mercoledì 22 agosto 2007

Myanmar. continua la repressione del dissenso

La giunta militare al potere in Myanmar (ex Birmania) ha annunciato di aver arrestato 13 leader del movimento di dissidenti. Motivo degli arresti : aver “minato la stabilita’ e la sicurezza della nazione” partecipando domenica a una manifestazione contro l’aumento dei prezzi del carburante. Oggi una cinquantina di militanti per la democrazia ha nuovamente sfidato la giunta militare scendendo in piazza a Yangon per chiedere la liberazione dei dissidenti.

Dopo 30 anni di dittatura militare, nel 1990, il partito al governo (NUP) aveva permesso libere elezioni, ma poiché vinse il partito (NDL) rappresentato da Aung San Suu Kyi, nell’ottobre dello stesso anno i reparti dell’esercito fecero un’incursione presso la sede NDL arrestando tutti i componenti.

L’area più colpita dalle dimostrazioni di violenza dei militari è quella sud-orientale (o Tenasserim); di conseguenza ogni anno migliaia di esuli si muovono verso il confine con la Thailandia, dove sono stati istituiti dei campi profughi.


fonte:ANSA

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