venerdì 31 dicembre 2010

La porcata di Lula : no all'estradizione del terrorista Cesare Battisti

Come da previsioni, il presidente brasiliano Lula, ribaltando la decisione del Tribunale supremo federale, ha negato l'estradizione del terrorista dei Proletari armati per il comunismo Cesare Battisti, responsabile di quattro omicidi, in tre dei quali è coautore materiale , mentre nel restante ha operato in qualità di ideatore e mandante. In tutti gli Stati in cui ha trovato rifugio da latitante Battisti è riuscito nel corso degli anni a proporre di se l'immagine dello scrittore perseguitato per le sue idee. Anche in Brasile una parte dell'opinione pubblica ha abboccato a questa rappresentazione e Lula da consumato politico ha gestito la vicenda badando alle ragioni del consenso più che a quelle della giustizia. Resta il fatto che la sua decisione è una presa in giro per le vittime dei crimini commessi da Battisti e evidenzia ulteriormente lo scarso peso che l'Italia ha nello scacchiere internazionale, amplificato dalla posizione di debolezza che sembra giocare nel rapporto economico a due con il Brasile in virtù delle numerose commesse e interessi che le nostre azienda hanno nel Paese latinoamericano
Questo non significa che il Nostro Paese debba seguitare a farsi dare manrovesci senza reagire. Poichè siamo di fronte a una violazione da Parte brasiliana di un trattato bilaterale sull'estradizione ci sono tutti i presupposti perché il governo assuma misure diplomatiche molto dure. E dall'opposizione ci si attende una presa di posizione altrettanto ferma, indipendentemente dalla contiguità ideologica con il presidente brasiliano.

mercoledì 29 dicembre 2010

L'accordo di Mirafiori e il cortocircuito tra FIAT e FIOM

L'accordo di Mirafiori conferma che le posizioni di FIAT e FIOM sono per ora inconciliabili : da una parte l'azienda automobilistica torinese che cerca tutti gli strumenti per sopravvivere in una competizione globale spietata; dall'altra il sindacato metalmeccanico che si oppone strenuamente all'estensione in Italia di sistemi di relazioni industriali e di limitazioni dei diritti a suo dire lesive degli stessi principi democratici.
La maggior parte dei commenti che troviamo nella stampa è impegnata a prendere posizione a favore di una parte contro l'altra. A mio parere occorrerebbe andare oltre per provare a immaginare delle soluzioni partendo da alcuni interrogativi. Cominciando dalla FIAT, il suo ad Marchionne pensa davvero che far fuori il più importante sindacato del settore favorisca l'incremento produttivo? O non rischia piuttosto di portare la conflittualità a livelli insostenibili?
E La Fiom come può farsi interprete di una lotta per i diritti democratici se per bocca del suo segretario Landini definisce vergognosi i comportamenti dei sindacati che hanno diverse posizioni? e come può un sistema industriale essere attrattivo per gli investimenti se un sindacato può fare ostruzionismo su un accordo su cui è stato messo in minoranza da un referendum ( come a Pomigliano)? e perché se in Francia e Germania già esiste la pausa di mezz'ora, la sua introduzione in Italia verrebbe considerata come un'intollerabile diminutio dei diritti degli operai?
Tutte queste considerazioni portano al comune denominatore di un sistema di relazioni industriali e di selezione delle rappresentanze sindacali da modificare alla radice. Altrimenti di questo passo ci potremo consolare con bellissimi diritti sulla Carta, ma con le industrie e il lavoro che scappano dall'Itralia

domenica 26 dicembre 2010

L'università della Gelmini: valutare il merito nodo cruciale della riforma

la riforma Gelmini dell'università è legge. Vi propongo un mio giudizio personale sui principali punti di novità

limite di 6 anni al mandato dei rettori, che non possono più essere rieletti.
la non rielezione è positiva per evitare il consoldidarsi dei clinetelismi interni che hanno fatto da tempo disastri . Ma usufruendo dell'autonomia è possibile che le varie università stabiliscano delle deroghe nei loro statuti


introdotta l'abilitazione nazionale come condizione per divenire professore associato e ordinario.
i concorsi locali in Italia hanno favorito il consolidamento del potere dei baroni. La norma vorrebbe essere un tentativo di arginare questo malcostume. Tuttavia l'introduzione del sistema della chiamata locale rischia di comprometterne l'efficacia

I ricercatori avranno solo incarichi a tempo determinato.
Viene abolita la figura del ricercatore a tempo indeterminato. La durata massima del contratto per i ricercatori sarà di sei anni, al termine dei quali dovranno passare l'abilitazione per diventare professori associati. Chi non vi riuscirà dovrà cercarsi per forza una nuova professione. La norma nasce con l'obiettivo di eliminare la situazione di prolungata marginalità in cui si trovano i ricercatori nell'assetto universitario . Ma poichè la maggior parte dei concorsi previsti servono a stabilizzare chi nell'università ci lavora già, le possibilità per i nuovi ricercatori rischiano di ridursi ulteriormente.


inserimento di tre esterni nel cda degli atenei.
era davvero auspicabile l'introduzione degli esterni per un confronto con la società e gli interessi al di fuori dell'università; le migliori università al mondo , quelle inglesi e americane, seguono proprio questo criterio di gestione per porre un freno all'autoreferenzialità accademica e coloro che si oppongono all'introduzione di questa norma lo fanno con l'evidente secondo fine di mantenere lo status quo; il problema è che occorrebbero ben più di tre membri esterni perchè di fatto il consiglio di amministrazione rimane in mano agli interni e dunque non c'è la necessaria indipendenza nella valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati.

valutazione meritocratica dei professori e degli atenei.
Questo è il nodo cruciale della riforma universitaria: distribuire la risorse in base alla effettiva produttività scientifica degli atenei e dei ricercatori è elemento fondamentale per far fare un salto di qualità al sistema accademico italiano. Molto dipenderà dalla serietà con cui verrà portato avanti questo sistema di valutazione,senza il quale tutte le altre novità introdotte dalla Gelmini avranno ben poco significato. Anche perché solo se vi verranno premiati i migliori studiosi, l'università potrà chiedere con credibilità maggiori risorse allo Stato, cioè ai cittadini contribuenti.


In definitiva nè i giudizi lusinghieri dei sostenitori che la considerano rivoluzionaria , nè le critiche di chi all'opposto invece vi vede un attentato all'istituzione universitaria colgono la reale portata di una riforma soastanzialmente monca che contiene elementi di dirigismo e non abolisce, come sarebbe auspicabile, il valore legale del titolo di studio. Tuttavia come sottolinea il professor Giovanni Sabbatucci , è arduo reputarla un peggioramento rispetto al desolante stato in cui versa il sistema accademico italiano.

venerdì 24 dicembre 2010

La favola di Babbo Natale e Papi Silvio


Arriva il bianco Natale e grandi e piccini vivono ciascuno a loro modo lo spirito della Festa
I bambini piccoli aspettano che Babbo Natale, un simpatico vecchietto dalla barba bianca, di rosso vestito ( sarà mica comunista?) , guidando una slitta trainata da renne arrivi nelle loro case a portarli i doni.
I bambini grandi invece credono che Papi Silvio, un anziano signore dai capelli tinti e posticci, che si ingrifa ogni qual volta scorge una bella ragazza ( meglio se minorenne), faccia gli interessi degli Italiani e porti loro un nuovo miracolo economico.
Solo una delle due è una favola inverosimile. Chi rimarrà deluso?

giovedì 23 dicembre 2010

Lameduck Obama si rilancia con il trattato Start e la legge sui diritti gay nell'esercito

Obama rialza la testa dopo la sconfitta elettorale delle elezioni di mid term. Dopo aver sposato la linea repubblicana sugli sgravi fiscali , il presidente prima firma la revoca della legge che proibiva ai gay dichiarati di prestare servizio militare ( il don't ask don't tell approvato da Clinton) ; quindi ottiene la ratifica dal Senato del trattato Start sulla non proliferazione nucleare. Decisiva la pressione esercitata dal segretario alla difesa Gates e dal capo di Stato maggiore congiunto Mike Mullen
Un colpo di coda prima del nuovo assetto del Congresso che da gennaio vedrà i democratici minoranza alla Camera dei rappresentanti. Questi successi personali non eliminano d'incanto i problemi sopratutto in campo economico ma forse consentiranno "all'anatra zoppa" Obama di affrontare la seconda fase del suo mandato con più slancio

mercoledì 22 dicembre 2010

Iraq: il nuovo traballante governo di Al Maliki

Dopo nove mesi dalle elezioni l'Iraq ha un nuovo governo. A presiederlo il primo ministro uscente al Maliki che ha ottenuto la fiducia del Parlamento, grazie all'appoggio dei curdi e del movimento sunnita Iraqiwa di Allawi. Nonostante il vasto sostegno gli equilibri su cui si fonda il nuovo esecutivo rimangono fragili: a dimostrarlo il fatto che Maliki detenga ancora l'interim dei tre ministeri chiavi legati alla sicurezza: Interni, Difesa e della sicurezza nazionale. In un Paese spaccato non ci si fida che questi posti chiave siano in mano ad esponenti di una fazione avversa

