martedì 30 settembre 2014

Il referendum per l'indipendenza della Catalogna sospeso dalla Corte Costituzionale spagnola

La Corte costituzionale spagnola ha sospeso per cinque mesi il previsto referendum per l'indipendenza della Catalogna. Il giudice nel frattempo dovrà esaminare se la consultazione referendaria viola la Costituzione spagnola. Il referemdum indetto con un decreto del presidente della regione Autonoma della Catalogna, Artur Mas, doveva svolgersi il 9 novembre. Ma il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha presentato ricorso sostenendo il voto, che non ha avuto la benedizione di Madrid, non era "compatibile con la Costituzione spagnola". Molti catalani appoggiano il referendum dopo il rifiuto di Madrid di concedere loro più poteri e autonomia. Un'iniziativa stimolata anche dal recente referendum per l'indipendenza della Scozia. I catalani sono 7 milioni e mezzo, costituiscono circa il 16% della popolazione della Spagna. Ma la Catalogna è una delle regioni più ricche e più altamente industrializzate della Spagna, e in essa le spinte indipendentiste già consistenti, si sono fatte ancora più forti dopo la crisi economica che ha violentemente colpito in questi anni la Spagna.

Mille euro di multa: il valore di un'adolescenza spezzata

La procura di Roma ha accettato la richiesta di patteggiamento per quattro clienti delle due minorenni che si prostituivano in un appartamento dei Parioli. I clienti, che erano consapevoli della minore età delle prostitute, dovranno pagare 1000 euro di multa. La condanna a un anno di reclusione verrà invece sospesa con la condizionale per cui questi "signori" non si faranno nemmeno un giorno di carcere.
Si tratta di una sanzione ridicola che annulla ogni effetto deterrente per un reato così grave in cui vi è un alta possibilità di recidiva. Come rilevato dal garante per l'Infanzia e l'adolescenza, per i reati connessi alla prostituzione minorile non si dovrebbe mai ricorrere al patteggiamento. Un epilogo che lascia sconcertati, una sconfitta per la giustizia che non riesce a tutelare la parte più debole: le giovani vittime.

martedì 23 settembre 2014

Il ruolo della Turchia nella lotta contro l'Isis

Obama sta insistentemente chiedendo alla Turchia di far parte della coalizione militare contro l'Isis ma Erdogan ha rifiutato qualsiasi coinvolgimento diretto nel timore di possibili attentati jihadisti nel suo territorio. Il governo di Ankara ha sinora tenuto un atteggiamento ambiguo e si sospetta che la recente liberazione di 49 ostaggi turchi da parte dell'Isis sia la contropartita di un accordo con cui la Turchia da ai combattenti islamici il via libera di avanzare verso il nord della Siria e dell'Iraq nei suoi combattimenti contro i curdi. D'altronde il sostegno occidentale alla resistenza curda contro l'Isis non è visto di buon occhio dalla Turchia nel timore che si rafforzino le posizioni irredentiste volte alla formazione di uno stato curdo a scapito della propria integrità territoriale.

venerdì 19 settembre 2014

La Scozia rifiuta l'indipendenza

Gli scozzesi hanno scelto di rimanere nel Regno Unito. È questo l'esito del referendum in cui il no all'indipendenza ha prevalso con il 55% dei voti. Probabilmente in molti elettori la prospettiva di una secessione è apparsa un vero e proprio salto nel buio. Troppo forti i legami economico-finanziari con Londra per essere recisi così bruscamente. Troppo incerto l'attuale contesto globale per essere affrontato da un piccolo Paese di 5 milioni di abitanti che per quanto dinamico e ricco di risorse naturali, avrebbe dovuto confrontarsi con realtà imponenti ed e aggressive sul piano sia politico ed economico.
Assai poco sicure e rassicuranti si sarebbero presentate le relazioni internazionali per il neonato Stato scozzese con Paesi come Spagna, Belgio, Grecia e Cipro pronte a boicottarne l'entrata nella UE nel timore che il contagio secessionista prendesse forza anche nelle proprie rispettive realtà.
Secoli di incomprensioni e dissidi anche sanguinosi, hanno condotto inglesi e scozzesi a un passo dalla separazione. Non ci si potrà illudere che improvvisamente scoppi l'amore, ma almeno la straordinaria partecipazione popolare ( ha votato l'85% degli aventi diritto) in questo referendum ha detto chiaramente che l'interesse a mantenere in piedi il matrimonio è reciproco. Sempre che Londra mantenga le promessa di concedere maggiore autonomia alla Scozia.

