sabato 16 gennaio 2016

La strategia di Renzi nello scontro con Juncker

Renzi alza i toni dello scontro con la Commissione europea nella consapevolezza che il 2016 sarà un anno chiave con molte incognite per il suo futuro politico: la procedura di infrazione aperta per i presunti aiuti di Stato a favore dell'Ilva di Taranto, la fragile ripresa economica da consolidare nella speranza che si mantenga la congiuntura internazionale favorevole, la necessità di dare solidità ai conti pubblici per evitare che nel 2017 scattino le clausole di salvaguardia con il rischio di introdurre decine di miliardi di nuove tasse. Il botta e risposta con Juncker serve anche a trasferire la polemica all'esterno, distogliendo almeno temporaneamente l'attenzione sulle incerte prospettive per l'Italia. E sullo sfondo la tentazione di monetizzare il possibile successo nel referendum istituzionale andando a elezioni anticipate per assicurarsi altri cinque anni a Palazzo Chigi con il sostegno di una nuova maggioranza parlamentare, solida e fedele, garantitagli dall'Italicum.