mercoledì 10 febbraio 2010

Il diktat della Commissione di Vigilanza legalizza in Rai la censura di regime


La commissione di vigilanza Rai ordina la cancellazione di tutti i programmi di approfondimento politico nel servizio pubblico nel mese precedente le elezioni amministrative. E' una decisione da regime nazistalinista, cioè nel pieno stile con cui i nostri politicanti concepiscono oggigiorno la democrazia. Dunque ci sarà spazio solo per i servizi ( o servizietti?) paludati dei TG di Minzolini & C, e per le noiosissime quanto inutili tribune politiche in cui i vari candidati possono esibirsi nell'esposizione di bugie e banalità senza timori di venire contraddetti dai timorosi moderatori di turno. Ovviamente il presidente del Consiglio condivide l'iniziativa censoria. Il Cavaliere sedicente liberale, è notorio , non ama le trasmissioni a più voci ( da lui graziosamente ribattezzate oggi "i pollai") nè tantomeno essere interrotto nell'esposizione della sua propaganda. Che per giunta potrà continuare a propinarci indisturbato dalle reti di sua proprietà, che ovviamente non sono per nulla vincolate al diktat imposto alla TV di stato

1 commenti:

Ernest ha detto...

siamo in pieno regime, istituzionalizzato e strisciante...
saluti