sabato 15 novembre 2008

Brunetta, Gelmini e il PD conservatore

I ministri Brunetta e Gelmini stanno cercando di dare nuova credibilità con le loro riforme a quei settori come la pubblica amministrazione e la scuola che versano da tempo in condizioni disperate d'inefficienza. Potranno anche sbagliare in qualche cosa ma almeno provan0 a cambiare qualcosa. L'atteggiamento di condanna della loro opera che proviene dal PD si spiega unicamente con la necessità di mantenere le posizioni elettorali di forza che esso mantiene in quelle realtà. Quella di Veltroni e soci è una strategia fortemente conservatrice che mette in soffitta il riformismo in luogo della difesa dello status quo. Un approccio progressista avrebbe richiesto la presa d'atto di una pubblica amministrazione che non funziona , di un sistema educativo autoreferenziale e per nulla meritocratico e la consapevolezza che un miglioramento della situazione passa innanzitutto per la responsabilizzazione dei lavoratori . Si è invece scelta la solita retorica del ricco che toglie al povero, si è agitato lo spettro del dramma sociale perdendo l'ennesima sfida per dare al Partito Democratico un identità credibile come possibile alternativa di governo

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