giovedì 27 ottobre 2016

Un Mattarellum 2.0 per superare l'Italicum

A fronte della disponibilità manifestata da Renzi a rivedere la legge elettorale, Stefano Passigli ha lanciato l'idea di un Mattarellum corretto che assegnerebbe 475 seggi in altrettanti collegi regolati dall'uninominale maggioritario. Fatti salvi i 12 seggi della circoscrizione estero, altri 90 seggi andrebbero al primo partito come premio di maggioranza, 30 seggi al secondo partito, e 23 seggi sarebbero redistribuiti come diritto di tribuna trai partiti minori che hanno conseguito a livello nazionale una percentuali di consensi compresa tra il 2 e il 20%. A mio parere si tratta di un buon punto di partenza nella discussione su un eventuale superamento dell'Italicum, poiché in essa vi sono racchiusi gli aspetti più virtuosi del maggioritario in termini di sovra-rappresentazione dei partiti maggiori ( che di conseguenza favorirebbe la stabilità del rapporto fiduciario tra maggioranza e governo) e di creazione di un legame più stretto tra elettori e candidati di collegio, garantendo comunque la rappresentanza in parlamento delle formazioni più piccole.

domenica 9 ottobre 2016

Donald Trump, il pifferaio di Hillary Clinton

“Se sei un Vip puoi fare alle donne tutto ciò che vuoi”. Con queste dichiarazioni sessiste Donald Trump si è probabilmente giocato le residue speranze di conquistare la Casa Bianca. Ma non è certo un caso che il relativo video risalente al 2005 sia emerso solo a poche settimane dal voto. Al candidato repubblicano manca il tempo materiale per dimostrare di essere diventato un uomo migliore di quello che appare dalle parole pronunciate oltre dieci anni fa. I suoi avversari avevano un asso nella manica ed hanno scelto il momento giusto per giocarserlo. A confermarlo vi sono le rivelazioni di Wikileaks sulla strategia della campagna elettorale della Clinton. Nelle email pubblicate dal sito di Assange si scopre la strategia dello staff democratico volta a far emergere nel fronte repubblicano i candidati più estremisti, capaci alla lunga di risultare sgradevoli all'interno del loro stesso partito. Il pifferaio Donald Trump poteva stordire e indebolire i repubblicani, e ciò lo collocava in cima alla lista degli avversari desiderati da Hillary Clinton che a sua volta vede così avvicinarsi l'obiettivo di diventare la prima donna presidente degli Stati Uniti.