Dopo 50 giorni di guerra, israeliani e palestinesi hanno siglato l'ennesima tregua a tempo determinato. Hamas e il governo israeliano cantano entrambi vittoria ma la realtà è che si tratta di un compromesso dovuto al logoramento delle forze in campo: la popolazione di Gaza stremata dal sangue e dalla distruzione subita, quella israeliana preoccupata che le scuole ricominciassero sotto la minaccia dei razzi di Hamas. Alcune restrizioni al commercio e agli spostamenti a Gaza saranno allentate ma ( non abolite) in modo da consentire ai palestinesi di importare grandi quantità di cemento e di altri materiali da costruzione per iniziare uno sforzo gigantesco di ricostruzione.Se la tregua resiste le parti si riuniranno il mese prossimo per negoziare le questioni più spinose, come la costruzione di un aeroporto a Gaza e la smilitarizzazione di Hamas.
Sul piano politico forse chi ha ottenuto di più è però proprio Hamas: è vero che la sua forza militare è stata seriamente colpita, ma occorre ricordare che il negoziato vede come parte il governo di unità nazionale palestinese di cui fa parte proprio Hamas. Si tratta di un riconoscimento sia pure indiretto del ruolo di Hamas: solo poco tempo fa una concessione impensabile da parte di Israele.
giovedì 28 agosto 2014
Il ruolo politico di Hamas nella nuova tregua israelo-palestinese
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