martedì 10 aprile 2012

Piazza Affari crolla. Le banche italiane sul banco degli imputati.

Piazza Affari crolla (-5%), lo spread risale a 400 punti e i titoli delle banche vanno in picchiata. Come interpretare questa improvvisa turbolenza finanziaria dopo mesi di relativa quiete? Per provare a dare una risposta è necessario individuare i bersagli dell'inquietudine dei mercati. L'occasione è stata fornita dalle notizie poco incoraggianti sulla crescita in Cina e negli Usa. Ma non è un caso che tra le borse europee, Milano abbia fatto registrare il tonfo più sordo né che le azioni di istituti di credito come Unicredit e Intesa San Paolo abbiano registrato perdite dell’8%.
Sul banco degli imputati ci sono le banche italiane che hanno ricevuto finanziamenti al tasso di favore dell’1% utilizzandoli per operazioni speculative di acquisto di titoli di Stato o per riscattare le loro obbligazioni invece di immettere liquidità nel circolo produttivo. Le banche non stanno facendo il loro dovere per rilanciare la crescita. C'è da sperare che quello di oggi sia solo un avvertimento e non il segnale di una più vasta perdita di fiducia verso le capacità dei nostri istituti di credito che rischierebbe di avere pesanti ricadute sull'intero sistema economico italiano. Ma soprattutto è venuto il momento che anche il governo Monti cominci ad alzare la voce per richiamare la finanza nostrana ad una chiara assunzione di responsabilità.

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