domenica 29 maggio 2011

L'arresto di Mladic e le aspirazioni europeiste della Serbia


L'arresto di Ratko Mladic e Goran Hadzic e la loro consegna al tribunale dell'Aja per i crimini sulla ex Jugoslavia erano le precondizioni imposte dall'Unione Europea per l'avanzamento dei negoziati sull'ingresso della Serbia. Ma ora che il boia di Srebrenica è stato assicurato alla giustizia non si può certo pensare che i problemi che aggliggono la Serbia siano magicamente risolti. L'Unione Europea non aveva nascosto in precedenza la propria insoddisfazione per lo sviluppo dello stato di diritto e dei diritti umani in Serbia. il presidente serbo Tadic, pur convinto europeista, non aveva mai osato disturbare Mladic, considerato un eroe da molti militari serbi, e che godeva di vaste protezioni da parte della popolazione, dei politici e dei servizi segreti. Ma il rischio di vedersi bocciare il progetto da Bruxelles il rpogetto di ingresso serbo nell'UE lo ha indotto a ogni remora dando l'assenso alla cattua di Mladic. La Serbia dovrò comunque superare numerosi ostacoli prima di potersi candidare autorevolmente a divenire uno stato membro dell'Ue. Resta irrisolto il problema del Kosovo con il connesso accertamento delle responsabilità nei massacri compiuti ai danni dei civili, il trattamento dell minoranze etniche, ivi compresa la condizione dei rom, l'adozione di un sistema giudiziario rispondente ai canoni minimi efficacia, trasparenza e imparzialità previsti nel resto del continente. in Poche parole per la Serbia le porte dell'Europa si spalancheranno a breve

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