giovedì 30 settembre 2010

Il voto di fiducia indica che i finiani sono decisivi. E Bossi chiede scusa ai romani

Non vi era nessun dubbio che il governo ottenesse la fiducia alla Camera. I deputati di Futuro e Libertà non possono permettersi di andare al voto nel totale stato di impreparazione in cui si trovano. Ma Fini ha chiamato a raccolta i suoi per accelerare i tempi per la formazione di un partito. Berlusconi fa buon viso a cattivo gioco: non ha più fiducia in Fini ma deve aspettare che sia lui a fornirgli il pretesto per la rottura definitiva. I 342 voti favorevoli ottenuti indicano senza ombra di dubbio che i finiani e l'MPA di Lombardo sono decisivi per il sostegno all'esecutivo. Il Cavaliere ha sperato fino all'ultimo che la campagna acquisti gli garantisse un sostegno più ampio. Alla fine hanno aderito solo pochi transfughi dall'UDC e dai repubblicani.

La chiarificazione dei rapporti di forze un effetto concreto l'ha già prodotto: Bossi ha dovuto chiedere scusa ai cittadini romani per l'infelice battuta in cui li definiva dei porci. Bocchino aveva annunciato che qualora non lo avesse fatto, i finiani avrebbero votato a favore della mozione di sfiducia presentata dal PD. E in quel caso il Senatur avrebbe perso la poltrona di ministro con annesse conseguenze in termini di perdita di immagine.

mercoledì 29 settembre 2010

Con Ed Miliband il Labour si impenna nei sondaggi.

Ed Miliband sciocca la politica inglese. Secondo un sondaggio di Yougov commissionato per il Sun dopo l'elezione del nuovo segretario, i laburisti hanno superato nei consensi i conservatori sia pure di una spanna (40 contro 39%). E' la prima volta che accade dal 2007.
E' il segno che l'opinione pubblica vede di buon occhio una soluzione di sinistra per la crisi economica. Resta da capire se non si tratti di una reazione umorale e contingente. Il problema è sapere quale ricetta saprà offrire Ed dopo gli insuccessi di Gordon Brown per coniugare ripresa e attenzione alla salute dei conti pubblici.

Sciopero generale in Spagna: I sindacati contro Zapatero

Anche i lavoratori spagnoli scelgono la strada dello sciopero generale. E' il quinto nella storia del Paese dopo la fine del franchismo.
I sindacati contestano le misure anticrisi del premier socialista Zapatero che ha reso più facili e più economici i licenziamenti per facilitare l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro in un Paese in cui la disoccupazione è al 20% e colpisce sopratutto i giovani, ha congelato le pensioni, e ha operato tagli delle retrubuzioni dei lavoratori pubblici del 5%.
Misure secondo molti necessarie: la Spagna è un paese con il deficit all'11%. Ma lo scontro sociale appare ugualmente inevitabile.

L'asse Putin Medvedev e la caduta in disgrazia di Luzhkov

Il potentissimo sindaco di Mosca Luzhkov, vicino a Putin, è stato defenestrato dal presidente Medvedev. La legge russa approvata dopo Beslan ha eliminato l'elezione diretta dei sindaci e dei governatori delle regioni che ora vengono nominati e rimossi direttamente dal presidente. Luzhkov cercava di allontanare Putin da Medvedev e inserirsi come terzo protagonista della politica russa. In realtà l'asse Putin- Medvedev è ancora forte: il primo ministro è la mente, il presidente è il braccio.

Luzhkov nei suoi quindici anni di amministrazione a Mosca ha migliorato l'assistenza per i più poveri conquistandosi molti cosensi; ha fatto costruire centri commerciali ma non ha migliorato la viabilità cittadina , grande problema della capitale Russa. La moglie di Luzhkov Elena Batulina è ladonna più ricca della Russia imprenditrice edile che ha fatto le fortuna grazie anche alla commesse pubbliche di Mosca. Ma ora che il marito è caduto in disgrazia si prosettano tempi duri per gli affari di famiglia.

martedì 28 settembre 2010

Gli insulti di Bossi ai Romani e lo spreco di denaro della Capitale


L'esternazione di Bossi " sono porci questi romani" è un insulto che chiunque dovrebbe risparmiarsi per una elementare educazione. Per di più un ministro avrebbe il dovere di misurare le parole in virtù del ruolo che riveste. E' una questione di responsabilità: si dovrebbe evitare ogni pretesto a chi ha voglia di passare dalle parole alle mani.
Purtroppo il Senatur che non ha mai avuto un grande profilo di uomo delle istituzioni ed è alla ricerca solo di facile consenso. Ma egli avrà buon gioco a cavalcare con i suoi slogan la protesta finchè da Roma arriveranno segnali di inefficente gestione delle risorse pagate con i soldi di tutti i contribuenti italiani in base agli stanziamenti per le necessità della Capitale: il Comune di Roma si ritrova un buco gigantesco di 12 miliardi di euro prodotto e nascosto dalla gestione dell'illuminato Veltroni , e il Lazio presenta il peggior passivo per la sanità di tutta l'Italia. Mentre la Lombardia non solo possiede il bilancio in attivo ma anche per quel che ne so un sistema sanitario che eroga servizi buona qualità.

lunedì 27 settembre 2010

Ed Miliband nuovo segretario dei laburisti. Fine dell'era Blair?


Scegliendo il browniano Ed Miliband, come nuovo segretario, il Labour Party sembra voleva archiviare l'era Blair, incarnata dal fratello di Ed, David, che fino all'ultimo gli ha contesto il ruolo di comando. Il sistema di votazione estremamente complesso con deputati, sindacalisti e militanti di base, posti in tre collegi separati alle prime tornate aveva visto in vantaggio David. Ma Ed ha prevalso assommando le seconde preferenze dopo l'eliminazione degli altri candidati nei precdeneti turni. Decisivo l'appoggio dei sindacati ad Ed Miliband. E secondo molti "Red Ed" ( Ed il Rosso per le sue posizioni fortemetne di sinistra) sarà ostaggio di chi gli ha consegnato la leadership.
Resta la spaccatura interna e rumors sostengono che David per evitarla, sia disposto a ritirarsi dalla vita politica. Ma sopratutto emergono i dubbi su dove condurrà un nuovo corso che rischia di presentarsi come una copia sbiadita di quanto già proposto da Gordon Brown. Il Sunday Telegraph scriveva che il partito ha scelto il Miliband peggiore. In questo modo per alcuni osservatori Cameron ha già vinto le prossime elezioni. Di fronte al pericolo rosso si avrà il risultato di compattare la coalizione tra liberaldemocratici e conservatori: si ha il timore che Ed conduca il Labour verso posizioni massimaliste in campo economico contro i tagli necessari per ripianare il bilancio. Per vincere la diffidenza circa una politica economica filomarxista Ed potrebbe offrire al più moderato fratello David un posto nel governo ombra come cancelliere dello scacchiere.

