Per il primo ministro della Turchia Erdogan Hamas non è un gruppo terroristico, ma un movimento di resistenza che difende la propria terra.
Era solo il 1996 quando Turchia e Israele raggiungevano un accordo in funzione antisiriana. Ma è come se fosse un altra epoca: da quando è andato al potere nel 2002 con il suo partito filoislamico AKP, Erdogan ha operato un deciso riavvicinamento a Siria e Iran come contrappeso alle difficoltà del suo paese di farsi accettare come membro dell'Unione Europea. E contestualmente sul piano interno erodeva gradatamente le fondamenta della laicità dello Stato di ispirazione kemalista, svincolandosi dal controllo dei militari che fino ad allora di quel principio erano stati inflessibili tutori anche ricorrendo a soluzioni autoritarie.
La Turchia intende giocare un ruolo di primo piano nello scacchiere mediorientale, forte dell'acquisita potenza come forza militare convenzionale ( e forse nucleare in ambnito Nato e del suo ruolo di punto di transito delle fonte energetiche )( gas e petrolio) verso l'Europa occidentale. E con Erdogan difficilmente starà a fianco di Israele.
domenica 6 giugno 2010
La Turchia di Erdogan lontana dall'Occidente, vicina ad Hamas ed Iran
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