La decisione del governo brasiliano di concedere al terrorista Cesare Battisti lo status di rifugiato politico è semplicemente vergognosa. Non solo un pluriomicida ha potuto per decenni godere della protezione complice di Stati come la Francia e il Brasile e di una parte degli intellettuali di quei paesi, ma adesso si afferma ufficialmente che Battisti è un perseguitato per ragioni politiche. Per i familiari delle vittime questo insulto alla memoria dei loro cari è come ucciderli una seconda volta. Sembra che per bloccare la richiesta italiana di estradizione di Battisti vi siano state anche in questo caso le pressioni del presidente francese Sarkozy che aveva già dato il suo no all'estradizione a Marina Petrella altra terrorista macchiatasi di reati di sangue. L'autentico paradosso è che in Italia i veri perseguitati sono i familiari delle vittime che non riescono a trovare né pace né giustizia. I terroristi invece con le leggi permissive del nostro paese invece sono tutti fuori galera e in certi casi si ergono persino a maestri di pensiero per le giovani generazioni.
mercoledì 14 gennaio 2009
Cesare Battisti: quando i terroristi assassini recitano da perseguitati
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