domenica 26 settembre 2010

Gli Americani non amano più Obama? E Bob Woodward stronca il presidente

Secondo il Transatlantic trend il 78% degli europei approva la politica di Obama. Ma in patria le cose vanno male: molti sondaggi danno la popolarità del presidente in caduta. Meno della metà degli americano hanno ancora fiducia in lui
Un sintomo di questo malessere lo danno alcuni membri del suo staff che abbandonano la barche che sembra affondare: Peter Orszag, il direttore dell'ufficio budget, Christina Romer, capo dei consiglieri economici,. Larry Summers, assistente del ministro del tesoro Geithner e uno degli artefici della politica economica del governo. E per ultimo il supervisore del piano salva-banche, Herbert Allison lascerà il suo incarico
Bob Woodward, il giornalista del Watergate, nel suo ultimo libro "Obama's War" racconta i dissidi all'interno dell'amministrazione Usa in cui domina l'anarchia e delinea un ritratto di un presidente titubante e incapace di comandare

E' più importante la Mondadori o un appartamento a Montecarlo?

Il Giornale e LIbero hanno da tempo lanciato una campagna presso i propri lettori per chiedere le dimissioni di Fini. Il testo del documento di adesione all'iniziativa è il seguente:


"In seguito all’imbarazzante vicenda della casa nel Principato, ereditata da An e finita ora nelle disponibilità del fratello della compagna di Gianfranco Fini, chiediamo che il presidente della Camera rassegni immediatamente le dimissioni."


Premesso che a mio parere Fini se non è in grado di eliminare ogni dubbio su come sia svolta la vendita di quell'appartamento dovrebbe dimettersi, mi pare evidente che sia molto più grave che un presidente del Consiglio abbia acquisito la proprietà di un colosso editoriale come la Mondadori grazie alla corruzione di giudici effettuata da un suo avvocato ( Previti) poi divenuto anche senatore nelle liste di Forza Italia.
Se il Giornale e Libero fosserro coerenti non dovrebbero fare un identica campagna per chiedere le dimissioni e il ritiro dalla vita politica di Berlusconi?

I dubbi sulla lettera di Saint Lucia e le mancate risposte di Fini sulla casa di Montecarlo


altri due capitoli si aggiungono alla tragicommedia della casa di Montecarlo: la lettera "confidenziale" del ministro della giustizia del minuscolo stato di Stato di Santa Lucia al suo primo ministro in cui si affermava che la società offshore Timara che aveva in proprietà il famoso appartamento era riconducibile proprio al cognato di Gianfranco Fini, Giancarlo Tulliani e la replica video in cui Fini annunciava di chiarire ogni aspetto della vicenda.

Riguardo alla prima novità. L'episodio della lettera contiene molti elementi pochi chiari. Saint Lucia è un piccolo atollo dei Caraibi che lucra profumatamente dall' essere un paradiso fiscale, cioè dal garantire l'anonimato ai proprietari di società che vi si stabiliscano la sede. Non può che sorprendere che uno di questi santuari della riservatezza venga violato proprio ai danni del Tulliani. Poi il ministro della giustizia stesso in una conferenza stampa ha confermato l'autenticità della lettera senza però fornire notizie circa gli eventuali documenti sulla base dei quali averebbe maturato al sua convinzione riguardo alla proprietà di Giancarlo Tulliani. In poche parole: sappiamo chi è l'autore della lettera, ma non abbiamo elementi per verificare se quello che vi è scritto è vero o falso
Inoltre la notizia della lettera di Saint Lucia è giunta tramite dei quotidiani di santo Domingo, località che si trova a migliaia di chilometri di distanza da Saint Lucia e dove risiede da tempo Luciano Gaucci, che verso la sua ex compagna ( e oggi moglie di Fini) Elisabetta Tulliani nutre ragioni di risentimento. Si tratta solo di una coincidenza?
Esaminata la questione della lettera veniamo alla replica di Fini. Egli avrebbe dovuto chiarire chi c'è dietro la società Printemps ( consigliata dallo stesso Tulliani) che acquistò da AN il locale di Montecarlo e se Tulliani avesse o meno la proprietà dell'appartamento. Esibendo i documenti che chiariscano come Giancarlo Tulliani ne sia entrato in possesso. Se per un verso è apprezzabile che abbia dato la disponibilità a dimettersi da presidente della Camera qualora si accerti la proprietà di Tulliani, tuttavia si deve rilevare come nel video ancora una volta non è in grado di chiarire nessuno di questi interrogativi. Per cui si torna alla questione centrale: Fini ha tutto il diritto di difendersi da accuse infamanti. Ma lo deve fare in tempi brevi e non coinvolgendo la credibilità della terza carica dello Stato.

venerdì 24 settembre 2010

Teresa Lewis. L'omicidio di Stato colpisce anche i malati di mente

Non solo Sakineh.Negli Stati Uniti è stata giustiziata una donna, Teresa Lewis, pur se gravemente sofferente di problemi psichici.
Dittature come l'Iran e avanzate democrazie come gli Stati Uniti. Realtà così diverse legate dallo stesso tragico errore: lo Stato che rinuncia a promuovere la giustizia e si tramuta in strumento di vendetta:

Annozero nuovo, vecchie ruggini tra Santoro e Masi


Ieri sera prima puntata della nuova stagione di Annozero. Al solito Santoro dedica tutta l'anteprima a autocelebrarsi ( pagato da noi contribuenti) come l'unico interprete della autentica libertà di stampa. Nell'esempio da lui fatto ( invero piuttosto contorto) sarebbe l'unico produttore di bicchieri ad avere il coraggio di fabbricare un prodotto diverso, rifiutandosi di fabbricarlo con il marchio "Libertà" (????). Insomma un martire solitario circondato da infidi cattivoni aventi come unico obiettivo quello di censurarlo.
Va detto che Santoro pur enfatizzando drammaturgicamente la sua condizione una qualche ragione la ha, perchè effettivamente ci sono in Rai personaggi come il direttore generale Masi che non perdono occasione per criticarlo, non accorgendosi di ottenere l'effetto contrario di contribuire alla beatificazione mediatica di Sant'oro . Nel caso specifico la puntata è stata poi dedicata al duello tra Fini e Berlusconi e alla questione giustizia. E Masi fedele al suo ruolo si è subito scagliato contro la mancanza di contraddittorio della trasmissione rea di aver dato spazio ai finiani ( presenti con Italo Bocchino) senza alcuna possibilità di controbattere da parte dei seguaci del Cavaliere.
Personalmente non ritengo così indispensabile il contraddittorio in un programma tv di approfondimento come Annozero che rappresenta un punto di vista, non la verità incarnata. E con tale consapevolezza andrebbe valutata dal telespettatore maturo. Inoltre non si capisce per quale motivo Masi non usi almeno altrettanto rigore nei confronti della linea editoriale filogovernativa di Minzolini che in quanto direttore di un telegiornale del servizio pubblico, dovrebbe avere il dovere principale di presentare le notizie con un equilibrio finora assai carente.
Masi & C. hanno tramutato in forza il principale difetto di Annozero: la sua faziosità. E le ruggini tra Santoro e i suoi detrattori finiscono per avere molto più impatto mediatico della qualità dei contenuti del programma sttesso

giovedì 23 settembre 2010

La classifica dei migliori scienziati italiani

Segnalo questa interessante ricerca condotta da Mauro degli Esposti e Luca Boscolo sui migliori scienziati italiani. Il criterio seguito è quello dell'indice bibliometrico h, un indice sisntetico con cui si rileva la frequenza e la rilevanza delle citazioni ottenute dalle pubblicazioni dai singoli studiosi.

