venerdì 30 settembre 2011

Draghi, Saccomanni e gli squallidi giochi politici sulla Banca d'Italia


Grazie all'eccellente operato di Mario Draghi la banca d'Italia ha riacquisito quell'autorevolezza a livello internazionale messa a rischio ai tempi di Antonio Fazio e dei furbetti del quartierino. Buon senso vorrebbe che si proseguisse nel segno della continuità e il governatore, prossimo ad assumere la presidenza della banca Centrale Europea, ha già indicato Fabrizio Saccomanni quale suo successore ideale.
Il balletto di nomi che si sta facendo in questi giorni è invece la manifestazione dell'ennesimo pasticcio che la nostra classe politica di piccoli intrallazzatori rischia di combinare a un Paese che in tempi di crisi avrebbe bisogno di comportamenti ben più seri.

mercoledì 28 settembre 2011

Russia: lo zar Putin si candida alle presidenziali del 2012 e prenota un nuovo soggiorno al Cremlino


Al congresso del partito "Russia unita" è andata in scena la recita di cui tutti conoscevano trama e finale: i suoi leader Putin e Medvedev si scambieranno le poltrone dopo le elezioni presidenziali del marzo 2012. Medvedev restituirà al suo mentore le chiavi del Cremlino etornerà primo ministro.
Nonostante qualche voce dissenziente, come quella del ministro delle finanze dimissionario Kudrin che ha rifiutato di collaborare con Medvedev, le elezioni sono quasi una formalità: nelle legislative di dicembre Russia Unita manterrà la maggioranza alla Duma e la popolarità di Putin rimane talmente alta e il suo controllo del sistema politico così consolidato da renderne inimagginabile una sconfitta alle presidenziali.
Nei dieci anni di presidenza Putin, la qualità di vita era salita grazie al contemporaneo innalzamento a oltre 100 dollari del prezzo del petrolio di cui il Paese è grande produttore ed esportatore. I Russi credono che il loro vecchio zar possa risollevare la situazione, o forse non vedono migliori alternative. E con la recente riforma costituzionale che allunga il mandato costituzionale da 4 a 6 anni, il soggiorno al Cremlino dell'ex agente del KGB potrebbe prolungarsi fino al 2028.

sabato 24 settembre 2011

I guai di Dilma Rousseff tra ministri corrotti e indignados brasiliani

In Brasile Dilma Rousseff ha assunto il mandato presidenziale da pochi mesi e tra corruzioni, indebiti arrichimenti e contrasti nel gabinetto cinque ministri hanno lasciato i loro incarichi .L'ultimo caso è quello del ministro del Turismo, l’ottuagenario Pedro Novais, si e’ dimesso in seguito alle accuse di corruzione e appropriamento indebito di fondi pubblici. I media brasiliani hanno diffuso la notizia che il ministro ha utilizzato denaro pubblico per pagare lo stipendio a una cameriera e a un autista al servizio di sua moglie.
E anche li si diffondono gli indignados, migliaia di persone che scendono in piazza a contestare tutti i partiti politici e protestare contro la dilagante corruzione

mercoledì 21 settembre 2011

Standard & Poor's, il debito italiano e Berlusconi, vittima del complotto dei media

Ho avuto modo di esprimere in passato parecchie perplessità sull'autorevolezza delle agenzie di rating. Tuttavia le motivazioni con cui Standard & Poor's ha abbassato da A+ ad A/A-1 il rating del debito pubblico italiano sono ineccepibili: "le prospettive di crescita dell'economia italiana si stanno indebolendo e stimiamo che la fragilità della coalizione di governo e le divergenze politiche all'interno del Parlamento continueranno a limitare la capacità del governo di rispondere in maniera decisiva al difficile contesto macroeconomico interno ed esterno".
Crescita, fragilità del governo, credibilità del sistema politico sono proprio le specifiche criticità dell'Italia nell'ambito della più ampia crisi economica globale. Dinanzi a questa situazione di fatto, si può reagire gridando scandalizzati al complotto dei media oppure con un po' di umiltà rimboccarsi le maniche per cercare di migliorare.

