La massiccia diffusione del precariato nella pubblica amministrazione è stata negli anni una scorciatoia per aggirare il dettato costituzionale che prescrive ( art. 97) che sia il concorso lo strumento con cui determinare l'accesso al pubblico impiego. Il governo introducendo una riserva al 50% nei futuri concorsi per la stabilizzazione dei precari ha legittimato questa pratica scorretta di selezione generatrice di clientelismo. Una riserva così ampia falsa la competizione tra i candidati: da una parte i precari che godranno di una corsia preferenziale per il posto fisso; dall'altra i comuni mortali che non avendo santi in paradiso avranno molte minori opportunità di venire assunti. Uno schiaffo alla meritocrazia! Se la pubblica amministrazione non brilla per efficienza è anche per l'abuso di queste pratiche e il provvedimento del governo induce a pensare che le cose di certo non miglioreranno.
mercoledì 4 settembre 2013
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