I primo nove in classifica sono dei medici. Al decimo posto si piazza il primo degli studiosi di scienze sociali, l'economista Alberto Alesina. Il primo chimico Vincenzo Balzani e il primo fisico Giorgio Parisi si trovano rispettivamente al 31° e al 43° posto. L'unico politologo presente è Giovanni Sartori, 532°.

Corea del Nord: Kim Jong Il prepara il terreno al figlio Kim Jong Un

Il caro leader della Corea del Nord, Kim Jonk Il, da tempo gravemente malato ha deciso di lasciare il potere al figlio di circa vent'anni Kim Jong Un. Il processo di successione dovrebbe cominciare in occasione dell'Assemblea dei lavoratori previsto per il 28 settembre sarà graduale e terminerà colo con la scomparsa dell'attuale presidente. Per nord coreani cambierà poco: il loro Paese continuerà a essere il più isolato del Pianeta e una delle dittature più oppressive.

Francia: i lavoratori protestano contro l'età pensionabile a 62 anni. Ripensare il welfare europeo


le tensioni sociali in tempi di crisi attraversano l'Europa. In Francia si svolge uno sciopero contro l'aumento dell'età pensionabile. Il 29 ci sarà uno sciopero generale anche in Spagna
In francia si ha il diritto di andare in pensione a 60 anni indipendentemente dal numero di anni lavorati, per una scommessa degli anni 80 fatta da Mitterand.
Con queste modifiche si andrà in pensione a 62 anni. In realtà ci sono già state una serie di riforme per cui già oggi per avere il tasso massimo occorre avere 40 anni di contributi. Più che altro il significato della riforma su cui si protesta è simbolico: Sarkozy vuole demolire l'ultime vestigia della concezione socialista del welfare e i sindacati rifiutano ogni compromesso. Nel complesso occorre ricordare che in Francia deficit della finanza pubblica è dell'8%: la riforma delle pensioni non potrà che essere un primo passo ma i sindacati fanno muro perché temono che cedere su questo punto significherà poi accettare sacrifici anche su altre questioni
occorre ripensare il welfare europeo. Esso è troppo sbilanciato sul fronte delle pensioni: in Italia lo stato spende 60 miliardi annui per ripianare il bilancio dell'INPS. Ma il welfare dovrebbe comprendere assistenza ai poveri , servizi alla famiglia e ai neonati . Tutti servizi fagocitati dalla concentrazione della spesa verso le pensioni

Meritocrazia padana all'Università

In due emendamenti al piano regionale di sviluppo La lega Nord ha richiesto un diritto di prelazione per gli studenti lombardi nei test di ingresso all'università e una quota di programmi scolastici padani.
Il prossimo passo sarà il giuramento di fedeltà alla sacra ampolla del Po da parte di docenti universitari e scolastici del Nord

mercoledì 22 settembre 2010

Unicredit: Dietro l'addio di Profumo, il puzzo della politica leghista

Non è certo la scalata dei libici la causa dell'allontanamento da Unicredit dell'a.d. Alessandro Profumo, il manager che aveva trasformato con le sue acquisizioni all'estero, sopratutto in Germania, la Banca ex Credito Italiano in un protagonista della finanza internazionale. Emerge già sul piano logico l'incongruenza tra l'accoglienza trionfale riservata pochi giorni or sono a Gheddafi e il presunto sdegno susseguente alla massiccia entrata nel capitale del fondo sovrano libico e del Banca di Libia.
Alla base del divorzio ci sono ragioni politiche. Profumo voleva completare il suo progetto di una grande banca di livello mondiale che potesse essere concorrenziale nell'offrire migliori prodotti ai suoi clienti. Ad opporsi sono stati gli azionisti: le fondazioni bancarie del Nord ( in particolare quella di Verona), in cui il Carroccio la fa da padrone e i tedeschi, proprio coloro che Profumo aveva salvato dal fallimento con l'acquisto di HVB. Costoro hanno preferito sacrificare la ricerca dell'efficenza alla logica del mantenimento del proprio ruolo di potere. E quando succede questo per il cliente della banca non è mai una buona notizia.

martedì 21 settembre 2010

Il silenzio della Lega su Roma capitale

Alle parole di Napolitano su "Roma capitale unica e indispensabile dell'Italia unita" era lecito aspettarsi una replica polemica della lega nord. E invece dal Carroccio arriva la consegna del silenzio. D'altronde Bossi e soci attendono di riscuotere l'importante successo politico dei decreti attuativi del federalismo fiscale che attribuiranno agli enti locali autonomia impositiva. Dunque meglio non riscaldare gli animi con dichiarazioni avventate.
In crescita secondo i sondaggi e con risultati concreti da presentare ai propri elettori: la Lega fa la parte del leone in questo momento della politica italiana

lunedì 20 settembre 2010

La Svezia sdogana alle elezioni la destra xenofoba di Jimmie Akesson

Le elezioni in Svezia vedono il crollo dei socialdemocratici e la vittoria dell'alleanza di centro destra ma senza la maggioranza in parlamento necessaria per la formazione di un governo. Il suo leader il primo ministro uscente Fredrik Reinfeldt guarda ai Verdi che cercheranno di alzare il prezzo. Ma la novità più rilevante riguarda l'ingresso in Parlamento della destra xenofoba ( denominato partito dei democratici) di Jimmie Akesson che con il 5,7% dei consensi conquista venti deputati. Deve destare estrema preoccupazione il fatto che molti dei suoi elementi provengono dal neonazismo. Ma grazie alla fotogenia del suo leader Akesson e con il rassicurante richiamo ai valori tradizionali dell'ordine e della famiglia il partito xenofobo è riuscito a conquistare spazio e visibilità . I Democratici si oppongono alla costruzione di moschee e agli stranieri, in un Paese in cui gli immigrati costituiscono il 14% della popolazione, e trovano nel disagio dei giovani e dei disoccupati la base del proprio successo elettorale.