lunedì 19 settembre 2011

Le escort di Tarantini e i diritti di Berlusconi imputato-testimone

Nell'inchiesta sulla presunta estorsione operata da Tarantini ai danni di Berlusconi ciò che divide il Cavaliere dalla procura sono gli avvocati: il primo accetta di presentarsi come testimone solo se accompagnato dai suoi legali, una possibilità che però i magistrati rifiutano fino a prefigurare l'accompagnamento coatto del presidente del Consiglio.
Forse Berlusconi si comporta in questo modo perchè ha qualcosa da nascondere, ma è anche vero che sovente avvengono inchieste in cui i magistrati chiamano come testimoni persone che dopo tempo finiranno indagate sulla base delle dichiarazioni da loro rilasciate senza il sostegno dell'avvocato di fiducia. Sembra quasi una strategia processuale volta a aggirare il diritto che vale per l'imputato (ma non per il testimone) a non rilasciare dichiarazioni contro se stessi. Per questo ritengo giusto che qualsiasi cittadino ( non solo Berlusocni) anche da testimone possa avvalersi durante l'interrogatorio della consulenza di un legale: scomparirebbe finalmente l'ambigua figura dell'imputato-testimone che a mio parere costituisce nella prospettiva di un giusto processo un abuso della giustizia italiana e ne danneggia la credibilità.

venerdì 16 settembre 2011

I pro e i contro dell'art 8 della manovra sugli accordi in deroga al contratto collettivo

L'art 8 della manovra che introduce la possibilità di derogare in sede di contrattazione aziendale ai contratti collettivi dietro accordo delle parti sociali poteva essere un'interessante iniziativa per combattere la rigidità nel lavoro. Bisogna considerare che è impossibile che un unico contratto nazionale si adatti a situazioni produttive che possono variare anche di parecchio di zona in zona. Tuttavia l'introduzione anche della facoltà di licenziare, un tema su cui da sempre si è registrata una grande conflittualità sociale farà in modo che la norma resti inattuate per l'ostruzionismo dei sindacati. In definitiva l'art 8 rimarrà probabilmente un esempio di come una legge scritta male e l'andare a stuzzicare temi ideologici possano affossare una buona idea.

sabato 10 settembre 2011

Cresce la tensione tra Israele e Egitto dopo l'assalto all'ambasciata del Cairo e gli scontri di frontiera

ambasciata di Israele in Egitto

L'assalto dell'ambasciata israeliana in Egitto segna un evidente aumento della tensione in una pace sempre molto a rischio tra i due paesi. L'Egitto è uno degli unici due paesi arabi ad avere un accordo di pace con Israele. Il sentimento anti-israeliano è certamente molto radicato, ma ora è venuto fuori in maniera visibile e rumorosa dopo la caduta del presidente Hosni Mubarak. Le proteste fanno seguito all'uccisione avvenuta il mese scorso di 5 guardie di frontiera egiziane al confine con Israele. Ci sono state persone davanti all'ambasciata per un certo numero di giorni. Emblematica la dichiarazione di uno dei manifestanti: "Siamo stati educati a odiare Israele, e ora possiamo esprimerlo apertamente. Dopo la caduta di Hosni Mubarak, niente sangue egiziano andrà impunito".

mercoledì 7 settembre 2011

Iva al 21% e niente tagli alla spesa: una manovra finanziaria iniqua e recessiva

Iva portata dal 20 al 21%, contributo di solidarietà del 3% per i redditi eccedenti 300 milioni, anticipazione al 2014 dell'innalzamento graduale dell'età pensionabile per le donne che lavorano nel privato ( nel pubblico scatterà a partire dal 2012) , fino al traguardo definitivo dei 65 anni per andare in pensione che dovrà essere raggiunto nel 2026: queste le principali novità dell'ennesima correzione alla manovra d'estate; un pacchetto di misure da 54 miliardi di euro da qui al 2103 in modo da assicurare per allora il pareggio di bilancio come da accordi con l'UE. Ancora una volta per tappare i buchi però si è deciso di intervenire sul fronte delle entrate, aumentando le tasse dirette e indirette ( l'IVA che dovrebbe portare 5 miliardi all'anno in tasca all'erario) con probabili effetti negativi sui consumi. Ma se non si consuma non si cresce e qui casca l'asino berlusconiano: nel rapporto debito/PIl quanto lo Stato recupera in termini per ridurre il debito lo perde con gli interessi riducendo la base imponibile del PIL. E' mancato ancora una volta il coraggio di intervenire riducendo la spesa pubblica di cui godono i più anziani e che zavorra sopratutto le nuove generazioni costrette a sopportarne le conseguenze negative per molti anni. Si è invece deciso di tagliare le agevolazioni fiscali a vantaggio sopratutto dei redditi medio bassi: se sei giovane e povero il governo ti fa sapere che ti aspetta un futuro da incubo.