L'Ungheria di Orban mette il bavaglio alla libera stampa

L'Ungheria ha approvato una legge limitativa della libertà di stampa di tale gravità che a confronto i provvedimenti illiberali del nostro Paese sembrano ventate d'aria fresca.
il provvedimento fortemente voluto dal primo ministro Orban, prevede la soppressione di tutte le redazioni di news del servizio pubblico che dovranno confluire nell'agenzia di stampa MTI, finanziata dal governo e l'irrogazione di multe per coloro che pubblicheranno notizie contro un non meglio specificato "interesse pubblico". Inoltre i giornalisti saranno tenuti a rivelare le loro fonti per questioni legate alla sicurezza nazionale.
Io responsabile OCSE per la libertà di stampa ha duramente criticato le misure assunte dal Parlamento di Budapest
L'Ungheria si appresta ad assumere la presidenza di turno dell'Unione Europea. E'auspicabile che da Bruxelles giunga una forte presa di posizione contro questo tentativo di sottomettere la stampa alle logiche censorie del potere.

martedì 21 dicembre 2010

La pipa mundial di Enzo Bearzot.



Enzo Bearzot, il c.t del trionfo Mundial a Spagna 82, ci lascia.
Il suo era il calcio in cui la maglia azzura era un traguardo che valeva una carriera, le ripartenze si chiamavano contropiedi e le formazioni si potevano recitare come filastrocche. E resta sempre un sottile piacere nel pronunciare i nomi ( Zoff, Gentile Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani) di quella squadra che si sbarazzò dell'Argentina di Maradona, del Brasile di Zico e Falcao, della Germania di Rummenigge .
Ora il "vecio" va a tenere compagnia al presidente Pertini, tra fumate di pipa e partite a scopone .
A noi quaggiù restano i dolci ricordi da coltivare e la nostalgia per un Italia, più ingenua, problematica e unita, che non c'è più.

La memoria di Nicola Calipari uccisa dallo Stato?

Nicola Calipari era colui che si può definire senza timore di eccedere nella retorica, un servitore dello Stato. Lo è stato nella sua silenziosa attività di agente del SISMI, culminata nell'episodio fatale in cui fece del proprio corpo scudo per proteggere dai proiettili esplosi da soldati americani di un checkpoint a Baghdad la giornalista Giuliana Sgrena, appena liberata dalla prigionia in cui un commando di jiahdisti la teneva da quasi un mese.
Un cablogramma redatto dall'allora ambasciatore americano Sembler e pubblicato da Wikileaks diffonde ora l'atroce sospetto che il governo italiano ( anche allora presieduto da Berlusconi) abbia preferito insabbiare le indagini su quell'episodio per evitare tensioni diplomatiche nei rapporti bilateriali con gli Stati Uniti.
Da Palazzo Chigi è arrivata una secca smentita ma i dubbi permangono forti: se la versione del documento americano fosse vera ciò vorrebbe dire aver ucciso una seconda volta Calipari. Dopo l'eliminazione fisica, anche l'oblio della verità.

lunedì 20 dicembre 2010

Vendola, Il Messia della sinistra senza una Terra promessa


Il nuovo Messia della sinistra si chiama Nichi Vendola, ha vinto per due volte le elezioni regionali in Puglia superando la concorrenza della destra e le diffidenza all'interno della sua stessa coalizione. Punta dritto all'anima dell'elettore con slogan emozionali come : "costruire il cantiere dell'alternativa" per "dire basta ai professionisti della sconfitta". O stare assieme all'"Italia migliore fatta di cittadini che hanno preferito la fatica dell’onestà al comfort della furbizia".
Poichè il personaggio incuriosisce per la sua naturale propensione ad affascinare l'interlocutore, mi chiedo cosa Vendola abbia in mente in concreto per combattere il precariato, per attirare gli investimenti delle imprese, per rendere la scuola e l'università più efficiente e meritocratica, per avvicinare la pubblica amministrazione alle esigenze del cittadini, e via discorrendo
Da tempo cerco delle risposte nei suoi discorsi. Mi sono spulciato anche il suo sito Internet. Ma vi ho trovato ben poco.
Attendo con impazienza che il Messia Vendola delinei meglio i tratti della nuova terra promessa agli Italiani.

domenica 19 dicembre 2010

I motivi dell'apertura di Bersani al Terzo Polo

L'apertura di Bersani al Terzo Polo ha sorpreso la base e prodotto reazioni tra il rifiuto e la diffidenza. L'idea del segretario parte da una evidenza: il Pd perde voti al centro in direzione dell'UDC e del centro destra. E' accaduto regolarmente alle ultime politiche, europee e regionali. Non c'è più il centro-sinistra ma solo la sinistra: nella coalizione il centro è divenuta un appendice della sinistra. Da qui l'emorragia dei voti moderati che non trovano più un punto di riferimento come avveniva ai tempi di Prodi.
Eppure basterebbe dare un occhiata alle analisi dell'Istituto Cattaneo per accorgersi dello scontento che pervade una buona parte di elettori berlusconiani delusi e che si tramuta in una massiccia astensione. Bersani spera di trovare in Casini e Fini una testa di ponte per parlare a questa rilevante fetta di elettorato che se conquistata potrebbe aprire ai democratici le porte di Palazzo Chigi.
Le difficoltà di concludere questa operazione non sono dovute solo all'ostilità interna ma anche al fatto che i leader terzopolisti non saranno disposti a fare da stampella al PD. Tuttavia pur se congegnata male, resta interessante l'obiettivo di allargare la base del consenso

Su Padoa-Schioppa controcorrente

Il mondo delle istituzioni commemora la scomparsa dell'ex ministro dell'economia Tommaso Padoa-Schioppa, definendolo un servitore dello Stato.
Personalmente io il ministro dell'economia lo ricordo sopratutto per aver definito "bamboccioni" i giovani che non se ne vanno via da casa dei genitori. Dimenticandosi che parliamo della genereazione di disoccupati o precari a meno di 1000 euro al mese.

giovedì 16 dicembre 2010

Un premio ai teppisti che hanno sfasciato il centro di Roma

Per tutti i 23 fermati responsabili delle devastazioni di martedì nel centro storico di Roma è stata riconosciuta la legittimità dell'arresto. Ma solo uno di essi avrà gli arrewsti domiciliari. Tutti gli altri sono stati rimessi in libertà.
Un fulgido esempio di come la giustizia italiana sia una barzelletta.
Già che c'erano potevano dargli dei premi, con tanto di targa celebrativa per il teppista che riesce a pestare più poliziotti.

Fini e Casini: prove di Terzo Polo o di antiberlusconismo di destra?


Fini, Rutelli e Casini si uniscono: nasce il Terzo Polo con il nome , presumo provvisorio, di Polo della Nazione. E' un modo per arginare l'offensiva di Berlusconi che mira ad acquisire a UDC e FLI i deputati necessari a puntellare la pericolante maggioranza. La mossa di Casini risponde alla sua natura logica anti bipolare. Fini invece cerca un luogo sicuro in cui poter rimarginare le ferite provocate dalla recente battaglia perduta con il Cavaliere. Dunque sono stati interessi contingenti a favorire questo matrimonio. Sinora ciò che gli unisce è sopratutto il timore di essere spazzati via dall'armata berlusconiana. Il tempo ci dirà se si tratta di qualcosa di più serio e stabile.

La dietrologia di Anna Finocchiaro: il volto peggiore del PD


Martedì Roma è stata messa a ferro e fuoco da un gruppuscolo di delinquenti. il capogruppo dei senatori PD Finocchiaro non ha perso tempo a fornire un esempio della peggiore tradizione dialettica della sinistra italiana: la tesi complottista con annessa dietrologia : "Martedì a Roma c'erano evidentemente degli infiltrati che hanno messo a rischio i manifestanti e le forze dell'ordine. Chi li ha mandati? Chi li paga? Cosa devono causare? ". Inutile dire chee la senatrice Finocchiaro non è minimamente in grado di chiarire quali siano le evidenze da cui deduce la presenza tra i manifestanti "di infiltrati".
A smentirla ci sono i 22 arrestati sul fatto mentre devastavano il centro storico della capitale e che sono stati processati per direttissima. Uno di questi è un sedicenne , simpatizzante di estrema sinistra, figlio di un ex BR.
Ho il sospetto che il PD dopo questa autentica "perla" partorita dalla mente della Finocchiaro avrà qualche problema in più ad accreditarsi come alternativa di governo. E il Papi ringrazia.

martedì 14 dicembre 2010

Sfiducia respinta: Fini non disarciona il Cavaliere.