Il ritorno di Veltroni e gli antichi tormenti del PD: un documento che non convince


Un anno e mezzo dopo le dimissioni da segretario del PD, Walter Veltroni torna alla carica con un documento promosso assieme a Paolo Gentioni e Giuseppe Fioroni e sottoscritto da 75 deputati del PD. Un'iniziativa che a detta dei suoi promotori vuole essere un contributo al superamento della crisi e al rilancio del progetto Democratico ma che suscita in me notevoli perplessità riguardo alla sua concretezza. Nel testo vengono individuati con una certa precisione i problemi di cui soffre L'Italia ( debito pubblico, inefficienza economica e ingiustizia sociale). Condivisibile il concetto che il Partito Democratico prima ancora che sull'individuazione dei potenziali alleati debba investire nel rafforzare se stesso e la sua capacità attrattiva verso i ceti produttivi e verso le popolazioni del Nord che si sono da esso allontanati. Rimane però vaga l'indicazione dei rimedi necessari per recuperare il terreno perduto e sarebbe stata opportuna da parte dell'ex segretario un analisi autocritica e lucida delle condizioni che hanno portato all'arretramento dei consensi sul PD. Essa invece è totalmente mancante. Le stesse critiche alla leadership di Bersani presenti nella bozza iniziale ma poi cancellate nel testo definitivo non contribuiscono a fare chiarezza sulle reale intenzioni di Veltroni il cui intervento, al di là delle sua stessa volontà, invece che uno stimolo a progredire rischia di essere un elemento di ulteriore divisione nel PD.

domenica 19 settembre 2010

Caos Belgio: A Bruxelles manca ancora un governo

In Belgio a tre mesi dalle elezioni politiche che hanno visto il trionfo dei secessionisti delle Fiandre non si vede all'orizzonte la possibilità di formare un governo di coalizione stabile. La Nuova alleanza fiamminga spinge per una forte devolution di poteri e si è opposta a ogni compromesso . E anche tra i valloni l'ipotesi di una scissione viene vista come non improbabile. Il Cuore dell'Europa è malato. Impossibile Prevedere quali conseguenze si potranno avere per l'UE.

La Francia sui rom divide l'Europa: lo scontro tra Sarkozy e Barroso.


La politica sui rom di Sarkozy spacca l'Europa. sul tema interveniva la commissaria UE Viviane Reding che faceva un ardito confronto tra il presidente francese e il nazismo: " E' una vergogna. Io pensavo che l'Europa dopo la seconda guerra mondiale non sarebbe stata più testimone di questo genere di situazione". Berlusconi, Zapatero e il presidente ceco hanno preso le difese di Sarkozy il quale avrebbe avuto un violento alterco con il presidente della Commisione Barroso esigendo le scuse per le affermazione della Reding.
Ho già espresso le mie perplessità circa l'opportunità e l'efficacia delle misure prese da Sarkozy. Tuttavia le parole della Reding sono eccessive e non contribuiscono a dare autorevolezza all'operato della Commissione UE. Tanto più che l'Europa è corresponsabile dell' inefficacia dell politiche di integrazione dei rom. Il problema rom trova la sua orgine in Bulgaria e in Romania. Da qui provengono una buona parte delle comunità rom la cui integrazione risultava assai problematica già nei paesi d'origine. la recente e frettolosa entrata di questi due Stati nell'UE non ha fatto altro che scaricare tale conflitto sugli altri Stati membri
la stessa decisione di agire con una procedura di infrazione senza prima consultare lo Stato membro è stata oggetto di dure critiche. Il provvedimento potrà proseguire seguendo due strade: una più blanda consistente in una lettera di messa in mora cui dovrà seguire una spiegazione sulle ragioni della politica che la Francia dovrà fornire alla Commissione; oppure un più severo parere motivato con due mesi per correggere la legislazione interna pena deferimento alla Corte di giustizia

sabato 18 settembre 2010

Lo sciopero dei calciatori. Le ragioni di una protesta


Lega Calcio e AIC stanno trattando il rinnovo del nuovo contratto collettivo e i calciatori hanno proclamato uno sciopero per il 25 e il 26 settembre.
L'idea dei calciatori superpagati che utilizzano uno strumento di lotta sindacale così delicato può suonare stonata agli occhi della maggior parte delle persone che lottano ogni giorno per sbarcare il lunario. E in effetti ragioni di opportunità e di immagine consiglierebbero loro di recedere almeno temporaneamente da questo intento.
Tuttavia se si evita di ragionare in termini moralistici, non si può negare a una categoria il diritto di tutelare i propri interessi con ogni mezzo legale. Ed entrando nel merito della controversia i calciatori qualche ragione da rivendicare ce l'hanno.
La Lega Calcio ha fatto almeno due proposte irricevibili. In primis la possibilità per una società di fare allenare a parte i giocatori a lei non più graditi che se accettata sarebbe una vera e propria legalizzazione del mobbing. In secondo luogo stabilire il diritto di recedere dal rapporto nel caso in cui un giocatore all'ultimo anno di contratto non accetti il trasferimento ad altra società alle medesime condizioni economiche è uno stratagemma per aggirare degli impegni negoziali sottoscritti liberamente.
in definitiva si tratta di due deroghe a principi cardine in un sistema civile: quello di non discriminazione nel luogo di lavoro e quello del rispetto dei contratti. Perché i calciatori non dovrebbero lottare come tutti per la loro difesa? E poi siamo proprio certi che con il passare del tempo non si cerchi di trasformare queste violazioni da eccezioni a condizioni normali da applicare anche in altri settori meno esclusivi di quello del mondo del pallone?

martedì 14 settembre 2010

Le perle di saggezza di Sir Giorgio Stracquadanio


Chi sostiene che la politica è in crisi ignora ( o finge di ignorare) che in Parlamento siedono autentici Lord come Giorgio Clelio Stracquadanio . A proposito della denuncia della collega deputata Angela Napoli sulla possibilità che ci siano dei politici che sia siano prostituiti per fare carriera, le dichiarazioni di Stracquadanio spiccano nel grigiore generale per il loro elevato spessore etico : "Se anche una deputata o un deputato ammettessero di essersi venduti per fare carriera o per un posto in lizza non sarebbe una ragione sufficiente per lasciare la Camera o il Senato".
Quella sulla prostituzione politica non è che l'ultima di tutta una serie di masssime che rivelano le grandi doti di statista dell'ideologo del PDL
Sul dissenso in Forza Italia il nostro si era così pronunciato: " Un partito dev’essere monolitico per definizione. Se uno non è d’accordo con Berlusconi se ne va."
Sul ruolo dei cittadini in una democrazia: Non è giusto che gli elettori scelgano gli eletti? "Certo che no. Si illudono che le persone contino qualcosa."
Sull'editto bulgaro contro Luttazzi-Biagi-Santoro: "Non l’ho condiviso. La lista doveva essere più lunga"
Sulle proteste degli abruzzesi per i ritardi nella ricostruzione: "L'Aquila? Era già morta prima del terremoto"
Sui contrasti interni al PDL: “Fini? Gli faremo fare la fine di Boffo”
In definitiva verso personcine così eleganti, assennate e a modo è impossibile non provare un'istintiva simpatia.

