Il tribunale di Milano ha dichiarato la prescrizione per Berlusconi dall'accusa di avere corrotto David Mills affinché testimoniasse il falso per scagionare lo stesso Berlusconi dalle inchieste sulle tangenti alla Guardia di Finanza e sui fondi neri All Iberian. Va sottolineato che il proscioglimento non è avvenuto per assoluzione; in questo caso i giudici nella lettura della sentenza avrebbero rilevato invece della prescrizione l'insussistenza del reato
I sostenitori e i detrattori considerano Berlusocni rispettivamente una vittima di un'accanimento giudiziario o un corruttore impunito. Ma il dato essenziale è inequivocabile è un altro: l'imputato Berlusconi si è avvalso delle politiche sulla giustizia che i governi da lui guidati hanno portato avanti in questi anni; politiche volte a dilatare i tempi dei processi e impedire che con leggi come ilLodo Alfano ( poi dichiarato incostituzionale)il legittimo impedimento ( parzialmente abrogato dalla Corte Cotitruzionale) si potesse giungere a sentenza in tempi utili. E' anche in virtù di questa distorto e personalistico esercizio del potere istituzionale che gli italiani non possono contare su un sistema giudiziario efficente.
Processo Mills: con la prescrizione Berlusconi raccoglie quanto seminato da presidente del Consiglio
La tele-predica di Celentano a Sanremo e l'ipocrisia della Rai
La tendenza di Celentano a sproloquiare non è certo una novità e a monte ci sono anzitutto le responsabilità di chi dirigendo la baracca ne avrebbe dovuto prevenire le intemperanze: i dirigenti della Rai che dopo aver dato carta bianca al telepredicatore della via Gluck, se ne sono lavati le mani preannunciando eventuali sanzioni da parte del Codice etico dell'azienda, salvo poi con incredibile esibizione di ipocrisia dare il benestare in nome degli ascolti alla presenza del Molleggiato per l'atto finale della kermesse sanremese.
Sarebbe bastato ingaggiare Celentano per l'unica cosa per cui ha titolo di esibirsi sul palco dell'Ariston: cantare. Ma questo presupporrebbe un'azienda gestita in maniera efficente e autorevole, una Rai diversa da ciò che è.
Le Olimpiadi di Mario Monti: il coraggio di un rifiuto
Le Olimpiadi quando sono ben organizzate sono un'occasione straordinaria per dare lustro, immagine a un Paese e riammodernarlo dal punto di vista infrastrutturale. Le esperienze positive di Seul 1988, Barcellona 1992 e Sydney 2000 ne sono la conferma. Ma il sogno a cinque cerchi spesso serve a nascondere sprechi e corruzione: è stato il caso di Atene 2004 che ha trascinato con se sull'orlo del baratro finanziario la Grecia intera. Purtroppo nell'organizzazione dei grandi eventi, dai mondiali di calcio a quelli di nuoto fino a giungere all'Expo di Milano, l'Italia si è più volte ispirata al modello ellenico delle mani bucate. Quando Monti, nel motivare il rifiuto del governo di appoggiare il progetto olimpico di Roma 2020, parlava di impegno finanziario imprevedibile evidentemente pensava anche a quei poco incoraggianti precedenti fatti di spese lievitate a dismisura. Cedere alle lusinghe del progetto olimpico sarebbe stato ben poco coerente con i pesanti sacrifici richiesti ai cittadini.
Le Olimpiadi oggi non sono una priorità: si potrà tornare a parlarne quando il sistema Paese avrà rimesso in ordine i suoi conti, e si sarà incamminato verso una gestione virtuosa del sistema degli appalti e della spesa pubblica.
Russia: forza e debolezza del movimento di piazza anti Putin
Dopo le elezioni parlamentari di dicembre su cui aleggiano fortissimi sospetti di brogli e che avevano visto un notevole calo di consensi per il partito di Putin e Medvedev "Russia unita" un quarto dei russi dichiarava di avere meno fiducia rispetto a prima nell'onestà delle urne.
Grandi manifestazioni di protesta da allora si sono tenute nelle principali città russe, l'ultima delle quali il 4 febbraio ha radunato oltre 100 mila persone a Mosca. La grande novità rispetto al passato è vedere una parte di società civile russa che non si rassegna a subire passivamente l'oltraggio della democrazia e scende in piazza per rivendicare i suoi diritti superando le comprensibili paure di rappresaglie.
Tuttavia il potere di Putin si mantiene saldo anche in virtù delle debolezze interne all'opposizione. Per di più il movimento di piazza denominato per "elezioni oneste", manca di una leadership autorevole, è troppo diviso al suo interno, il suo consenso è per lo più limitato alla classe media e non riesce a fare presa presso i ceti popolari. Né la presenza di nazionalisti e comunisti all'interno dei cortei favorisce una maggiore partecipazione.
Non c'è dubbio chi risulterà vincitore nelle elezioni presidenziali a marzo. L'unica incertezza è se zar Valdimir possa riconquistare il Cremlino già al primo turno.
Il Posto fisso: la monotonia di Monti e dei giovani precari
Non c'è dubbio che sia stimolante cambiare lavoro quando si può scegliere tra docente alla Bocconi commissario europeo o presidente del Comsiglio. Le gratificazioni sono ben minori quando guadagni meno di 1000 euro al mese e non hai nemmeno il diritto ad ammalarti.
E' auspicabile che chi è al governo invece di dilettarsi( sulle orme del predecessore) in infelici battute , affronti il problema della mancanze di tutele per chi lavora con la spada di Damocle della perenne minaccia di licenziamento e di finire in mezzo a una strada.
Disoccupazione giovanile in Italia al 31%. In Germania al 7%
C'è lo spread finanziario di cui tanto si parla (giustamente) e lo spread di opportunità per le giovani generazioni che invece sembra fare molto meno scandalo di quanto dovrebbe.
Un giovane su tre nella fascia d'età tra i 15 e i 24 anni non ha lavoro. Secondo gli ultimi dati Istat la disoccupazione giovanile in Italia è cresciuta fino al 31% con punte del 60 % al Sud( il tasso di disoccupazione complessivo è salito all'8, 9%). Secondo l'Eurostat in Germania solo il 7,8% dei giovani è disoccupato. Il livello di civiltà di un Paese si misura anche dalla speranza che riesce a dare ai suoi figli.