Mozione di sfiducia respinta anche alla Camera: 314 No contro 311 Si. Il Cavaliere resta in sella, per ora, anche se in maniera estremamente precaria.. Come prevedibile il fronte dei finiani non è riuscito a mantenersi compatto, registrando le defezioni di Catia Polidori, Maria Grazia Siliquini e l'astensione di Silvano Moffa. Fini è il grande sconfitto e nelle prossime settimane verrà messa a dura prova la resistenza del partito da lui fondato
Per il Paese non si presenta una situazione facile con un governo che si regge su uno scarto di pochi voti di fiducia. Berlusconi potrà proseguire nella sua attività di reclutamento verso gli indecisi di Futuro e Libertà e verso l'UDC di Casini. Il perno dell'alleanza resta però la Lega: che rimanga in piedi il governo o che si vada alle elezioni Bossi & C. sono in una botte di ferro.

lunedì 13 dicembre 2010

I contorsionismi di Fini per tenere unito FLI

Astenersi al Senato e poi chiedere a Berlusconi di dimettersi prima del voto della Camera: questa è l'ultima trovata tattica di Fini per tenere compatto il gruppo di Futuro e Libertà . Ma permangono i malumori delle "colombe" guidate da Silvano Moffa , sempre più tentate di non votare la sfiducia al governo. E se il governo dovesse riuscire a superare l'ostacolo Della Camera sia pure per qualche stiracchiato voto i finiani si metteranno in Libertà? E Fini avrà ancora un Futuro?

sabato 11 dicembre 2010

Il dramma dei profughi eritrei sequestrati nel Sinai. La coscienza sporca dell'Occidente

Nel deserto del Sinai 250 profughi eritrei si trovano da mesi ostaggi di bande di predoni che chiedono 8000 dollari di riscatto per ciascuno di essi. Il governo egiziano, così solerte nel dare la caccia allo squalo che terrorizza i ricchi turisti di Sharm el Sheikh, non se ne occupa e la comunità internazionale appare muoversi con colpevole lentezza usando con molta parsimonia i deboli strumenti della diplomazia. Nel frattempo alcuni tra questi profughi sono stati uccisi, altri sarebbero stati venduti ad altre organizzazioni, probabilmente , dedite al traffico di organi.
L'Eritrea nella sua giovane esistenza di nazione indipendente ha conosciuto sopratutto guerre e regimi autocratici che reprimono i più elementari diritti della persona. Molti dei profughi sequestrati avrebbero diritto all'asilo politico; ma in Europa non ci sono mai arrivati anche a causa della politica repressiva antiimmigrazione perseguita dagli Stati che si affacciano nel bacino del Mediterraneo. Nella loro vicenda si specchia la cattiva coscienza delle ricche democrazie occidentali che li considerano degli indesiderati. Forse è proprio per questo che si preferisce lasciarli in balia della sorte.

Per Berlusconi strategia di logoramento contro Futuro e Libertà

La procura di Roma indagata sulla presunta compravendita di deputati e il PDl reagisce parlando di "interferenza". Ma se il sostegno al governo da parte di un parlamentare proveniente dall'opposizione dovesse avere esclusivamente ragioni politiche perchè i Berluscones si inquietano tanto? Non erano proprio loro che hanno introdotto la categoria del "tradimento" nel momento in cui Futuro e Libertà ha annunciato che avrebbe votato la sfiducia?
Tuttavia sarà assai arduo provare che vi sia corruzione dietro la concessione ai transfughi di una sicura rielezione o di qualche qualche posto da sottosegretario . per cui è assai probabile che Berlusconi continuerà a blandire gli incerti con promesse di prebende. L'obiettivo immediato sarà ottenere la fiducia al governo. Per poi sperare che il contraccolpo politico crei una spaccatura in FLI consentendogli di guadagnare il sostegno di una maggioranza più coesa e di mettere politicamente all'angolo Fini. In tal senso le prime avvisaglie si possono riscontrare nella lettera in cui alcune "colombe" di FLI chiedono a Fini di non votare la sfiducia

giovedì 9 dicembre 2010

Callisto Tanzi condannato 18 anni di carcere

L'ex patron della Parmalat Calisto Tanzi è stato condannato in appello a 18 anni di carcere per bancarotta fraudolenta nell'ambito del crack della società di Collecchio. Giustizia è fatta ma solo in parte: le decine di migliaia di risparmiatori ridotti sul lastrico però vedranno garantita una provvisionale pari a solo il 5% rispetto al valore delle obbligazioni, ma difficilmente rivedranno i loro soldi perché la Parmalat che ha diritto di precedenza invece godrà di una provvisionale di due miliardi di euro.

I cattivi pensieri del PD su Matteo Renzi ad Arcore

In vista del 14 dicembre Mentre frotte di deputati dell'oppposizione si preparano a passare dalla parte del Cavaliere in cambio di un piatto di lenticchie, al PD ci si straccia le vesti se il sindaco di Firenze Matteo Renzi si reca ad Arcore per discutere con il premier del trasferimenti di fondi alla città.
Interviene Bersani :"A mio gusto sarebbe stato meglio Palazzo Chigi se si trattava di discutere di un problema di Firenze. Sennò si può capire male"
Mi sorge un oobiezione al ragionamento del segretario PD: se Renzi avesse voluto tirare un trappolone ai suoi compagni di partito non lo avrebbe potuto fare anche a Palazzo Chigi?
Se si vuole, si può sempre capire male: per esempio si potrebbe mal pensare che questa polemica sia una scusa per mettere in difficoltà chi ha detto una sacrosanta verità: per rilanciare il Pd bisogna partire dal rottamare i suoi dirigenti

mercoledì 8 dicembre 2010

Dietro le accuse ad Assange, una motivazione politica?

Il fondatore di Wikileaks Julian Assange è stato arrestato in Inghilterra in esecuzione del mandato di cattura internazionale che pende su di lui per l'accusa di stupro. La Svezia, il Paese che lo intende processare, assicura che non vi è alcuna relazione tra i reati di cui è imputato e l'attività di diffusione di documenti riservati del Dipartimento di Stato Usa.
Sarà anche come le autorità di Stoccolma affermano , ma appare piuttosto curioso che le accuse di stupro inizialmente archiviate siano state recuperate in coincidenza con la pubblicazione dei file americani sulla guerra in Afghanistan..

P.S: e un campione dei diritti umani come Vladimir Putin si può permettere di mettersi in cattedra definendo l'arresto di Assange ipocrita e antidemocratico. Ma il bello è che ha ragione da vendere.

lunedì 6 dicembre 2010

Yara Gambirasio e la xenofobia: ma se Brembate fosse una nuova Erba?


Ricordate la strage di Erba? Per l'assassinio di quattro persone l'indignazione popolare rivolse immediatamente i suoi sospetti verso il marito tunisino di una della vittime. La verità si rivelò ben presto un'altra: gli autori dell'omicidio plurimo erano due insospettabili italiani, i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi.
Per la vicenda della tredicenenne Yara Gambirasio, scomparsa a Brembate e che si teme possa essere stata uccisa, il primo a essere indagato è un marocchino, Mohammed Fikri. E quasi immediatamente nel paesino della bergamasca sono comparsi i cartelli xenofobi inneggianti la cacciata di tutti gli immigrati.
Ovviamente sarà compito degli investigatori appurare il reale coinvolgimento di Flikri, ma anche se fosse realmente colpevole mi sembra pacifico che non dovrebbe essere accomunato a tutti gli strtanieri che lavorano nel nostro Paese comportandosi onestamente.
Ciò detto, qualche domanda me la pongo:
Yara Gambirasio è stata vista per l'ultima volta nella palestra del suo Comune a attorno alle 18 e 30, orario di massima frequentazione del locale. Non è strano che tra tante persone nessuno l'abbia vista andare via e non sappia dire dove si stava dirigendo?
Yara viene descritta come una ragazza prudente che non avrebbe mai accettato di essere avvicinata da sconosciuti: possibile dunque che il marocchino abbia potuto prendere con la forza Yara, e condurla in un luogo appartato, da solo, e senza che nessuno di accorgesse delle più che probabili resistenze della ragazzina?
Vuoi vedere che come ad Erba, l' "orco" è ancora una volta l'insospettabile e italianissimo vicino di casa?