Coloni e stato ebraico: i punti dello stallo nel negoziato tra Netanyahu e Abu Mazen


I negoziati di pace Israele - Palestina sono in una fase di stallo. Abu Mazen ha dichiarato che non riprenderà i colloqui diretti se prima il governo di Tel Aviv non si impegnerà a congelare il nuovo piano di insediamenti per la Cisgiordania. A sua volta Netanyahu esige il riconoscimento da parte palestinese dell'identità ebraica dello stato di Israele: ciò equivarrebbe a una rinunzia del diritto al ritorno da parte dei profughi arabi a partire dalla guerra del 48. Su questi reciproci il margine di manovra per raggiungere un compromesso sembra molto basso. e Sharm el Sheick dove si terrà la seconda tranche dei negoziati è arrivata il segretario di Stato Hillary Clinton. L'intervento americano rappresenta l'ultima possibilità per sbloccare la situazione

Iran: l'attivista Shiva Nazar Ahari, rilasciata su cauzione

Le autorità iraniane hanno rilasciato su cauzione Shiva Nazar Ahari un attivista arrestata l'anno scorso con varie accuse tra cui fare la guerra contro Dio, secondo quanto riferito lunedì dal quotidiano Arman . "E 'stata rilasciata domenica su una cauzione di 500.000 $" riporta Arman.
Secondo la legge islamica, la Sharia, in Iran il reato di fare la guerra contro Dio, conosciuta come "moharebe," è punibile con la morte.
Nazar Ahari è stata accusata di avere legami con la Mujahideen Khalq Organisation (MKO), un gruppo di oppositori in esilio, considerato un gruppo terroristico anche da parte degli Stati Uniti. Tali rapporti sono sempre stati respinti, ha fatto sapere il Committee of Human Rights Reporters (CHRR) di cui la Ahari è membro.
Il rilascio su cauzione di questa attivista per i diritti umani nell'Iran, sia pure temporaneo e avvenitop sotto cauzione, contribuisce a alimentare le speranze, sinora deboli, per una risoluzione positiva anche del caso Sakineh.

La provocazione anti Corano del pastore Jones e le violenze anticristiane nel Kashmir. Un debole nesso

Certo ci saremmo risparmiati volentieri l'insulsa provocazione del pastore Jones di mettere al rogo il Corano in occasione dell'11 settembre; ma questo non giustifica le violenze anticristiane in Kashmir che ne sono seguite. Nè si può individuare una diretta relazione tra i due episodi in zone in cui la persecuzione musulmana contro gli infedeli è all'ordine del giorno, prevedendo anche un reato di blasfemia che consente agli integralisti di fare il bello e il cattivo tempo. la verità è che esiste in Islam intollerante, aggressivo e violento che sta ssumendo proporzioni sempre più rilevanti. Quando l'Occidente se ne accorgerà farà un favore non solo a se stesso ma anche a quella parte di Islam tollerante che rischia di venire sopraffatto e con cui si ha interese a costruitre un dialogo proficuo.

La Turchia dice si alla riforma della Costituzione. Ma Erdogan punta all'UE o a un Paese più islamico?

Quasi 6 turchi su 10 hanno detto sia al referendum che proponeva di introdurre modifiche alla costituzione: vengono introdotte garanzie per il cittadino che avvicinano la Turchia ai siatemi giuridici occidentali: allargamento del diritto di sciopero, diritto alla privacy, possibilità per un cittadino di adire direttametne alla Corte Suprema. Ma l'aspetto più atteso in Occidente riguardava la riduzione del potere dell'esercito: è stata annullata l'aministia per gli autori materiali del colpo di Stato del 1980, anche se rimane il problema che quei reati sono caduti in prescrizione. E' stato stabilito che i militari saranno processabili più facilmente dai tribunali civili anche in caso di reati contro sicurezza dello stato
L'aspetto meno positivo della rifroma riguarda il maggior controllo dell'esecutivo sulla giustizia. E' previsto l'aumento dei membri della Corte costituzonale ( ora saranno nominati dal Presidente e dal Parlamento) e del Consiglio Supremo dei Giudici e dei Procuratori - l'equivalente del nostro CSM-; anche in questo caso i giudici npon verrno più nominati solo da organi giudiziari ma anche dal Parlamento e controllati dall'AK , il partito di Erdogan.
Il dubbio riguarda proprio le intrenzioni di Erdogan: il primo ministro è in buina fede nel sostenre che la riforma Costituzoinale è stata realizzagt per avvicinare il Paese all'Europa oppure usa il cavallo di troia dell'Ue per introdurre riforme che riducendo il potere dei militari, custodi della laicità, introducano un rilassamento dell'anima laica e un ripristino di un identità religiosa anche nello Stato.
Anche Erdogan deve comunque tenere conto degli umori popolari: secondo i sondaggi dopo aver cessato di attaccare Israele ha aumentato il suo consenso. Un segnale che il popolo turco continua a essere scettico di fronte a un eccesso di islamizzazione e considera l'Europa una prospettiva estremametne interessante
I risultati del voto indicano anche un paradosso con cui convive la Turchia: l'est del Paese ha votato per il si al referendum; ad ovest e Instanbul invece non c'è stato questo entusiasmo per le riforme proposte da Erdogan. Le zone più moderne del Paese non si sono fatte interpreti di questa riforma e con esse, il partito repubblicano del popolo ( CHP) che incarna l'anima laica fedele allo Stato kemalista non è riuscito cavalcare quelle innovazioni richieste dalla maggioranza dei turchi.

lunedì 13 settembre 2010

Il giallo della miss trans tra l'inciviltà e l'ipocrisia della nostra scoietà

Voglio dire anch'io due paroline sulla vicenda di Alessia Mancini, la ragazza candidata al concorso di Miss Italia accusata di essere una trans.
Non ho usato la parola "accusata" casualmente. Perché ancora nel XXI° secolo la possibilità di essere trans o gay, o qualsiasi altra identità sessuale diversa dalla "sana" eterossesualità è vista dalla società ( o da buona parte di essa)come devianza infamante da cui difendersi.
E' un retaggio culturale che ci influenza sin dall'infanzia. Ricordiamoci delle battute che da bambini rivolgevamo al compagno di scuola o di giochi meno vivace o più introverso degli altri. O del tono sarcastico che prendono le conversazioni tra i virili maschioni etero quando l'argomento sfocia sugli atteggiamenti dei "froci, delle checche" o dei trans. Infine va sottolineato che in determinati ambiti come qeullo sportivo il tema delle diversità di identità comportamenti sessuali è un tabù: alcuni, come il rugbista Gareth Thomas, riescono a fare outing, per altri invece l'ammissione della propria omosessualità si è rivelata un dramma che ha condotto persino al suicidio , come nel caso del calciatore Justin Fashanu.
Detto ciò no può che disgustarmi l'ipocrisia di chi fa finta di sorprendersi se Alessia, interrogata dalla Carlucci su come abbia reagito ai pettegolezzi vigliacchi che da giorni l'hanno trvaolta, si sia sfogata scoppiando in lacrime.
Vogliamo lottare contro questo tipo di discriminazioni? Allora per farlo realmente non si usino le persone come cavie. Chi invece si serve di temi di questa delicatezza per alimentare un gossip di infimo ordine di fatto si rende complice dell'inciviltà.

