domenica 27 novembre 2016

Referendum costituzionale e propaganda terroristica

In vista del referendum costituzionale del 4 dicembre i due opposti schieramenti così profondamente divisi nella valutazione della riforma appaiono invece del tutto simili nel metodo con cui hanno impostato le loro rispettive campagne: terrorizzare i cittadini elettori lanciando messaggi in cui si prefigurano scenari apocalittici qualora a vincere sia il campo avverso; con la conseguenza che la discussione nel merito dei contenuti della revisione costituzionale viene messa sovente in secondo piano. Cosi per coloro che promuovono la riforma Votare No condannerà l'Italia all'immobilismo e all'isolamento; mentre coloro che vi si oppongono insistono nel sostenere che Votare Si significhi far scivolare l'Italia verso una deriva autoritaria. La causa dei toni aspri e a tratti violenti raggiunti in questa campagna referendaria risiede nel fatto che dietro alle divergenze sulla riforma istituzionale si nasconde un conflitto per la conquista del potere tra i sostenitori di Renzi e i suoi oppositori. Uno scontro oramai degenerato fino a creare una profonda e inedita frattura nel Paese sulla stessa Costituzione, che sino ad ora pur nei suoi difetti era stata riconosciuta come elemento fondante e unificante per la civile convivenza democratica. Qualunque sia il risultato del referendum , a partire dal 5 dicembre si dovrà lavorare per ritornare a valorizzare la Carta Costituzionale come il patto fondamentale in cui si possano continuare a riconoscere la stragrande maggioranza dei cittadini italiani.

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