domenica 5 dicembre 2010

Censura e Vulgata su Wikipedia: vietato parlare di guerra civile italiana


Emanuele Mastrangelo, redattore del sito "Storia in Rete" lancia gravi accuse di censura nei confronti di Wikipedia. Mastrangelo denuncia di essere stato bannato come redattore dagli amministratori dell'enciclopedia più famosa di Internet per aver tentato di dare risalto all'interpretazione della lotta di Liberazione in Italia come "guerra civile". Va ricordato che si tratta di un filone storiografico che presenta autorevoli sostenitori come ad esempio De Felice e Carlo Pavone. La versione dei gestori di Wikipedia Italia, ricavabile dalla pagina dedicata al "processo" è che Mastrangelo sarebbe stato bannato per aver riportato scorrettamente le fonti. In realtà se si legge la voce "Resistenza italiana" su Wikipedia si nota che qualsiasi riferimento all'interpretazione storica della guerra civile italiana del 43-45 è assente, registrandosi solo una posizione critica in una nota. Nè vi è presente un lemma appositamente dedicato.
In poche parole la posizione di Mastrangelo trova delle conferme: su Wikipedia per ragioni probabilmente ideologiche non si parla di "guerra civile italiana". E chi tenta di proporre l'argomento viene considerato indesiderato e allontanato.
Un episodio grave tenuto conto dell'importanza del sito che compare spesso in cima ai risultati sui motori di ricerca e a cui si rivolgono moltissimi giovani studenti per i loro approfondimenti.
L'idea di Wikipedia come enciclopedia in cui è possibile liberamente contribuire va difesa nella sua validità, ma perchè rimanga fedele alla sua missione occorre liberarla delle persone che ne sfruttano la popolarità per proporre una visione ideologizzata della storia e censorea dei punti di vista non allineati alla Vulgata.

Costa d'Avorio a rischio guerra civile: tensioni tra Gbabo e Ouattara

In Costa d'Avorio le elezioni presidenziali erano un'occasione di pacificazione dopo gli anni della guerra civile ma la situazione rischia di evolversi in una nuova tragedia. Dopo essere state rinviate più volte il primo turno delle elezioni si era svolto il 31 ottobre senza alcun problema; il ballottaggio ha visto il successo del candidato dell'opposizione Alassane Ouattara con il 54% dei voti. Ma il Consiglio Costituzionale controllata da uomini del presidente uscente ha invalidato i risultati delle elezioni annunciati dalla Commissione elettorale confermando al potere proprio Laurent Gbabo

sabato 4 dicembre 2010

Fini e Verdini premono, ma Napolitano non perde la bussola


In vista del redde rationem del 14 dicembre e di un possibile sfiducia al governo Berlusconi ci si affanna a tirare per la giacchetta il presidente della Repubblica.
Comincia Fini, che ancora una volta si scorda di essere il presidente della Camera: governo il 14 dicembre non vrà la fiducia ma ”l’Italia non andrà a votare” ”il capo dello Stato sa cosa fare”. Un modo neanche tanto sibillino per invitare il Capo dello Stato a non sciogliere le Camere.
Seguiva il volgare intervento di Denis Verdini: delle prerogative del Capo dello Stato £ce ne freghiamo". Parole inaccettabili nella forma e nella sostanza tanto più perchè provenienti da uno dei coordinatori del PDL. Forse un segnale di come quel partito intendere rapportarsi con il Quirinale, forse non arrivando ad escludere anche uno scontro frontale tra istituzioni.
Tempi durissimmi per Napolitano che doverosamente affidava ad una nota la precisazione "nessuna presa di posizione politica di qualsiasi parte può oscurare il fatto che ci sono prerogative di esclusiva competenza del Presidente della Repubblica."
Nel mare della politica in tempesta il comportamento del Capo dello Stato resta l'unica bussola in grado di indicare la giusta rotta.

Berlusconi: per gli Usa, un utile idiota?

I rapporti pubblicati da Wikileaks che definiscono Berlusconi "incapace", rovinato nella salute dai party", portavoce di Putin in Europa , sono stati redatti dall'ambasciatore Thorne e dall'incaricata d'affari a Rome Elizabeth Dibble. Non esattamente due anonimi funzionari al contrario di ciò che sostiene il nostro primo ministro. Ma sopratutto trattandosi di contenuti destinati a rimanere riservati propongono un punto di vista sincero.
Le dichiarazioni della Clinton su Berlusconi miglior amico degli Stati Uniti, invece sono fatte ad uso dei media e dunque rappresentano il lato meno autentico, ma non per questo non necessario della diplomazia.
Ma , sottolinea Lucio Caracciolo, non necessaariamente si deve vedere una contraddizione tra gli scritti dell'ambasciata a Roma e le parole del segretario di Stato americano: si può essere inetti, ma allo stesso tempo molto utili agli Stati Uniti. Specialmente se si va a far morire i propri soldati in Iraq e Afghanistan senza chiedere nulla in cambio, ma accontentandosi di una bella pacca sulle spalle da parte di Bush e Obama

mercoledì 1 dicembre 2010

Sulla vita e la morte di Mario Monicelli


Mario Monicelli è stato un genio del cinema e i suoi capolavori gli garantiranno immortalità artistica.
Sul modo con cui ha concluso la sua vita terrena la politica non ha perso occasione per speculare. Nel dibattito alla Camera dei deputati si sono fronteggiati la radicale Rita Bernardini che ha proposto una riflessione sul significato della "dolce morte" e la centrista Binetti che ha criticato "l'elegia del suicidio da parte di Rita Bernardini".
Si è trattato dell'ennesima occasione persa per tacere. Il suicidio di Monicelli non va nè elogiato come atto estremo nè giudicato moralisticamente. Come tutti i gesti estremi nasconde un imperscrutabilità che richiede il rispetto. E possibilmente il silenzio.

Luci e ombre della riforma Gelmini e di chi la contesta


Mi risulta difficile esprimere un giudizio netto sulla riforma dell'università realizzata dal ministro Gelmini, perchè in essa convivono aspetti postivi, in alcuni casi di radicale innovazione, e elementi negativi. I tagli al fondo di finanziamento ordinario, pur ridimensionati dal maxi emendamento alla legge di stabilità (la ex finanziaria), sono ingenti e andranno ad aumentare negli anni successivi. Ed è diffcile pensare di fare ricerca di qualità senza risorse economiche adeguate.
Sull'altro piatto della bilancia va messo il rilievo che la Gelmini ha dato al merito sia nella distribuzione dei fondi sia nei criteri di selezione dei ricercatori che nell'avanzamento delle carriere. E' la prima volta che il principio meritocratico si affaccia con vera incisività in un sistema dove solo una minoranza di chi fa ricerca e didattica possiede i requisiti scientifici per i ruoli che ricopre.
Il problema è che chi contesta la Gelmini mi ha fatto un'impressione ancora peggiore. Non ho scorto nelle loro proteste un progetto alternativo di università ma piuttosto un arroccarsi nella difesa dello status quo che è il vero cancro del sistema accademico italiano. Mi è risultato ugualmente stonato vedere dalla stessa parte della barricata studenti, baroni e politici che ora stanno all'oppoosizione ma che quando avevano responsabilità di governo hanno contribuito a tenere gli atenei in uno stato comatoso.
Forse la possibilità di poter finalmente dividere i destini di oppressi e oppressori è un buon motivo per appoggiare, pur con tutti i suoi limiti, questa riforma

martedì 30 novembre 2010

Gli Usa indagarono sulla salute dei Kirchner.... e Nestor passa a miglior vita


Da Wikileaks veniamo a conoscenza che il segretario di Stato americano Hillary Clinton aveva chiesto all'ambasciata argentina di indagare sulla salute nervosa della presidente Cristina Kirchner e su eventuali malattie gastrointestinale del merito l'ex presidente Nestor Kirchner.
E' chiaramente importante informarsi sullo stato di salute dei propri interlocutori ma considerando che Nestor Kirchner è morto da poche settimane bisognerebbe anche stare attenti a non portare iella.
Quello del diplomatico è un lavoro sporco e anche un po'maleodorante.... ma qualcuno lo deve pur fare.

