Nel suo discorso di fine anno il presidente Napolitano ha trattato argomenti attesi. Ha fatto riferimento alla crisi di Gaza, alla recessione economica, alla necessità di riforme per costruire un'Italia migliore. E le forze politiche si sono trovate d'accordo nell'elogiarne i contenuti. Non poteva essere altrimenti: le parole di Napolitano erano così politically correct, così attente a non scontentare nessuno che era impossibile trovarvi un appiglio per mostrare risentimento. Resta l'impressione di un discorso inconsistente che si è limitato agli auspici e ai consigli del buon padre di famiglia ma non ha affrontato in maniera adeguata la questione della casta politica e tantomeno il problema irrisolto che affligge l'Italia: il corporativismo. Ma chiaramente dedicarvi la necessaria attenzione avrebbe scatenato inevitabili polemiche e la rottura di quell'atmosfera di affettata concordia natalizia a cui il Quirinale sembra tenere.
giovedì 1 gennaio 2009
Napolitano con un discorso di fine anno banale rassicura i partiti
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politica italiana,
presidente della Repubblica
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