domenica 12 settembre 2010

La compravendita di deputati antidoto all'emorragia di finiani

Berlusconi cerca contromisure per far fronte a un eventuale e definitivo allontanamento dei finiani dalla maggioranza. Per questo è iniziata la compravendita di deputati scontenti dell'opposizione. L'Udc Francesco Pionati e il repubblicano Francesco Nucara hanno già fatto un salto della quaglia e si stanno muovendo per convincere altri colleghi. Oggetti privilegiati del corteggiamento i deputati UDC: sondate anche le intenzioni degli UDC Italo Tanoni e Daniela Melchiorre. Per tutti i transfughi promesso un posto nelle prossime liste elettorali del PDL. Ma servono una ventina di deputati per avere i numeri alla Camera e fino ad ora la conta è ben al di là dal raggiungere l'agognato obiettivo.

sabato 11 settembre 2010

Lode a Schifani ( per una volta si può fare)


Renato Schifani su Gianfranco Fini: " Per regolamento e Costituzione il presidente Fini non è affatto sfiduciabile, se esercita il suo ruolo con autorevolezza, imparzialità e professionalità che gli vengono riconosciute A meno che non si sia macchiato di responsabilità, di cui non mi risulta si sia macchiato".
Parole apprezzabili non tanto per la difesa di Fini, i cui comportamenti sono per certi versi criticabili ( e che secondo me farebbe meglio a dimettersi di sua sponte), ma per il tentativo di difendere la credibilità dell'istituzione che rappresenta.
Personalmente ritengo Schifani nel complesso inadatto come presidente del Senato: troppo legato a Berlusconi per potere essere credibile in un un ruolo super partes.
Ma quando uno dice cose sacrosante ergendosi a difesa delle istituzioni ( che sono di tutti) è giusto rendergliene merito . Al di là degli schieramenti di parte.

venerdì 10 settembre 2010

Perchè Bossi spinge per elezioni anticipate e Berlusconi frena?

L'ipotesi elezioni divide Bossi e Berlusconi. Il Senatur sostiene che non ci sono le condizioni per governare e spinge per il voto anticipato. il Cavaliere è convinto delle necessità di non arrivare a soluzioni affrettate e ritiene doveroso continuare fino a quando non si registrino effettive incompatibilità di programma con Futuro e Libertà.

Alla base di queste opposte vedute, maturate negli ultimi giorni vi è essenzialmente il diverso impatto che il voto potrebbe avere sulle sorti dei rispettivi partiti. La Lega è convinta che il suo consenso risulterebbe notevolmente accresciuto (circa il 12-13%) e non vede l'ora di riscuotere. Berlusconi è invece allarmato dagli ultimi sondaggi che danno i finiani tenere un consistente consenso ( attorno al 7%)e vorrebbe convincere il leghisti a stabilire un alleanza con Casini per limitare l'emorragia di voti diretti verso FLI.

giovedì 9 settembre 2010

Fidel Castro ammette la fine del comunismo a Cuba

Fidel Castro in un' intervista per il mensile Atlantic Monthly dichiara che il modello del socialismo cubano non va più bene nemmeno a Cuba.

Una presa d'atto realistica da parte del lider maximo in un Paese che si era già aperto da anni al capitalismo
Il sistema sociale cubano faceva già fatica a reggere con previsti licenziamenti per un milione e mezzo di di pendenti pubblici e con le pensioni di Stato che sono in bilico.
Non sarei sorpreso se nel futuro ci fosse un'apertura agli Stati Uniti, magari tramite il fratello Raul.

Il fumogeno di Bonanni e l'involuzione democratica


Dell'Utri e Schifani sono stati zittiti con i fischi e gli insulti

Il prossimo stadio della regressione civile degli ayatollah della purezza democratica sarà impedire di parlare con un proiettile di pistola in testa.


mercoledì 8 settembre 2010

Per la crescita Obama punta sui lavori pubblici. L'Europa assiste immobile

Per affrontare la crisi economica Obama ha annunciato un piano di lavori pubblici per 50 miliardi di investimenti in sei anni e sgravi fiscali alle imprese che permettano loro di scaricare dalle tasse tutti gli investimenti in impianti ed attrezzature previsti nel 2011. Le reazioni degli economisti americani sono contrastanti. Tra i favorevoli c'è il premio Nobel per l'economia Krugman che da da tempo invita il presidente a seguire l'esempio di Franklin Delano Roosevelt e che vorrebbe che l'intervento dela spesa pubblica fosse ancora più deciso. Di certo in America assistiamo a una ripresa del modello keynesiano. Personalmente penso che sia sempre meglio dell'atteggiamento immobile dell'unione Europea e di molti suoi stati membri, preoccupati più della stabilità di bilancio che di dare nuovo impulso alla crescita.

L'incompatibilità di Fini: leader politico e presidente della Camera. I precedenti

Spadolini nel 1987 venne eletto presidente del Senato e lascio la guida del partitò repubblicano a Giorgio La Malfa.

Casini nel 2001 venne eletto presidente della Camera. al suo posto alla presidenza del CCD venne nominato Marco Follini.
Bertinotti venne eletto nel 2006 presidente della Camera. Fu sostituito alla carica di segretario di Rifodazione comunista da Mario Giordano.
Gianfranco Fini è di fatto il leader della nuova forza politica Futuro e Libertà. Una posizione incompatibile con il ruolo di garanzia che dovrebbe ricoprire come presidente di assemblea. Sarebbe opportuno che si dimettesse da quest'incarico. Per risultare più credibile nel portare avanti le sue legittime battaglie politiche

martedì 7 settembre 2010

Australia: la laburista Gillard primo ministro con il sostegno di deputati indipendenti

