Umberto Bossi annuncia l'intenzione di ricandidarsi a segretario della Lega. Il Senatur si traveste da vittima di un complotto e fa capire di essere ancora lui il deus ex machina, il
padre-padrone del partito, i cui guai, a suo dire, sarebbero imputabili unicamente al malefico tesoriere Belsito e alla strega "terrona" Rosi Mauro. Una versione favolistica a cui
non tutti nella Lega sembrano credere. Ma se i militanti se la bevono e lo rieleggono, Bossi potrà traconquillamente raccontare loro anche che i bambini nascono sotto i cavoli.
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