La decisione con cui l'Arabia Saudita e altri cinque Paesi hanno rotto temporaneamente le relazioni diplomatiche con il Qatar accusandolo di sostenere rapporti con le organizzazioni terroristiche si basa su un pretesto. Non perché effettivamente il Qatar non abbia foraggiato l'estremismo jihadista, ma perché le connivenze con i terroristi hanno interessato anche le fila degli accusatori ,compresi i sauditi. Il vero motivo della rottura diplomatica sta nei rapporti amichevoli che il Qatar ha cercato di intrattenere con l'Iran sciita, nemico giurato dei wahabiti. Il pugno duro dei sauditi è favorito anche dalla recente visita di Trump in cui il presidente americano ha avvalorato la posizione di Ryad di associare la lotta al terrorismo al contrasto verso il regime di Teheran. La nuova amministrazione americana ha così messo ulteriore benzina nell'incandescente scenario medio-orientale non tenendo conto di come il terrorismo islamico sia una manifestazione del rinfocolarsi delle millenarie tensioni tra sunniti e sciiti, che andrebbero stemperate con una sapiente opera di mediazione tra le parti e non alimentate parteggiando per le posizioni più estremiste rappresentate in questo caso proprio dai sauditi.
martedì 6 giugno 2017
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