domenica 1 maggio 2011

Siria: perchè Bashar al Assad non teme l'intervento della comunità internazionale

In Siria prosegue la repressione a suon di morti e migliaia di arresti al giorno contro quella parte di popolazione che manifesta chiedendo maggiore democrazia. Ma l'evoluzione di quanto succede a Deraa e nelle altre città siriane rischia di essere ben diversa da quanto succede a Bengasi e dall'epilogo positivo delle rivoluzioni in Tunisia ed Egitto
Il contesto geopolitico è ben diverso in quanto La Siria è meno isolata rispetto alla Libia nella lega Araba ed è al centro di una serie di rapporti e equilibri regionali: non ha fatto la pace con Israele verso cui rivendica alture del Golan, ha luna notevole infliuenza in Libano e legami con Iran e Turchia. Sul piano interno il controllo di Bashar al-Assad, al contrario di quanto accadeva per Ben Ali e Mubarak, è molto forte sulle forze di polizia e in parte anche sull'esercito. Ciò rende molto più salda la posizione del dittatore siriano e assia più problematica la possibilità che la comunità internazionale sia in grado e voglia intervenire per destituire chi, che per quanto detestabile sul piano morale, resta un elemento di stabilità della regione mediorientale

4 commenti:

Klang68 ha detto...

Ma tu sei proprio sicuro di quanto sta succedendo in Siria? Ci sei stato? Parli arabo? No perché a me risulta l'esatto contrario, ossia che i poliziotti vengo abbattuti come papere da cecchini e che il 'regime' sta sopportando da mesi provocazioni senza reagire se non con degli arresti negli ultimi giorni. Non penso che crederai alle mie parole, spero però tu voglia leggere quanto detto da Antoine Audo Vescovo di Aleppo o da Gregorio III Laham, patriarca melkita di Damasco. Queste sono autorità religiose, non un pirla qualsiasi appena tornato da Damasco come me...

storico sgrz ha detto...

Non sono stato in Siria, ma mi servo di una fonte molto attendibile come Asia news.
ovviamente non credo nè a te nè a ciò che dicono le autorità religiose che va interpretato poichè potrebbero avere interesse a mantenere lo status quo ad esempio nel timore che un cambiamento di guida politica peggiori la loro condizione e quella dei cristiani del Paese.
se il presidente Assad come dice il vescovo di Aleppo è così amato, e istruito, e lavora nell'interesse della Siria non avrebbe problemi a confortarsi in libere elezioni sotto l'egida di ispettori della comunità internazionale.

Klang68 ha detto...

Ah, Asia news è una fonte attendibile. Capisco...
Credo di non avere altro da dire

storico sgrz ha detto...

esatto Asia news è una fonte attendibile. E' la rivista dal POntificio isitututo missioni esterte. I missionari nei paesi extraeuropei sono una preziosissima fonte di notizie raccolte di prima mano.

a ciò si aggiunga quanto riporta amnesty international sulla repressione del dissenso, le torture e le detenzioni da parte del regime siriano

http://www.amnesty.org/en/appeals-for-action/help-stop-bloodshed-syria