Per Renzi la bassa affluenza alle urne registrata per le regionali di Emilia-Romagna ( 37%) e Calabria (44%) è un effetto secondario, perchè non tutti hanno perso. Non credo che il presidente del Consiglio ignori come la partecipazione sia invece un elemento fondamentale della democrazia e che quando essa venga a mancare ci si trovi davanti a un sintomo patologico che andrebbe preso con molta serietà e preoccupazione. Temo piuttosto che ciò che gli interessi sia esclusivamente vincere, anche a costo di vedere sminuito il valore della sovranità popolare.
L'effetto secondario della democrazia secondo Renzi
Italicum: i nodi del premio di maggioranza e della soglia di sbarramento
Perchè i cittadini dovrebbero occuparsi di sistemi elettorali, in un contesto di grave crisi economica in cui la maggior parte deve sforzarsi in ogni modo di trovare i soldi per arrivare a fine mese? Perchè si è appunto cittadini, e dalla bontà del sistema elettorale deriva la possibilità per il governo di essere sostenuto da una maggioranza solida e stabile, che consenta all'esecutivo di assumersi le responsabilità di dare adeguate risposte alle istanze del popolo sovrano.
E da cittadino mi sento di valutare due punti del sistema elettorale in cantiere, il cosiddetto Italicum, da cui dipende a mio parere la possibilità di instaurare un sano rapporto di collaborazione tra governo e maggioranza, nonché una dialettica costruttiva con le forze di opposizione.
Il primo elemento è dato dall'assegnazione del premio di maggioranza che nel Porcellum veniva assegnato alla coalizione con la conseguenza di favorire alleanze elettorali tra forze politiche eterogenee che inesorabilmente si sfaldavano quando si doveva governare. Molto meglio che il premio di maggioranza sia assegnato alla singola lista più votata che potrà agire vedendosi ridurre di molto il potere ricattatorio delle forze politiche più piccoli, e con molti meno alibi nel caso in cui non riesca a realizzare il programma presentato agli elettori.
Sul potere dei partiti minori incide anche la soglia di sbarramento. Se fissata a una percentuale alta avremo un quadro politico notevolmente semplificato tanto più se associata al premio di maggioranza dato alla lista. Qualora invece la soglia si attestasse attorno al 3-4% in presenza di un premio alla coalizione si ripresenterebbero molte delle complicazioni già avute con il Porcellum. Con il premio di lista per lo più saremmo invece di fronte a un diritto di rappresentanza garantito alle minoranze che potrebbe coesistere con il diritto-dovere della maggioranza di attuare il proprio programma di governo.
Stati Uniti: il lavoro all'origine del tracollo democratico nelle elezioni di midterm
Le elezioni di midterm che hanno consegnato ai repubblicani la maggioranza in entrambi i rami del Congresso, rappresentano un atto di sfiducia del popolo americano nei confronti della politica di Obama che probabilmente va al di là degli stessi demeriti del presidente ma che lo costringerà a soluzioni di compromesso nell'ultima fase del suo mandato. Ad esempio è verosimile che verrà accantonata la riforma fiscale con cui Obama cercava di produrre un effetto redistributivo delle ricchezze a favore delle classi sociali svantaggiate. I repubblicani dal canto loro dovranno agire mostrando il loro volto responsabile e rassicurante in vista delle elezioni presidenziali del 2016: un segnale in questo senso viene già dal profilo complessivo degli eletti del Grand old party in cui risulta fortemente ridimensionata la componente più estremista del Tea Party.
I democratici sono stati penalizzati per le incertezze mostrate dal presidente nella gestione delle crisi globali ( dalla Libia, alla Siria e l'Iraq, ). Ma è sopratutto l'economia al centro dei pensieri degli americani e nonostante il PIL Usa registri un tasso di crescita elevato ( + 3.5% nel terzo trimestre), tale aumento di ricchezza non riesce a tradursi in un miglioramento del benessere dell'americano medio: il tasso disoccupazione sceso al 5,8% non deve ingannare perchè la maggior parte dei posti di lavoro creati sono precari, dequalificati e malpagati e meno della metà degli adulti ha un lavoro a tempo pieno. Molto significativo è il dato del tasso di partecipazione della forza lavoro sotto al 63%, al minimo degli ultimi trent'anni a indicare che oltre un terzo dei potenziali lavoratori è oramai scoraggiato e non cerca nemmeno più un'occupazione.
La politica espansiva monetaria attuata dalla Federal Rserve con il quantitative easing ha messo in circolo più denaro che però è andato a ingrossare le file del grande capitalismo, con effetti marginali sulla produttività reale e sul lavoro. Una controindicazione di cui dovrebbe tenere conto anche l'Europa nel suo tentativo di uscire dalla crisi
Quali prospettive per il Burkina Faso dopo la fuga di Compaorè?
Il popolo del Burkina Faso attendeva di poter finalmente scegliere nel novembre del 2015 il nuovo presidente che avrebbe dovuto succedere a Blaise Compaore in carica da 27 anni. Ma quest'ultimo ha cercato di attuare una modifica alla costituzione che gli avrebbe consentito di prolungare la sua permanenza al vertice del potere dello Stato dell'Africa centrale. Una mossa che ha scatenato la protesa popolare appoggiata dall'esercito con un colpo di Stato che ha costretto Compaore alle dimissioni e a una precipitosa fuga in Costa d'Avorio.
Ma ora non è chiaro se la situazione si evolverà in senso democratico o se i militari tenteranno di consolidare la propria posizione. E' quanto temono all'Unione Africana che hanno chiesto ai militari di cedere in breve tempo la guida del Burkina Faso a un governo civile. Nel frattempo nella capitale Ouagadougou proseguono le proteste che chiedono le dimissioni del colonnello Zida, nominato dai militari nuovo capo dello Stato ad interim.