Virus informatici e attentati: contro il nucleare iraniano la strategia del sabotaggio

In Iran alcune centrifughe utilizzate per l'arrichimento dell'uranio sono state colpite da un virus informatico. Già nei mesi precedenti Teheran aveva denunciato un attacco informatico tramite il virus Stuxnet la centrale nucleare di Bushehr.
Sempre nella capitale iraniana due fisici nucleari sono rimandati vittime di due attentati. Uno di essi è rimasto ucciso. la sparizione di scienziati iraniani è uno dei pilastri della dottina del capo del Mossad Meir Dagan
Israele e gli Usa contro l'Iran stanno scegliendo la strategia del sabotaggio a quella ben più rischiosa dell'attacco militare diretto?

lunedì 29 novembre 2010

La doppia natura dei rapporti tra Putin e Berlusconi

Dai documenti pubblicati da Wikileaks emerge il forte disappunto di Washington per l'intensificarsi delle relazioni tra Italia e Russia, che addirittura spinse l'amministrazione Bush a revocare alcune commesse militari che si erano aggiudicate imprese nostrane. Una diffidenza che è proseguita con Obama giacchè il segretario di Stato americano Hillary Clinton sollecitò i diplomatici di Roma ad indagare sulla natura dei rapporti economici personali tra Berlusconi e Putin.
Un particolare che sarebbe interessante approfondire anche per noi italiani: il premier Berlusconi quando si reca in Russia pensa agli interessi del Paese o ai suoi affari privati?


P.S: (3 DICEMBRE):segnalo anche questo interessante articolo di Massimo Mucchetti e il commento di Stefano Casertano, autore del libro "Sfida all'ultimo barile"

Gli scoop di Wikileaks e l'amministrazione Usa colabrodo

Putin, machista e autoritario; Medvedev che nei confrinti di Putin ha il ruolo che Robin ha con Batman; Sarkozy , imperatore nudo; Berlusconi un inetto affatticato dai troppi party. Tra i primi documenti riservati statunitenesi resi noti da Wikileaks vi sono molti giudizi da gossip sui vizi pubblici e privati di chi detiene il potere, Ma vi sono cose interessanti come l'ostilità dei paesi arabi verso il nucleare iraniano ( il re saudita arriva a sollecitare un attacco militare contro Teheran) e i colloqui diplomatici tra Stati e Sud Core in vista di una possibile
E' impossibile dare un giudizio definitivo sul peso delle rivelazioni del sito di Julian Assange e su quanto esse potranno influenzare le future relazioni internazionali.Si tratta infatti solo dei primi centinaia di cablogrammi diffusi su un totale di oltre 250000 documenti
L'unica valutazione certa riguarda la superficialità e l'incapacità dell'amministrazione USA nell'arginare questa fuga di notizie riservate.

sabato 27 novembre 2010

Vengo anch'io a Vieni via con me"? No!! tu no

Paradossi dellì'universo catodico.
Prima si fa di tutto per ostacolare la messa in onda di un programma tv.
E poi una volta sperimentatone il successo di pubblico i suoi detrattori ( leghisti, movimento pro life) fanno a gara per conquistarsi uno spazio nella tana dei leoni.

Grillo, Santoro, Travaglio, Vauro & C.: gli invidiosi del successo di Saviano

"Vieni via con me" doveva essere il programma del rilancio di una televisione antitetica al modello berlusconiano. Obiettivo raggiunto a giudicare dal vasto consenso del pubblico. Ma mette in evidenza anche l'antico vizio degli antiberlusconiani di litigare tra loro. Ed ecco Beppe Grillo accusare Saviano di essere colluso con Berlusconi; Travaglio criticarlo perché non si occupa di attualità , salvo poi cercare affannosamente di correggere il tiro di fronte ai critici commenti dei suoi lettori; e infine Vauro, su mandato di Santoro, mostrare ad Anno Zero una vignetta intitolata velenosamente "Logomorrea", in cui l'autore di Gomorra è rappresentato sommerso dai bla bla bla dei suoi monologhi.
Si comprende la ragione di questa acidità se si considera che l'antiberlusconismo è prima di tutto un business attraverso cui poter vendere libri e dvd, fare il tutto esaurito negli spettacoli teatrali, conquistare il prime time in tv. Il timore che Saviano , forte dei suoi milioni di telespettatori conquistati in tv, possa divenire un concorrente che minaccia di accaparrarsi una fetta consistente di questo giro di affari, ha innescato il giro di malevole critiche provenienti dall'intellighenzia di sinistra.
Si sa che il successo attira invidia e ostilità. Sopratutto tra coloro che ti si proclamano amici.

venerdì 26 novembre 2010

Le stragi, lo stop di Conso al 41 bis sullo sfondo della trattativa tra Stato e mafia

Ascoltato in commissione antimafia l'ex Guardasigili Giovanni Conso ha confermato che nel 1993 non rinnovò il 41 bis a centinaia di mafiosi per "cercare di frenare la minaccia di altre stragi, dopo gli attentati del 1992 a Falcone e Borsellino e le bombe del 1993 a Firenze, Milano e Roma.
Il fatto è in se gravissimo perchè è lecito pensare che la mafia lo potesse aver intepretato come un cedimento da parte dello Stato? Ma si tratto davvero di un provvedimento assunto da Conso in assoluta autonomia o di un tassello del più complesso mosaico della presunta trattativa tra Stato e mafia? Possibile che Conso abbia preso quella decisione non coinvolgendo nessun'altro nel governo?
Paolo Borsellino fu ucciso, come sostiene suo fratello Salvatore, perché si opponeva a questo accordo tra Stato e mafia?


mercoledì 24 novembre 2010

La UE: "A Napoli situazione rifiuti come due anni fa"

A Napoli "Dopo due anni la situazione non e' cambiata. I rifiuti restano per le strade, non c'e' ancora un piano di trattamento e gestione della differenziata"
A dirlo'dell'opposizione, ma del capo degli ispettori dell'Unione Europea, Pia Bucella.
Crolla uno dei pilastri del "governo del fare"

martedì 23 novembre 2010

I motivi dello scontro tra le due Coree per l'isola di Yeonpyeong



Scene di guerra all'altezza del 38° parallelo. LaCorea del Nord bombarda con 200 colpi di artiglieria l'isola di Yeonpyeong dove c'è una base militare sud coreana: si registrano alcuni morti tra i soldati sudcoreani forse anche tra i civili
Imedediata la reazione della corea del sud con almeno 100 colpi di artiglieria.
Per quale motivo La Corea del Nord ha operato quest'azione aggressiva?
Anzitutto vi è un motivo di carattere interno: presentare lo scontro come una vittoria in modo che nel passaggio di potere da Kim Jong-Il al figlio Kim Jong-Un le oligarchie militari possano partire da una posizione di forza per mantnere i propri privilegi.
Poi vi sono motivazioni internazionali: una di queste è connessa al fatto che Obama ha ritenuto sinora la Nord Corea un problema minore. Con quest'azione il regime nord coreano intende riportare l'attenzione su se stesso in funzione di una normalizzazione delle relazioni internazionali con gli Stati Uniti proprio nel momento in cui l'inviato americano Bosworth è a Tokyo per cercare di rilanciare i colloqui a sei sul nucleare nordcoreano . Pyongyang cerca così di alzare la posta in vista di eventuali negoziati. Il presidente degli Stati Uniti in tal senso si è definito oltraggiato per l'episodio di Yeonpyeong
Altra ragione di carattere geopolitico: quest'isola è stata data alla Corea del sud dopo la fine della guerra di Corea dall'ONU che ha tracciato una linea di confine a zig zag. Il problema della linea di demarcazione è tra quelli più rilevanti e causa di grandi tensioni con continui sconfinamenti di pescherecci da entrambe le parti.

Corrado Guzzanti e Saviano trascinano al record di ascolti "Vieni via con me"



"Vieni via con me" terzo atto da record: quasi dieci milioni di telespettatori .
Roberto Saviano cita le inchieste giudiziarie che evidenziano come la camorra gestisca il traffico di rifiuti altamente pericolosi dal Sud verso la Campania. Napoli ha sulle spalle la spazzatura di tutta Italia.
Incomincia a stufarmi il corteo di persone con i loro elenchi. Come al solito in testa ci sono i politici( Maroni, Manconi, Bonino) che quando c'è da acquisire visibilità non perdono un colpo. Il ministro dell'Interno ha ottenuto il suo spazio riparatore: ha criticato Saviano per le parole da lui giudicate offensive sul legame tra Lega e camorra ma gli ha dato ragione sulla presenza della ndrangheta al nord che cerca di intessere rapporti con la politica. Con un contorsionismo logico ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte.
Corrado Guzzanti ha ravvivato lo spettacolo con le sue battute. In particolare questa: La camorra contro Saviano : "la scorta ci impedisce un contraddittorio"
Resta l'ultima puntata: Fabio Fazio leggerà l'elenco del telefono?

lunedì 22 novembre 2010

NATO: via dall'Afghanistan entro il 2014

A Lisbona la Nato decide che entro il 2014 ci sarà il ritiro completo dall'Afghanistan. Si scrive Exit strategy ma si legge ricerca di una sconfitta onorevole.
Una decisione importante: si farà lo scudo antimissilistico. Il principale obiettivo di questo strumento militare è l'Iran ma non lo si dice esplicitamente per evitare di incontrare l'opposizione della Turchia di Erdogan.

