mercoledì 30 maggio 2012

L'accisa sulla benzina danneggia la ripresa dei terremotati dell'Emilia

Il sostegno ai terremotati dell'Emilia-Romagna il governo lo poteva finanziare in tanti modi: un prelievo di solidarietà sui redditi più alti, sui grandi patrimoni immobiliari, una quota dei ricavi provenienti da lotterie e scommesse, un taglio sui costi dell'apparato.
Invece Monti e i suoi tecnici hanno optato per il solito geniale aumento delle accise sulla benzina che inciderà sui prezzi al consumo , sui costi delle forniture di tutti gli italiani e quindi anche degli abitanti delle zone che si vorrebbe assistere. Con buona pace delle residue e flebili speranze di ripresa economica. E pare anche che dovremo ringraziarli perchè non aumentano l'IVA.

lunedì 28 maggio 2012

Giarda: 100 miliardi di spesa pubblica su cui tagliare da subito. Le resistenze alla spending review

Secondo il ministro Giarda dei 300 miliardi di spesa pubblica oggetto di revisione, ben 100 miliardi possono essere aggrediti già nel breve periodo. Si tratta di una montagna di denaro: basterebbe riuscire a risparmiare anche solo un quarto di quanto indicato da Giarda( cioè 25 miliardi) per procedere a una prima consistente sforbiciata di tasse a partire da Iva, accise sui carburanti e imposte sul lavoro che danneggiano i consumi e le possibilità di ripresa economica.
Tuttavia le cose sono complicate dal fatto che quasi la metà di questa spesa è gestita dalle Regioni ( sopratutto spesa sanitaria), da province e Comuni. Il taglio dei rami secchi per essere efficace richiede la collaborazione degli enti locali ed è presumibile che quando dalle dichiarazioni di buona volontà si dovrà passare ai fatti sorgeranno parecchie resistenze da parte di chi ai vari livelli della pubblica amministrazione si serve della spesa per alimentare il consenso.

scarica il rapporto del governo sulla spending review ( maggio 2012)

mercoledì 23 maggio 2012

Istat: l'Italia è in crisi da 20 anni

Nel suo rapporto annuale l'Istat rileva che nel periodo 2010-2011 con una crescita media annua pari allo 0,4%,l'Italia è all'ultimo posto tra i 27 stati membri dell'Unione europea. ma al di là della contingente crisi economica i problemi di competitività sono di lungo periodo: tra il 1992 e il 2011 l’economia italiana è cresciuta in termini reali a un tasso medio annuo dello 0,9 per cento, ben al di sotto delle performance di Francia (1,6%), Gran Bretagna (2,4%) e Germania (1,3%).

martedì 22 maggio 2012

Luci e ombre del successo del Movimento Cinque Stelle alle amministrative

Il programma politico di Grillo non mi convince granché: considero le sue sparate contro l'euro o il paragone tra mafia e politica null'altro che esercizi di facile demagogia.
Tuttavia il successo elettorale alle amministrative del Movimento Cinque Stelle è positivo per almeno due motivi. Anzitutto le liste dei grillini hanno indotto a partecipare al voto una consitente quota di elettorale che altrimenti si sarebbe astenuto. E poi hanno dimostrato che nell'era di Internet e dei social network non servono grandi mezzi per catalizzare il commercio: un messaggio che i partiti tradizionali, così restii a rinunciare alla valanga di denaro dei rimborsi elettorali, dovrebbero cominciare metabolizzare se non altro per istinto di sopravvivenza. In caso contrario l'indignazione popolare potrebbe tramutarsi in uno tsunami destinato a travolgerli definitivamente

giovedì 17 maggio 2012

The family Bossi: le responsabilità penali, verso i cittadini e verso gli elettori della Lega

Ultime notizie dal fronte giudiziario in camicia verde: Umberto Bossi indagato per peculatato; i figli Renzo e Riccardo accusati di appropriazione indebita. Le responsabilità penali debbono essere accertate dalla magistratura ma è difficile pensare che il Senatur potesse essere completamente all'oscuro delle malversazioni legate ai contributi elettorali presi dalla Lega e sul fatto che esse potessero coinvolgere anche membri della sua famiglia. La questione della fiducia che gli elettori del Carroccio ritengono di voler continuare a dare a queste persone riguarda la gestione e l'organizzazione interna del partito. Ma i 5000 euro di "paghetta" riservati ai pargoli sono soldi pubblici provenienti dalle tasche dei cittadini contribuenti e per questo Bossi deve rendere conto a tutti. Anche sul piano politico della gestione della cosa pubblica: perchè i finanziamenti al partito sono "cosa pubblica" e non affare privato della famiglia.

