domenica 19 agosto 2012

L'Ilva di Taranto. La magistratura eterna supplente della società italiana

Tutti( o quasi) contro il gip di Taranto Patrizia Todisco che ha rimosso il presidente del cda dell'Ilva Ferrante dall'incarico di curatore dello stabilimento tarantino e ha posto sotto sequestro gli impianti. Secondo i critici la decisione di bloccare la produzione all'Ilva di Taranto rischia di provocare la morte della più grande acciaieria d'Europa con gravi danni per tutta l'economia nazionale.
Peccato che questi tutori degli interessi nazionali non abbiano esercitato lo stesso zelo in tutti gli anni in cui l'Ilva scaricava sulla città di Taranto i suoi rifiuti inquinanti provocando centinai di morti per tumori e malattie cardio-respiratorie.
Politici, sindacalisti e opinione pubblica in generale sono rimasti inerti di fronte all'odioso ricatto che voleva il diritto alla salute messo in un angolo dalla prepotenti esigenze della produzione industriale.
La vicenda dell'Ilva di Taranto è semplicemente lo specchio di un Paese in cui la magistratura è costretta a intervenire per supplire le altrui mancanze. Mentre in una società civile non ci dovrebbe essere bisogno di un gip per ribadire quanto sia inacettabile l'alternativa tra morire per fame o per tumore.

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