Il bilancio del governo Letta è stato molto deludente: pur potendo disporre di margini di manovra ben maggiori di chi l'ha proceduto grazie all'uscita dalla procedura di infrazione comunitaria e all'abbassamento dei tassi di interesse sul debito pubblico, sono stati prodotti risultati ben modesti sia sul piano delle riforme che della politica economica, aumentando l'IVA al 22%, incartandosi sull'IMU, non riuscendo ad incidere sul cuneo fiscale e sulla spending review.
La sua sostituzione era dunque opportuna ma lasciano molto perplesse le modalità da manovra di palazzo con cui ciò è stato fatto da Matteo Renzi: dopo aver assicurato a gennaio il suo sostegno a Letta con l'ormai celeberrima frase "Enrico stai sereno", venti giorni dopo il segretario del PD gli dava lo sfratto da Palazzo Chigi per insediarvisi a sua volta come nuovo inquilino. E poichè spesso la forma diventa sostanza non c'è da stupirsi se gli alleati di Renzi al governo, abbiano accolto la staffetta con iniziale diffidenza. Speriamo almeno che la sua smisurata ambizione porti a risultati misurabili e positivi per gli italiani.
martedì 18 febbraio 2014
Letta-Renzi a Palazzo Chigi. Staffetta in stile democristiano
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