In Australia le elezioni del 21 agosto scorso avevano prodotto una situazione di sostanziale parità tra laburisti e coalizione dei conservatori per il governo del Paese a tal punto che pochi deputati potevano essere decisivi a favore di uno dell'altro schieramrnto nell'acquisizione dei numeri nella camera dei Rappresentanti ( la Camera bassa australiana) necessari a formare un esecutivo. Ora la situazione sembra essersi risolta a favore dei laburisti guidati da Julia Gillard grazie al sostegno di due parlamentari indipendenti. Le elezioni avevano decretato un leggero vantaggio di consensi e deputati per i conservatori ma il Labor è riuscito a capovolger la situazione assicurandosi l'appoggio dei verdi e di alcuni deputati indipendenti delle regioni interne che hanno la garanzia di investimenti in infrastrutture e nella diffusione della banda larga. La Gilliard con un maggioranza risicata di 76 deputati su 150 otterrà il suo secondo mandato da primo ministro australiano

Confusione istituzionale: Berlusconi chiede a Napolitano di cacciare Fini da presidente della Camera

Rompere con Fini per poi cercare di ricomporre una maggioranza comprando qualche finiano dissidente, o andare alle elezioni: questa è la strategia di Berlusconi
Ma non sa come attuarla. Sperava che il discorso di Mirabello gli desse il destro per compiere la frattura imputandone la responsabilità allo scomodo alleato.
Ma ciò non è avvenuto: Fini si è dichiarato fedele al programma concordato con gli elettori ma non intende concorrere all'approvazione di leggi come il processo breve che invece tutelano il Cavaliere a danno degli interessi della collettività.
Allora occorre proseguire nell'accerchiamento. L'ultima manovra è clamorosa: andare da Napolitano per chiedere le dimissioni di Fini da presidente della Camera. Il fatto che il presidente della Repubblica non abbia alcun potere di sfiduciare un presidente di Assemblea a Berlusconi interessa poco. Per lui i suoi interessi contingenti vengono prima del rischio di creare una confusione istituzionale senza precedenti.

lunedì 6 settembre 2010

Angelo Vassallo, difensore della legalità, ammazzato dalla camorra

Angelo Vassallo in qualità di sindaco di Pollica si batteva per la preservazione ambientale del territorio del Cilento e si opponeva al suo sfruttamento da parte della criminalità organizzata. per questo è stato ucciso in un agguato. La camorra in questo modo oltre ad avere eliminato un ostacolo ai suoi progetti di business spera di intimidire tutta la comunità. Per questo sarebbe importante come non mai che la presenza dello Stato in quelle zone fosse forte. Per non uccidere una seconda volta Vassallo e per trasformare la legalità da atto di eroismo in espressione di normale civismo .

L'Eta annuncia il cessate il fuoco. E' l'11° dal 1981



L'ETA annuncia un nuovo cessate il fuoco. Ma a questi comunicati dei terroristi baschi non ci crede più nessuno. E' l'11° tregua dichiarata dall'Eta dal 1981 e in ogni occasione dopo poco tempo sono ripresi gli attentati e i morti. La realtà è che dopo la campagna di massicci arresti in collaborazione con le autorità francesi ( 400 militanti arrestati dal 2007) l'Eta è in una fase di grande debolezza e probabilmente cerca di prendere tempo per riorganizzare le sue fila. Fa bene Zapatero a non fidarsi e a dichiarare che la sua politica antiterrorismo non cambierà.

A Mirabello un Fini sospeso tra il vecchio centro-destra e un Futuro ( e liberta?) ancora incerto


A Mirabello Fini tiene in sospeso se stesso e la politica italiana. Celebra il De profundis dell'esperienza del PDL ma garantisce la sua fedeltà all'alleanza del centro-destra e al programma elettorale e propone un nuovo patto di legislatura.
Spiega che non se ne è è andato dal partito di cui era stato cofondatore, ma è stato cacciato in due ore di riunione dell'ufficio politico con la motivazione che le sue posizioni erano incompatibili con i valori del PDL. Con l'impossibilità di esprimere il dissenso mancava la precondizioni per garantire la sopravvivenza dell'esperienza PDL. Denuncia la subalternità programmatica nei confronti della Lega e garantisce il suo intatto impegno per una politica vicina al cittadino più attenta ai problemi etici e della legalità
Per altro verso ha difeso l'operato del governo che a suo dire ha operato bene , mantenendosi però sul vago nel descrivere i risultati effettivamente raggiunti dal governo. Ha sostenuto la necessità di garantire uno scudo al premier sul modello del Lodo Alfano. E si è rifiutato per l'ennesima volta di dare spiegazioni sui fatti poco chiari ( casa di Montecarlo in primis) che lo riguardano, rimandando il tutto alle conclusioni che verranno tratte dalla magistratura. Come uomo politico dare una spiegazione convincente sarebbe stato opportuno. Ma forse essa non esiste
Un discorso efficace sul piano empatico con i suoi richiami ai valori e al passato della destra, condivisibile per alcuni aspetti, ma con molte contraddizioni e vuoti. Non ci si poteva aspettare di più probabilmente: Fini è troppo debole per permettersi una frattura definitiva dal Cavaliere e troppo ambizioso per accontentarsi di un ruolo da scudiero o rassegnarsi a un mesto declino.
La tattica è quella di restare nel limbo. La strategia è ancora da venire.

domenica 5 settembre 2010

Dopo Dell'Utri, Schifani. Far tacere l'avversario politico: la logica pericolosa dell'arroganza tramutata in diritto


L'inciviltà è un pozzo senza fondo: anche a Schifani è stato impedito di parlare in pubblico alla festa del PD dai sedicenti difensori della democrazia e della Costituzione. Voler chiudere la bocca alle persone che la pensano diversamente è una palese violazione di un diritto sancito dalla nostra Carta e quanto di meno democratico ci possa essere. Se già l'episodio di cui era stato vittima Dell'Utri era esecrabile, in questo caso si rasenta la peggiore follia giacobina . Infatti gli infamanti insulti di essere mafioso rivolti contro Schifani non sono giustificati da alcuna condanna penale ma trovano il loro unico fondamento in dichiarazioni di pentiti di mafia, che non hanno sinora ricevuto alcun tipo di riscontro. Quando si tratta di attaccare l'avversario politico per gli intolleranti artefici della "gazzarra intimidatoria"( come è stata opportunamente definita dal presidente della Repubblica) i peggiori delinquenti pluriomicidi diventano la bocca della verità.
E' chiaro che si tratta di una vera e propria strategia censoria che ha i suoi mandanti in personaggi come Di Pietro, teorico del diritto a zittire i nemici, e Beppe Grillo.
Su Internet ci sono centinaia di siti Internet di grillini e dipietrini che, istigati all'odio, motivano questi atti come manifestazioni di un popolo esasperato. Sono deboli tentativi di giustificare un atto di prepotenza, la cui logica può essere facilmente rivolta contro gli stessi autori. Infatti secondo Grillo quanto successo a Torino è un segnale che gli "italiani si sono stancati di essere sempre presi per il culo". Con questo criterio le persone che considereranno Beppe Grillo uno che prende in giro la gente e si sarà stancato di lui, avranno il diritto di metterlo a tacere. E nel sonno della ragione che lui stesso avrà contribuito a creare con la democrazia delle urla e dei fischi, in cui a prevalere sarà il diritto del più forte e in cui diverrà impossibile fermarsi a trovare un limite ai mezzi da usare contro l'avversario .