martedì 8 maggio 2012

Le prospettive per l'Italia e l'Europa della vittoria di Hollande

François Hollande

La vittoria di François Hollande alle presidenziali francesi è un voto più di condanna per la politica di Sarkozy e di inquietudine per gli effetti della crisi economica che di convinto apprezzamento per il neo inquilino dell'Eliseo.
Dietro la scelta di Hollande si cela la speranza dell'elettorato transalpino di mantenere un buon tenore di vita e uno Stato sociale forte. Desideri che però si scontrano con una realtà poco incoraggiante: un debito pubblico salito fino al 90%, stime di crescita prossime allo zero e una spesa pubblica che ha raggiunto il 56% del PIL, la Francia se la passa piuttosto male.
Il nuovo presidente francese punta a rilanciare la crescita economica ma alcuni punti del suo programma, come l'idea di aumentare le tasse sul lavoro e sugli imprenditori e la pensione a 60 anni, appaiono incoerenti con questo obiettivo. La revisione del fiscal compact e il rilancio degli eurobond finanziati da tutti i Paesei per un piano di ricerca, sviluppo e opere pubbliche sono invece proposte interessanti che come è noto però incontrano le resistenze della Germania. Ciò apre spazi di manovra per l'Italia: Monti può sostenre Hollande nelle sua richiesta di misure delle crescita. Un eventuale revisione del fiscal compact non significa rinunciare al rigore dei conti pubblici. La fragile Italia non si può permettere di coltivare illusioni.

sabato 5 maggio 2012

Come la multinazionale Apple risparmia miliardi di tasse

Un'inchiesta del New York Times rivela la maestria del colosso dell'hi-tech Apple non solo nel proporre sul mercato prodotti seducenti e innovativi ma anche nel trovare stratagemmi per evitare di pagare miliardi di euro al fisco americano sia a livello federale che di singoli Stati. Il tutto in maniera assolutamente legale. Secondo i calcoli del Times con una semplice strategia di delocalizzazione delle sue filiali, il gruppo Apple, registrato in California, avrebbe pagato 3,3 miliardi di dollari di imposte sul reddito nel 2011, con un tasso effettivo del 9,8%, contro il 24% del gigante della distribuzione Wal-Mart. Ad esempio ha creato Braeburn, una consociata destinata alla raccolta e all'investimento dei suoi profitti nel Nevada, Stato dove non ci sono imposte sui redditi d'impresa mentre in California l'aliquota corrispondente è dell'8,84%. Ciò consente ad Apple di avere consistenti sgravi fiscali anche in altri stati come Florida, New Jersey e New Mexico che provedono una riduzione dell'imposizione per le aziende che hanno la loro gestione finanziaria altrove. Anche altre società del settore come CISCO e Microsoft hanno seguito lo stesso schema istituendo consociate in Nevada.
E a livello globale la strategia di risparmio fiscale di Apple è ancora più sofisticata. La consociata Apple di Itunes per Africa, Europa e Medio Oriente si trova in Lussemburgo: quando un cliente residente in queste zone scarica un programma televisivo, una canzone o un'app, la vendita viene registrata in questo piccolo paese che offre una tassazione particolarmente bassa per le transazioni finanziarie che vi transitano. Quindi le tasse che altrimenti sarebbero dovute andare ai governi di Gran Bretagna, Francia, Italia Stati Uniti finiscono in Lussemburgo. Un terzo del fatturato mondiale di Apple nel 2004 ( anno a cui si riferiscono gli ultimi dati disponibili) venne assorbito dalla filiale in Irlanda il cui governo offrì agevolazioni fiscali in cambio della creazione di posti di lavoro: ciò permette di pagare in Irlanda le tasse sulle royalties dei brevetti prodotti in California. Completa il quadro il fatto che la proprietà parziale delle consociate irlandesi è di una holding situata nelle Isole vergini britanniche, un paradiso fiscale.
Nella sua replica al giornale la Apple non nega le cifre e i dati citate riportati ma pone l'accento sul numero di posti di lavoro creati negli Stati Uniti Stati, e sull'importanza delle sue donazioni a enti di beneficenza.
Dal fatto che queste pratiche sono legali si può capire come i giganti tecnologici sfruttino le lacune della globalizzazione e di un sistema fiscale progettato per un era industriale che non c'è più, in modo da rendere indisponibili alle casse degli Stati una gran parte delle tasse sui proventi della proprietà intellettuale e dei servizi immateriali da loro offerti.

giovedì 3 maggio 2012

Lo scontro Ljajic-Delio Rossi paradigma di una società arrogante e violenta

Hanno fatto il giro del mondo le immagini del giocatore della Fiorentina Ljajic sostituito a metà del primo che dopo un sarcastico applauso al suo allenatore Delio Rossi viene da questi preso per il collo e a ceffoni in diretta tv. Da una parte un giovane viziato e maleducato; per contro un'esperto e stimato professionista incapace di tenere un comportamento consono al suo ruolo di responsabilità: due situazioni comuni in una società sempre più esasperata e schizofrenica. Dovremo sorprenderci che ciò si avvenga nel mondo dorato del calcio che è una delle migliori rappresentazioni degli eccessi del vivere moderno?

