Dopo le elezioni parlamentari di dicembre su cui aleggiano fortissimi sospetti di brogli e che avevano visto un notevole calo di consensi per il partito di Putin e Medvedev "Russia unita" un quarto dei russi dichiarava di avere meno fiducia rispetto a prima nell'onestà delle urne.
Grandi manifestazioni di protesta da allora si sono tenute nelle principali città russe, l'ultima delle quali il 4 febbraio ha radunato oltre 100 mila persone a Mosca. La grande novità rispetto al passato è vedere una parte di società civile russa che non si rassegna a subire passivamente l'oltraggio della democrazia e scende in piazza per rivendicare i suoi diritti superando le comprensibili paure di rappresaglie.
Tuttavia il potere di Putin si mantiene saldo anche in virtù delle debolezze interne all'opposizione. Per di più il movimento di piazza denominato per "elezioni oneste", manca di una leadership autorevole, è troppo diviso al suo interno, il suo consenso è per lo più limitato alla classe media e non riesce a fare presa presso i ceti popolari. Né la presenza di nazionalisti e comunisti all'interno dei cortei favorisce una maggiore partecipazione.
Non c'è dubbio chi risulterà vincitore nelle elezioni presidenziali a marzo. L'unica incertezza è se zar Valdimir possa riconquistare il Cremlino già al primo turno.
domenica 12 febbraio 2012
Russia: forza e debolezza del movimento di piazza anti Putin
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diritti umani,
geopolitica,
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