uso dell'esercito e non della polizia?) Tel Aviv rischia l'isolamento internazionale; tanto più dopo il rifiuto di aderire a una commissione internazionale che indaghi sull'accaduto.

1 commenti:

freewomen ha detto...

mi sembra che in molte nazioni il 24 aprile si ricordi il genocidio armeno da parte e che nessun governo turco abbia mai ricosciuto lo sterminio di + di un milione di armeni in armenia

mi sembra anche che per la sicurezza nazionale esercito e aviazione turca varchino di tanto in tanto il confine con l'irak per colpire la resistenza curda

mi sembra anche che alcune fonti riportino che 5 donne al giorno sono uccise in turchia

mi sembra ancora che da decenni ci sia un grossa isola che si chiama Cipro per metà invasa dall'esercito turco e divisa da muri e filo spinato dalla parte greca.