Il taglio delle pensioni d'oro dei manager pubblici a rischio di incostituzionalità

Le pensioni d'oro dei supermanager pubblici sono un privilegio di discutibile moralità tanto più in questo periodo di crisi in cui la stragrande maggioranza degli italiani tira la cinghia incravattata da un fisco divenuto oppressivo per il contribuente onesto. Ma l'emendamento con cui è stato abrogata la salvaguardia dei trattamenti pensionistici pensionistici già maturati dai dirigenti pubblici prima dell'entrata in vigore del decreto salva italia è a forte rischio di incostituzionalità. Infatti il testo legislativo stabiliva che il nuovo e più basso stipendio dei super manager non potesse essere applicato "in riferimento alle anzianità contributive maturate a decorrere dal 22 dicembre 2011, data di entrata in vigore del decreto salva Italia (che stabiliva a 293000 euro annui la nuova soglia massima degli stipendi pubblici) qualora fossero già maturati i diritti per andare in pensione. In questo modo il governo intendeva evitare i ricorsi alla Corte Costituzionale che già in altre sentenze ( come la 264/1994) ha escluso dal computo dell'assegno previdenziale già maturato, i successivi trattamenti economici inferiori.
In soldoni significa che se un dirigente danneggiato dall'abrogazione della norma farà ricorso alla Consulta ( vedi sentenza 264/1994), questa con molta probabilità gli darà ragione, ripristinando la situazione pregressa. Ad aggiungere la beffa ci potrebbe essere un ulteriore aggravio per la casse dello Stato con il risarcimento danno e il rimborso delle spese processuali. L'emendamento proposto da Idv, Lega e PDl appare più che altro una mossa di propaganda in vista delle imminenti elezioni amministrative che rischia di aggravare i problemi invece di attenuarli .

mercoledì 2 maggio 2012

I bambini di Umberto Bossi, padre padrone della Lega Nord

Umberto Bossi annuncia l'intenzione di ricandidarsi a segretario della Lega. Il Senatur si traveste da vittima di un complotto e fa capire di essere ancora lui il deus ex machina, il padre-padrone del partito, i cui guai, a suo dire, sarebbero imputabili unicamente al malefico tesoriere Belsito e alla strega "terrona" Rosi Mauro. Una versione favolistica a cui non tutti nella Lega sembrano credere. Ma se i militanti se la bevono e lo rieleggono, Bossi potrà traconquillamente raccontare loro anche che i bambini nascono sotto i cavoli.

martedì 1 maggio 2012

Dalla Parmalat alla spending review: Enrico Bondi salverà l'azienda Italia?

Enrico Bondi
Dopo mesi di analisi sulla spending review da parte dei ministri Giarda, Patroni Griffi e Grilli giunge finalmente qualche dato utile di riferimento: sarebbe di 295, 1 miliardi la massa di spesa pubblica aggredibile nel medio periodo; mentre nel breve periodo possono essere oggetto di revisione 80 miliardi.
D'altronde la nomina del risanatore di Parmalat Enrico Bondi a commissario per la gestione della spesa è un segnale della volontà di intervenire e nello stesso tempo un'ammissione degli scarsi ottenuti fino ad ora. L'obiettivo di ridurre la spesa di 4,2 miliardi entro il 2012 è sin troppo conservativo. Limitarsi a evitare l'aumento dell'IVA non è sufficiente. I pesanti sacrifici fatti dagli italiani imposti dall'acrescita pressione fiscale finora avevano un senso nella necessità di trovare immediate risorse per i disastrati conti pubblici, ma non possono più essere sopportati a lungo. Serve ben altro: per creare i presupposti per la ripresa economica garantendo gli equilibri di bilancio da questo momento occorrerà muoversi sopratutto sul fronte della lotta all'evasione fiscale e dell'eliminazione delle inefficienze sul lato della spesa. Sotto quest'ultimo aspetto il compito del commissario Enrico Bondi sarà quello di dare il cambio di marcia finora mancato.