Rivolgendosi alla nazione per presentare la campagna volta ad annientare l'Isis, Obama ha tenuto a evidenziare le differenze con le operazioni militari del suo predecessore. Al contrario di Bush, Obama cercherà di coinvolgere il maggior numero di Stati in una coalizione internazionale ( a partire dall'Arabia saudita), e verrà fatto un marginale utilizzo di truppe di terra , impiegate esclusivamente in attività di supporto, senza alcun diretto coinvolgimento in azioni belliche.
Rassicurare gli americani e distanziarsi politicamente dai repubblicani: una strategia che guarda anche alle prossime elezioni di mid-term
Ha poi sottolineato la necessità di rinforzare i ribelli moderati che combattono in Siria. Ma non è chiaro come ci riuscirà concretamente visto che queste forze sono state marginalizzate proprio dagli estremisti.
C'è poi il nodo dei rapporti con il presidente siriano Assad: Obama ha ribadito che non ci si può fidare di lui nella lotta al terrorismo ma combattere l'Isis significa indirettamente dare un aiuto al presidente siriano. Nel sottolineare come Assad abbia perso legittimità presso il suo popolo, questa volta non ha però invocato la sua estromissione dal potere. Dietro questa prudenza c'è l'auspicio di un accordo politico con i ribelli, per far fronte comune contro l'Isis?
giovedì 11 settembre 2014
Obama contro l'Isis, pensando alle elezioni di mid-term
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