Le convergenze parallele Casini - Carfagna

Casini sente il logorio dello stare da anni all'opposizione in solitaria e apre a Berlusconi. Chiede però il ridimensionamento della Lega, condzione che ben difficilmente il Cavaliere è disposto a discutere. Il Leader dell'UDC, due anni dopo l'allontanamento dall'alleanza di centro destra per il suo rifiuto di fondersi nel PDL, è ben conscio di quanto sia improbabile ricucire lo strappo con gli ex alleati. E per questo la sua esternazione suona anche come un messaggio a Bersani affinché il PD rompa gli indugi e metta sul piatto le sue reali intenzioni di costruire assieme un nuovo progetto politico. in cui l'UDC non sia relegato al ruolo di appendice della sinistra.
Quasi contestualmtne anche il ministro Carfagna punta i piedi minacciando di abbandonare il governo e il PDL. Oggetto dei malumeri i contrasti sulle competenze per realizzazione del termovalorizzatore a Salerno con il coordinatore regionale Nicola Cosentino, già indagato per camorra. Ma non appare una coincidenza che il disagio emerga pubblicamente alla viglia della discussione della fiducia. Pronti a reclutare la bella Mara, alla finestra vi sono Futuro e libertà dell'amico Italo Bocchino e la nuova Formazione Forza Sud di Gianfranco Miccichè.
Quando c'è aria di crisi, per mantenere un posto al sole nel Palazzo si manovra......

domenica 21 novembre 2010

Per i giudici di Palermo Dell'Utri fu il tramite tra la mafia e Berlusconi

Dell'Utrì mediò tra la mafia e Berlusconi. E'quanto scrivono i giudici palermitani della Corte d'Appello nelle motivazioni alla sentenza che condanna a 7 anni il senatore PDL per concorso esterno in associazione mafiosa.
Dovrebbe trattarsi di una bomba politica: per la prima volta vengono riscontrati dalla magistratura collegamenti diretti tra il Cavaliere e Cosa Nostra.
In realtà le conseguenze immediate saranno solo un'accentuazione del muro contro muro in tema di giustizia. Verrano consolidate posizioni politiche già definite: Di Pietro chiede le dimissioni dI Berlusconi, il quale dalla sua ha un'altra carta per portare avanti la tesi del complotto ordito dai giudici rossi.
Per effetti politici più importanti dovremo attendere il lungo periodo. Nel frattempo il Cavaliere ha grane più impellenti da risolvere ( crisi di governo, sentenza della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento)

venerdì 19 novembre 2010

Andrea pronostica e indovina i vincitori dei concorsi universitari truccati.

Andrea, giovane ricercatore di matematica emigrato all'estero raccoglie nel suo blog i pronostici sui vincitori dei concorsi universitari. Per la serie " ti piace vincere facile", nella maggioranza dei casi ci si azzecca. Anche perché i vincitori in barba a qualsiasi criterio di valutazione meritocratica dei titoli,sono quasi sempre i candidati interni ( il c.d intellectual inbreeding valutato negativamente a livello internazionale.
Complimenti a lui per aver portato riscontri dettagliati sulle clientele e i nepotismi che ruotano attorno ai concorsi universitari.
Sarebbe doverosa una iniziativa politica bipartisan per arginare questo sistema corrotto. E non risulterebbe sgradito anche un moto di indignazione visibile da parte di tutti coloro che all'interno degli atenei italiani operano con rettitudine a competenza.
Forse però è chiedere troppo. Equivarrebbe a pretendere che l'Italia sia diversa da quello che è.

giovedì 18 novembre 2010

I repubblicani minacciano di non ratificare il trattato START

Brutta tegola per Obama: i repubblicani minacciano di non dare l'appoggio alla ratifica del nuovo trattato Start se non riceveranno assicurazioni su investimenti a favore dell'arsenale atomico esistente.
La nuova versione dello Start prevede per Russia e USA un limite 1.550 tra testate e bombe nucleari.
Per la ratifica sono necessari i 2/3 dei voti del Senato ( 67 senatori)
Con il rinnovo del Congresso i democratici vedranno ridotta la loro maggiorannza da 59 a 51 senatori.
Per Obama, è il primo passo da anatra zoppa

Sahara occidentale: ONG denunciano violenze dell'esercito marocchino

Denunce di violenze a Laayoune, città del Sahara occidentale, conteso tra il Marocco e gli indipendentisti del Fronte Polisario. Secondo le ONG che operano sul posto ci sarebbero state violenze3 da parrte dell'esercito marocchino nell'accampamento di Gdeim Izik che avrebbero provocato almeno 80 morti e 400 feriti tra la popolazione indigena saharawi. L'ONU negli anni 90 ha stabilito che si dovesse tenere un referendum per l'indipendenza dell'ex Sahara spagnolo. Ma questa risoluzione incontra l'opposizione del Marocco che rivendica almeno una parte del territorio.

mercoledì 17 novembre 2010

Il confronto tra Maroni e Saviano s'ha da fare

Nel suo monologo sulla 'ndranghera Roberto Saviano ha snocciolato fatti, luoghi e persone: Basandosi un'inchiesta condotta dalle procure antimafia di Milano e Reggio Calabria, ha elencato gli appalti che a Milano sono a rischio di infiltrazioni criminali, ha citato l'ideologo della Lega Miglio che parlava di costituzionalizzare al sud mafia e 'ndrangheta e ha parlato dei legami che le organizzazioni malavitose cercano di stabilire con la politica ( con riferimento a un Consigliere leghista, Angelo Ciocca, che pur non essendo indagato, è entrato in rapporti con il boss Pino Neri).
Dunque poichè non ha nulla da temere, Saviano accetti il confronto richiesto dal ministro dell'Interno Maroni e non dia retta ai cattivi consiglieri. Rinuciandovi infatti darebbe l'impressione di non essere in grado di reggere un faccia a faccia: sarebbe un grave errore di immagine per se stesso e per la battaglia di legalità che conduce.

L'Irlanda al verde per la crisi economica

L'incubo contagio finanziario si ripropone: stavolta è l'Irlanda ad essere nell'occhio del ciclone. Dublino ha nazionalizzato le sue banche pesantemente indebitate e ciò ha portato il deficit statale al 30%. Ma orgogliosa della propria indipendenza acquisita così a fatica l'Iralnda cerca di fare da sola e non vuole essere aiutata con un apposito fondo costituito dall'UE sul modello della Grecia
Ma il buco è ingente: se fosse necessaria tra i 50 e 100 miliardi di euro il fondo predisposto dall'Europa che però in cambio vorrebbe un innalzamento delle tasse sulle imprese. Questa misura però influenzerebbe negativamente l'afflusso degli investimenti esteri nel Paese e allontanerebbe le multinazionali che hanno deciso di stabilirvvi la loro sede europea

update 22 novembre: Dublino accetta il piano di sostegno di Ue e Fondo monetario per 90 miliardi di euro. In cambio dovrà impegnarsi a rendere più rigoroso il piano anti deficit. Probabilmente dovrà ridiscutere anche la corporation tax al 12,5% che ha permesso di attirare capitale e imprese nel Paese

martedì 16 novembre 2010

In 9 milioni davanti alla tv per Fazio e Saviano

La seconda puntata di "Vieni via con me" viene vista da 9 milioni di telespettatori.
Le polemiche sulla presenza di Fini e Bersani fanno bene all'audience.
L'elenco dei valori di destra e di sinistra snocciolati dai due politici è stato mortalmente noioso e banale.
Saviano è bravo quando parla di ciò che conosce ( le infiltrazioni della 'ndrangheta al nord; e Maroni s'inalbera per la citazione dei presunti legami tra criminalità e il Carroccio ) meno convincente quando si imbarca in magniloquenti dissertazioni su un tema come l'accanimento terapeutico in cui è arduo esibire certezze e dunque poco adatto ai monologhi.