sabato 4 settembre 2010

Berlusconi cede a Fini e rinuncia a porre la fiducia sul processo breve

Berlusconi annuncia che il processo breve non sarà allegato alla mozione di fiducia sulla giustizia che il governo presenterà in Parlamento. Il braccio di ferro sembra averlo vinto Fini che aveva espresso la sua contrarietà al provvedimento. Conoscendo il Cavaliere sono sicuro che non mollerà la presa e cercherà di riproporre in breve tempo il problema di come risolvere le sue questioni giudiziarie

venerdì 3 settembre 2010

7 miliardi di euro per assumere gli insegnanti precari. Sintesi di una scuola al collasso

Secondo i calcoli del TG la 7 ( edizione delle 20 del 2 settembre) assumere i 232000 insegnanti precari di elementari, medie e superiori costerebbe allo Stato una cifra di 7 miliardi di euro annui, 5,5 miliardi al netto dei contributi. Chi si indigna contro le dichiarazioni della Gelmini che ha espresso l'im possibilità di assumere tutti i precari avrebbe il dovere di dire preventivamente dove si vanno a prenderli i soldi per coprire una simile spesa. Dalle tasche dei cittadini già tartassati?




Per capire meglio di cosa si parla si prenda qualche dato dal rapporto Ocse, Education at a glance del 2009.
Il 92 % delle risorse spese in Italia per l'istruzione proviene da fonte pubblica ( tabella b31)
L'Italia ha una spesa media per studente ( compresa l'università) di 8263 euro annui contro la media OCSE di 7840 euro ( tabella b1a)
Le risorse sull'istruzione spese dall'Italia sono destinate sopratutto alla spesa corrente (95,1% nella scuola primaria e 96% nella scuola secondaria contro una media OCSE del 91,7% e del 92%) rispetto alla spesa in conto capitale. Della spesa corrente la fetta più grande è destinata al pagamento degli stipendi ( 83, 9% nella scuola primaria e 84,2% nella scuola secondaria contro la media Ocse dell' 80 e del 79, 4% ). Anche la spesa per gli stipendi degli insegnanti è al di sopra della media Ocse ( 67,8 contro 63,6 della media Ocse per la scuola primaria e 68,1% contro 63,8% della media Cose per la scuola secondaria) (tabella b62a)
Ciò nonostante i docenti ricevono uno stipendio annuo nettamente inferiore a quello dei loro colleghi negli altri paesi OCSE ( 24945 euro come stipendio iniziale per un insegnante di scuola contro i 28687 dell'OCSE e per un insegnante di scuola secondaria con il massimo grado gerarchico 42179 euro contro lo stipendio medio Ocse di 54400) ( tabella td 3.1 e seguenti).
l'elemento che più pesa nella spesa è il tempo che i ragazzi trascorrono a scuola (tabella tb7): la scuola italiana è progettata tenere i ragazzi a lungo in classe ( per un numero di ore all'anno decisamente superiori alla media Ocse; tabella D1 e seguenti) e per questo occorre pagare molti insegnanti ( più di quelli che sarebbero necessari) con stipendi bassi e senza alcun riconoscimento della qualità del lavoro fatto . Gli unici elementi che determinano l'entità della retribuzione sono l'anzianità di servizio e lo stato di famiglia ( se si è sposati o meno e quanti figli si hanno; tab. tD3a)

Il risultato della scuola così congegnata è non preparare adeguatamente gli studenti ( i ragazzi italiani sono al 29° posto per l'apprendimento scientifico nella classifica OCSE-PISA) e non premiare la meritocrazia tra gli insegnanti. Per ovviare a questo occorrerebbe rivoltare la scuola come un calzino rinunciando a logiche corporative basate sull'idea che uno stipendio basso ma sicuro per tutti sia da preferire rispetto al riconoscimento ai migliori del proprio contributo validamente offerto.

P.S: in molti blog si propone l'eliminazione degli insegnanti di religione e del finanziamento alle scuole private. Indipendentemente dalle valutazioni di merito su questi provvedimenti, eliminare entrambe queste spese non risolverebbe il problema: gli insegnanti di religione in Italia sono 26000 di cui 14000 di ruolo. I Finanziamenti diretti alle scuole private al 2005 ammontavano a 500 milioni di euro annui .
Come si vede si tratta di numeri troppo esigui per coprire la spesa dell'assunzione a ruolo di tutti i precari.

giovedì 2 settembre 2010

I Millies: David e Ed Miliband si contendono la guida del Labour Party

Dopo la sconfitta elettorale di Gordon Brown i Labour voltano pagina e scelgono il loro leader: a contendersi la leadership i fratelli Miliband, David e Ed. David ex ministro degli esteri incarna l'anima blairiana mentre Ed ex ministro dell'energia, più vicino a Brown. Con David dovrebbe prevalere una concezione più liberale, mentre Ed è più vicino all'anima tradizionale del socialismo britannico.

mercoledì 1 settembre 2010

Il sangue di Hebron sui negoziati di pace

A 24 ore dall'apertura dei negoziati tra Israele e Palestina riprende la spirale della violenza.A Hebron un attentato ha provocato la morte di 4 coloni israeliani. l'azione è stata rivendicata dalla brigata dei martiri di Al Aqsa, gruppo vicino ad Al Fatah. Poichè al Fatah è anche il partito di Abu Mazen, ancora una volta sorgono dubbi sull'effettiva capacità del presidente palestinese di tenere a bada le sue stesse forte. Anche Hamas ha benedetto l'attentato. Indipendentemente dalla paternità del fatto di sangue, la coincidenza temporale con il vertice di Washington indica chiaramente il tentativo di una parte dei gruppi palestinesi di mettere i bastoni fra le ruote alla ripresa del processo di pace

Maggioritario a doppio turno: la ricetta elettorale di Sartori per l'Italia

Il professor Giovanni Sartori in un'editoriale per il Corriere della Sera boccia l'idea di uninominale maggioritario come alternativa al Porcellum. Secondo Sartori in un sistema frazionato come quello italiano il maggioritario secco premia il potere di ricatto dei piccoli partiti che sanno di non poter vincere ma la cui base di consenso risulta necessaria per il successo dei partiti più importanti. A conferma della bontà delle sue tesi Sartori ricorda la fallimentare esperienza del Mattarellum. In realtà il Mattarellum presentava una quota del 25% di proporzionale , decisiva per garantire l'influenza dei piccoli partiti. Tuttavia mi sento di condividere la posizione di Sartori quando suggerisce il maggioritario a doppio turno come sistema elettorale che non presenta i difetti del maggioritario secco.