La Fiat ha proposto un piano di 700 milioni di euro di investimenti per lo stabilimento di Pomigliano d'Arco. Va ricordato che i motivi per cui la Fiom, unico tra i sindacati ad essersi opposto all'accordo, non riguardano la durezza prevista per i turni di lavoro ma due clausole che dovrebbero limitare le assenza in massa per malattie per ragioni non di salute ( la partita di calcio del mercoledì per intenderci) e gli scioperi indetti in violazione degli accordi sottoscritti. Si tratta di misure legittime , assolutamente non contrastanti con la Costituzione, aventi come obiettivo la tutela della necessaria produttività. La maggioranza dei lavoratori l'ha capito dando il proprio assenso all'accordo. Ma il 37% di lavoratori contrari potrebbe indurre la Fiat a lasciare la produzione della Panda in Polonia per timori di boicottaggi. Sarebbe una brutto segnale di immagine per l'Italia , un Paese che nell'Unione Europea riesce ad attrarre investimenti esteri meno di tutti, Grecia esclusa
mercoledì 23 giugno 2010
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