Via al Fillon III: Sarkozy svolta a destra verso le presidenziali 2012

Con il rimpasto di governo operato in poco più di mezza giornata Sarkozy svolta a destra. All'inizio del suo mandato il presidente francese sentendosi forte di un consenso popolare forte aveva potuto aprire alle migliori intelligenze della sinistra. Ora che si trova in difficoltà la parola d'ordine è ricompattare l'UMP e il suo elettorato tradizionale in vista delle presidenziali del 2012: ed ecco il recupero dell'affidabile Alain Juppè come ministro della difesa.

lunedì 15 novembre 2010

Sciogliere una sola Camera: Berlusconi e la soluzione plebiscitaria alla crisi

L'ultima estemporanea proposta di Berlusconi per risolvere la crisi a suo favore è quella di procedere al solo scioglimento di un solo ramo del Parlamento nel caso in cui ottenga la fiducia al Senato ma non alla Camera. L'art 88 della Costituzione effettivamente prevede la possibilità che il Capo dello Stato possa sciogliere una sola Camera. Alla base di questa disposizione vi è il fatto che originarimente era prevista per le due Camere una legislatura di diversa durata: sei anni per il Senato , cinque per la Camera. Accorgendosi dei problemi pratici che questa discrepanza temporale avrebbe provocato si è provveduto di fatto a disapplicare sin dall'inizio questa norma provvedendo a sciogliere contestualmente le Camere ( il Senato veniva sciolto un anno prima della sua scadenza naturale) fino a quando negli anni 60 si è portata la legislatura del Senato a cinque anni.
L'ipotesi propugnata dal Cavaliere dunque non è stata mai applicata perché considerata dai suoi stessi estensori generatrice di confusione istituzionale. Una analogia situazione la vivremo oggi con l'ipotesi di andare a votare immediatamente per la sola Camera dei deputati e nel 2013 per il Senato ( dove il Cavaliere ritiene di poter avere ancora la maggioranza). Si creerebbe un precedente che porterebbe a sfasare la scadenza temporale della legislatura nei due rami del Parlamento con la prospettiva di dover andare incontro ogni due anni a possibili modifiche delle maggioranze parlamentari con conseguente ulteriore instabilità di governo.
Inoltre votare solo per la Camera avrebbe come scopo unico quello di decidere se confermare o meno la maggioranza già esistente al Senato. Il voto per rinnovare il Parlamento assumerebbe il significato di un pronunciamento plebiscitario sulla persona di Berlusconi con un forte condizionamento dell'elettorato a optare per la permanenza in sella del Cavaliere, visto che qualora si dovesse confermare una maggioranza diversa nelle due Camere il ricorso alle urne si rivelerebbe inutile e obbligherebbe a indire nuove elezioni ( con ulteriori spese di tempo e denaro per il contribuente).
Insomma un autentico pasticcio che ha come unico scopo di consentire a Berlusconi di mantenersi al potere.

Pisapia a Milano nel nome di Vendola

Perchè è così significativa la vittoria di Pisapia alle primarie di coalizione per la candidatura a sindaco di Milano nel centro sinistra?
Perchè Pisapia è il candidato di riferimento di Vendola. Anche a Milano gli elettori di centro sinistra sono sempre meno di centro.
Ma è assai improbabile che i milanesi decidano di preferire alla Moratti l'avvocato di Ocalan e Carlo Giuliani.

La vendetta della Lega contro Montezemolo

Poche settimane fa l'associazione Italia Futura di Montezemolo definì la Lega corresponsabile dell'impoverimento del Paese. Il Carroccio se l'è legata al dito e per bocca di Calderoli e Castelli ha colto l'occasione della perdita del mondiale di F1 da parte della Ferrari per imputare al suo presidente la responsabilità della sconfitta sportiva e chiederne le dimissioni.
Emerge in tutta evidenza una differenza: mentre un cittadino come Montezemolo ha il diritto di entrare nel merito delle politiche dei partiti facenti parte della maggioranza di governo del suo Paese, degli esponenti politici non hanno alcun titolo per valutare i risultati ( in questo caso sportivi) e la gestione di un azienda privata e commettono un abuso potenzialmente destabilizzante. Tra l'altro l'affondo leghista è parziale anche nel merito perché volutamente dimentica che La Ferrari sotto la presidenza Montezemolo ha vinto sei mondiali piloti e otto mondiali costruttori .
Forse era proprio questo che volevano al Carroccio: creare delle polemiche per poter far confluire il cavallino rampante nella propria sfera d'influenza.

domenica 14 novembre 2010

Birmania: la liberazione di Aung San Suu Kyi un contentino del regime militare

Aung San Suu kyi, la dissidente birmana che ha trascorso agli arresti 15 degli ultimi 21 anni è stata liberata dal regime militare. Non a caso pochi giorni dopo le elezioni farsa indette dal governo di Rangoon :ciò a indicare come pur trattandosi di un fatto importante, uno dei tanti contentini che i generali danno ogni tanto alla comunità internazionale.
La realtà della Birmania è fatta di quotidiane violazione dei diritti umani e oltre 2000 oppositori ancora imprigionati. La Strada da percorrere per giungere alla democrazia è ancora lunga e tortuosa.

giovedì 11 novembre 2010

Ruby: Il pm Fiorillo smentisce la versione di Maroni. Chi tra i due dice il falso?

Il pm dei minori Anna Maria Fiorillo esce allo scoperto contesta la versione dei fatti esposta in Parlamento da Maroni e dichiara di non aver mai autorizzzato l'affido di Ruby alla Minetti e di aver disposto l'affido della ragazza ( allora minore) a uno
E' evidente che uno dei due mente. Ma se sono sono chiare le motivazioni che potrebbero indurre il ministro dell'Interno a coprire una verità scomoda per il suo presidente del Consiglio, non si vede per quale motivo il magistrato dovrebbe dichiarare un qualcosa che potrebbe essere facilmente smentito dai documenti.
Infine stante la evidente divergenza di posizioni tra Maroni e la Fiorillo appare dubbia anche l'opportunità che la procura di Milano archiviasse la posizione giudiziaria della questura su una vicenda i cui contorni risultano tutt'altro che chiariti.

CGIL: Camusso alla prova delle barricate FIOM


Il neo segretario della GCIL Susanna Camusso viene dalla Fiom, da cui poi si è allontanata per contrasti con la linea massimalista emersa nel sindacato dei metalmeccanici. Ora queste divergenze riemergono nell'accusa rivoltale da Landini e soci, di dialogare troppo con Confindustria.
Fa bene la Camusso a cercare di intavolare un dialogo, sia pure da posizioni critiche, con la Condindustria, in quanto naturale controparte del sindacato. Evidentemente però secondo i dirigenti FIOM l'unico approccio con gli industriali deve essere quello del lancio di petardi e uova marce.
Il più grave errore di Epifani è stato proprio quello di essere succube delle poszioni FIOM. E' auspicabile che la Camusso nell'interesse dei suoi associati sappia distanziarsi dal suo successore.

martedì 9 novembre 2010

Boom di ascolti per Fazio e Saviano: una lezione di buona tv per Masi


Promossi a peni voti: Fabio Fazio e Roberto Saviano hanno offerto uno spettacolo capace di ben coniugare leggerezza e riflessione e con i fatti hanno rispedito al mittente le pretestuose polemiche preventive legate alle spese del programma.
Spassosissimo il monologo comico di Benigni con canzone finale immancabilmente dedicata a Berlusconi. Saviano ha ripercorso la vicenda di Giovanni Falcone, triturato dalla macchina del fango durante la sua attività da magistrato e divenuto un eroe della legalità e della lotta alla mafia solo da morto. Importante anche l'appello di Abbado a difesa della cultura.
Con "Vieni via con me" la Rai finalmente ha offerto uno spettacolo degno del servizio pubblico. Un'operazione gradita dalla gente: serata dominata con oltre il 25% di share e 7600000 spettatori hanno seguito il programma. A dimostrazione che si possono coniugare ascolti e qualità: una lezione che il direttore generale Masi farebbe meglio ad imparare alla svelta.

lunedì 8 novembre 2010

A Perugia Fini rompe con Berlusconi. Un punto di non ritorno tra prospettive e ambiguità


