Il ministro dei Beni Culturali Bondi ha annunciato alcuni giorni fa che non andrà al Festival di Cannes in segno di protesta contro l'ammissione del documentario Draquila di Sabina Guzzanti che a suo dire offenderebbe l'Italia.
Personalmente ritengo che Draquila sia un opera di buon livello che ha il pregio di indagare sui retroscena dell'onera di ricostruzione de L'Aquila a seguito del terremoto del 2009. E si pone domande la cui legittimità è confermata dalle recenti inchieste giudiziarie sugli appalti della Protezione civile.
Ma anche si fosse trattato di un prodotto mediocre quando un ministro cerca di fare terra bruciata attorno a un opera che non gli piace fa un cattivo uso del suo ruolo politico. Non certo un bel segnale per chi ha a cuore la libertà di espressione in Italia. L'ennesimo indizio della singolare interpretazione del concetto di liberalismo predominante tra gli uomini della destra al governo
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