lunedì 23 maggio 2011

Amministrative in Spagna: tonfo PSOE nel segno degli indignados

Una vera debacle per il partito socialista, la sconfitta più grave da quando in Spagna esiste la democrazia. Nelle elezioni in cui 35 milioni di spagnoli si pronunciavano per il rinnovo di 8000 sindaci e 13 comunità autonome il PSOE si ritrova con due milioni di voti in meno e a quasi dieci punti percentuali del PPE. comunità tradizionalmente di sinistra come la Castigli, l'Extremaduta e l'Aragona passate al PPE che ha fatto praticamente il pieno; comuni storici, su tutti Barcellona, governato dal 1979 dai socialisti, conquistati dai popolari.
Si tratta di amministrative ma il vero bersaglio dello scontento popolare è il premier Zapatero incapace da anni di affrontare con efficacia una crisi economica drammatica con il tasso di disoccupazione che rimane altissimo al 20%. Si tratta di 5 milioni di spagnoli senza lavoro di cui la metà sono giovani tra i 18 e i 30 anni.
Sono proprio i giovani disoccupati alla guida della protesta degli indignados che invitano a non votare per i due partiti più grandi. E il risultato delle urne ne segue sia pure parzialmente gli umori: mezzo milione di schede bianche, triplicate le nulle, 34% di astensionismo . Sono cresciuto anche i partiti di sinistra separati dal PSOE come Ixquierda Unida e Union Progreso y Democracia.

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