mercoledì 17 settembre 2014

Aumento dell'Iva: un errore da non ripetere

Aumentare l'Iva per finanziare la riduzione delle tasse sul lavoro: si tratta di una proposta lanciata da Bruxelles al governo italiano e che troverebbe la sua giustificazione nell'attuale contesto di deflazione che ne ridurrebbe al minimo gli effetti dannosi per la popolazione.
La mia opinione è invece di decisa contrarietà a qualsiasi innalzamento dell'Iva. Anzitutto la deflazione è proprio una conseguenza della forte riduzione dei consumi e per stimolare la domanda interna tutto serve fuorchè aumentare le tasse in questa direzione. L'aumento dell'Iva interesserebbe principalmente i beni di prima necessità e andrebbe a incidere in modo pesante sul potere d'acquisto dei redditi più bassi, cioè coloro che già adesso stanno subendo in maniera più pesante gli effetti della crisi economica.
Inoltre nel recente passato per consentire allo Stato di fare cassa abbiamo già assistito ad aumenti dell'Iva che hanno portato l'aliquota 20 al 22% i cui effetti recessivi sull'economia reale stiamo per l'appunto tuttora subendo.
Per ridurre le tasse sul lavoro occorre procedere a un'azione decisa contro la corruzione e gli sprechi della macchina statale, migliorare l'efficenza delle amministrazioni pubbliche, recuperare gettito dalla lotta all'evasione. Ma sopratutto bisogna smetterla di pensare che a mettere una pezza debbano essere i soliti comuni mortali già tartassati.

lunedì 15 settembre 2014

Il referendum scozzese ha in mano il destino della finanza britannica

Il referendum sull'indipendenza della Scozia che si terrà giovedì 18 settembre si presenta dall'esito molto incerto. Circa le conseguenze di una possibile separazione, il Financial Times stima che sono circa due milioni i posti di lavoro prodotti dal legame finanziario tra Londra e Edimburgo. La prosperità del Regno Unito si fonda in buona parte sui servizi finanziari e sotto questo aspetto le decisioni prese dalla Scozia avranno effetti per tutto il resto del paese e ci si dovrà porre domande sul mantenimento dell'attrattiva per gli investitori esteri. Molte banche e società finanziarie estere infatti hanno le loro sedi a Londra ma sfruttano i vantaggi fiscali e i minori costi operativi della Scozia.

sabato 13 settembre 2014

Cia, militanti dell'Isis cresciuti a 31000

La CIA valuta che l'Isis, lo Stato Islamico dell'Iraq e della Siria, riesca a raccogliere tra i 20.000 e i 31.500 combattenti in tutto l'Iraq e la Siria, sulla base di una nuova revisione dei rapporti di intelligence ricevuti da maggio ad agosto. Questo nuovo totale riflette un aumento di adesione a seguito dei numerosi successi avvenuti a partire da giugno sul campo di battaglia e la dichiarazione di un califfato, maggiore attività bellica, e un ulteriore attività di proselitismo. Funzionari della Cia esprimono preoccupazione anche per l'altro numero di combattenti stranieri, circa 15000, di cui almeno 2000 sarebbero sicuramente occidentali.

giovedì 11 settembre 2014

Obama contro l'Isis, pensando alle elezioni di mid-term

Rivolgendosi alla nazione per presentare la campagna volta ad annientare l'Isis, Obama ha tenuto a evidenziare le differenze con le operazioni militari del suo predecessore. Al contrario di Bush, Obama cercherà di coinvolgere il maggior numero di Stati in una coalizione internazionale ( a partire dall'Arabia saudita), e verrà fatto un marginale utilizzo di truppe di terra , impiegate esclusivamente in attività di supporto, senza alcun diretto coinvolgimento in azioni belliche.
Rassicurare gli americani e distanziarsi politicamente dai repubblicani: una strategia che guarda anche alle prossime elezioni di mid-term
Ha poi sottolineato la necessità di rinforzare i ribelli moderati che combattono in Siria. Ma non è chiaro come ci riuscirà concretamente visto che queste forze sono state marginalizzate proprio dagli estremisti.
C'è poi il nodo dei rapporti con il presidente siriano Assad: Obama ha ribadito che non ci si può fidare di lui nella lotta al terrorismo ma combattere l'Isis significa indirettamente dare un aiuto al presidente siriano. Nel sottolineare come Assad abbia perso legittimità presso il suo popolo, questa volta non ha però invocato la sua estromissione dal potere. Dietro questa prudenza c'è l'auspicio di un accordo politico con i ribelli, per far fronte comune contro l'Isis?

martedì 2 settembre 2014

Mogherini a capo della diplomazia europea: ma è la persona giusta?

La nomina di Federica Mogherini ad Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea è stato rappresentato come un successo dell'Italia e del premier Renzi. Bisognerebbe però chiedersi sopratutto se il profilo della Mogherini sia adatto all'incarico.
Il suo curriculum fimora non è cero straordinario: prima di divenire ministro degli esteri nel governo Renzi, la Mogherini si era occupata di relazioni internazionali per il Partito Democratico.
Considerando che l'Alto rappresentante svolge per lo più un ruolo di coordinamento della politica estera concertata dai governi degli Stati membri per essere incisivo occorrerebbe una personalità con un peso specifico che in questo momento alla Mogherini manca. È auspicable che da nuovo capo della diplomazia riesca ad acquisire la necessaria autorevolezza non tanto e non solo per il prestigio dell'Italia, ma sopratutto perché l'Europa deve parlare con una voce sola e forte.