Beppe Grillo vuole le elezioni e pur di andarci subito è disposto a mantenere il Porcellum, dopo che per anni si era scagliato ( giustamente) contro i perversi effetti antidemocratici di questo sistema elettorale su cui va ricordato pesa come una spada di Damocle la probabile prossima pronuncia di incostituzionalità da parte della Consulta. Nel suo blog dichiara di essere convinto di poter vincere e di governare da solo. Sostiene che i partiti alleati nel governo Letta vogliono modificare la legge elettorale proprio perchè temono che con il Porcellum il Movimento Cinque stelle possa sbaragliare la concorrenza.
Grillo forse è davvero convinto di possedere il carisma e il tocco magico per stravolgere quella che fino ad ora si è rivelata un evidenza empirica del Porcellum: l'impossibilità di ottenere una maggioranza stabile e coesa al Senato. Ma al di là delle dichiarazioni di facciata è possibile che sia un altro e assai poco nobile il vero motivo alla base della svolta: con il Porcellum il capo-partito può scegliersi direttamente i propri candidati anche perchè le Parlamentarie , le primarie via web del M5S, non si sono dimostrate un efficace strumento di selezione per l'eseguità dei militanti coinvolti ( poche decine di migliaia), per la scarsa trasparenza sui criteri di gestione delle votazioni, per la dubbia adeguatezza e l' evidente impreparazione di molti dei vincitori. Grillo nei mesi scorsi aveva già scagliato più volte i propri strali contro coloro che proponevano forme di dissenso rispetto alla linea di condotta da lui imposta per il Movimento. In definitiva con il Porcellum ancora in piedi sarà molto più facile per lui e per Casaleggio rimanerne i padroni incontrastati.
martedì 27 agosto 2013
La svolta di Grillo sul Porcellum. Una motivazione inconfessabile
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