Con il discorso alla convention di Futuro e Libertà, Fini attua lo strappo definitivo con Berlusconi in un rapporto logorato da tempo. Lo fa esprimendo con chiarezza un concetto chiave che finora non era stato nemmeno accennato: Berlusconi si deve dimettere altrimenti i ministri finiani abbandoneranno il governo. E' un punto di non ritorno, una condanna di 16 anni di una leadership nel centro destra finora mai messa in discussione, un'affermazione di incompatibilità programmatica con la Lega, alleato sopportato perchè considerato indispensabile alla tenuta della coalizione.
Va detto che la procedura seguita è piuttosto inconsueta e mi fa sorgere parecchi dubbi: Fini apre una crisi ma chiede a Berlusconi di formalizzarla presentando le dimissioni. Un presidente della Camera che da il benservito al presidente del Consiglio e per di più invoca uno sviluppo extraparlamentare suona quantomeno stonato. Scontata la risposta del Cavaliere che non ha alcuna intenzione di cedere lo scettro, sfidando il leader di FLI a porre la sfiducia in Parlamento e mettendo in evidenza la contraddizione di ruoli in cui si muove Fini
Ma le perplessità non finiscono qui: si chiede un nuovo patto di legislatura, come ad affermare che il programma per cui si è ottenuto il consenso degli elettori non è più valido. Non sarebbe più corretto e trasparente rendere conto di questa svolta scegliendo direttamente la strada delle urne?
Infine l'invito a far entrare l'UDC nella maggioranza. Al di là del fatto che bisognerebbe chiedere a Casini, in quanto diretto interessato, cosa ne pensa, Fini può ancora pensare dopo le parole pronunciate a Perugia di poter essere lui stesso ancora alleato di Berlusconi?
Anche nel giorno in cui decide di liberarsi definitivamente del giogo soffocante che lo imprigionava da anni, Fini non riesce a fare a meno di quelle ambiguità che non gli hanno consentito sinora di essere un Leader completo e un'alternativa solida al cesarismo berlusconiano.
Ma se per la prima volta dopo Fiuggi la destra italiana riesce a guardarsi al suo interno e provare a immaginare un Futuro diverso con nuove prospettive lo deve ancora una volta a lui. Sembra tornare la possibilità di riprendere il cammino da quella promessa liberale elaborata dal 1993 al 1995. Appare però logico dubitare dell'adeguatezza di quelle persone che non sono riuscite a realizzarla.

domenica 7 novembre 2010

La Domus dei gladiatori di Pompei, ( e il Nostro Futuro) in macerie

La Domus dei gladiatori di Pompei, è crollata sotto il peso di decenni di incuria. Lasciata al suo destino, un tesoro culturale di inestimabile valore è divenuto un cumulo di macerie.
Il nostro patrimonio artistico che tutto il mondo ci invidia potrebbe divenire una risorsa trainante dell'economia italiana. Saper coltivare il passato potrebbe aprirci la strada a un Futuro di prosperità. E' auspicabile che gli Italiani se ne accorgano prima che crolli anche il Colosseo.

venerdì 5 novembre 2010

Per coprire la crisi la Fed compra bond. Ma è la produzione il vero problema degli USA

La Federal Reserve annuncia un piano di acquisto di titoli pubblici USA per 600 miliardi di dollari. Si spera così di rilanciare la ripresa economica che nemmeno le politiche di Obama sono riuscite a smuovere.
Occorre precisare che questa immissione di moneta è destinata a riversarsi sopratutto all'estero: e non è un caso che la cifra sia la stessa del disavanzo della bilancia commerciale statunitense. Dunque la banca centrale americana compra titoli sperando di coprire l'eccesso di domanda interna e il surplus importazioni sulle esportazioni. Il problema dunque torna alla produzione, alla capacità dell'industria americana di competere a livello globale. E' un problema di strategia industriale che si sta rivelando deficitaria. Gli States hanno puntato tutto sull'Hi-tech, in cui eccellono ma la loro produzione e non viene assorbita dal resto del mondo, mentre hanno ceduto il passo in molti settori tradizionali . Forse è giunta anche oltreoceano l'ora di ripensare al modello di sviluppo

giovedì 4 novembre 2010

Berlusconi, il Pd e la stampella Fini

Berlusconi in occasione delle celebrazioni per il 4 novembre ha stretto la mano a Fini dopo mesi di gelo. Il Cavaliere cerca una stampella politica per la sua traballante immagine. Il leader di Futuro e Libertà sarà disposto a fornirgliela?
E il PD? Dovrebbe partire da una frase del sindaco di Firenze Matteo Renzi: "il governo Berlusconi è all'igienista mentale. Il suo comportamento di questi giorni è inqualificabile. Ma noi dobbiamo tornare a vincere con la politica"

mercoledì 3 novembre 2010

Le elezioni di Mid Term lanciano il Tea Party e bocciano Obama. Bilancio in chiaroscuro di due anni alla Casa Bianca

In America lo chiamano "anatra zoppa" ( lame duck): è il presidente che non dispone di una maggioranza al Congresso. Se le elezioni di mid term non hanno gambizzato "politicamente" Obama di certo lo rendono claudicante per il resto del mandato. I democratici perdono nettamente la maggioranza alla Camera e mantengono un risicato vantaggio al Senato. Il partito del no dei repubblicani ha vinto grazie alle pulsioni populistiche del Tea party.
D'altronde a metà mandato Obama non poteva offrire risultati esaltanti al suo elettorato. La politica economica affidata ai vari Robert Rubin, Larry Summers
e al segretario del tesoro Geihtner, uomuni che erano già nello staff di Clinton caratterizzato dall'aver dato il via allo sfrenato liberismo finanziario che ha poi portato al disastro economico. Era davvero arduo pensare che queste persone potessero essere in grado di stimolare la crescita: e difatti Obama in questi due anni si è trascinato nell'incertezza sull'uso delle risorse pubbliche per salvare le banche oppure per finanziare la produzione e e l'industria.
La riforma sanitaria consentirà a 30 milioni di americani di avere l'assicurazione garantita, ma non ha raggiunto l'obiettivo dichiarato dell'opzione pubblica e i suoi elevati costi restano indigesti a un opinione pubblica scossa dalla crisi.
La green Economy era uno dei cavalli di battaglia del programma obamiano. Il Presidente su questo punto si è però mosso in maniera contradditoria , ad esempio con l'autorizzazione della trivellazioni petrolifere off-shore poche settimane prima del disastro ambientale del Golfo del Messico.
Infine come comandante in capo ha dovuto fronteggiare i malumori dei vertici militari, culminati con l'allontanamento di McCrystal, per una strategia afghana da molti ritenuta inadeguata.
Ora Obama dovrà contrattare il suo programma con un Congresso per molti punti ostile. Ma il suo interlocutore non sarà, come per Clinton, il classico partito repubblicano, con cui vi potevano essere margini di manovra per intavolare un compromesso. Gli uomini emergenti nell'elefante repubblicano sono Rand Paul e Marco Rubio che devono il loro successo alla capacità di cavalcare il malcontento popolare, con slogan che incitano a basse tasse e a un governo debole. E che non hanno alcuna intenzione di collaborare con Obama. Gli Stati Uniti dovranno affrontare i prossimi due anni e cercare di risollevarsi dalla crisi con la prospettiva non certo esaltante di un presidente debole e un Congresso diviso.
Obama ha portato il debito pubblico americano in due anni dal 70% a sfiorare il 100% del PIL con deficit annui a doppia cifra percentuale. Alla Casa Bianca già si preannuncia il Change per il 2012?

Caso Ruby: scagionata la questura; ma sulla telefonata di Berlusconi e l'affido alla Minetti restano i dubbi

Sul caso Ruby la procura di Milano ha concluso stabilendo che la questura ha rispettato formalmente tutte le procedure. Decisiva per l'assoluzione dei funzionari di polizia la procedura fotosegnaletica effettuata dagli agenti della volante che hanno tradotto in questura Ruby e il fatto che la posizione della pm dei minori Anna Maria Fiorillo sia stata meno granitica di quanto descritto inizialmente dai giornali sul rifiuto di affidare Ruby alla Minetti.
Restano in piedi due elementi assai gravi: la telefonata di Berlusconi in cui si chiedeva la liberazione della ragazza in quanto figlia di Mubarak e il fatto che essa sia stata consegnata alla Minetti nonostante secondo quanto scritto dal Corriere vi fossero posti diponibili in alcuni comunità mai contattate dalle autorità milanesi di pubblica sicurezza

martedì 2 novembre 2010

Di Segni ha ragione: la fiction su Pio XII è propaganda cattolica sul dolore degli ebrei della Shoah

Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ha definito "Una patacca propagandistica, un'opera apologetica" la fiction di Rai Uno "Sotto il cielo di Roma" riguardante la figura di Pio XII e il suo rapporto con la Shoah.
Il comportamento di Papa Pacelli nei confronto degli ebrei perseguitati è fortemente controverso e i documenti storici non consentono di qualificare nettamente la mancata esplicita condanna della persecuzione nazista da parte del pontefice. Per cui gli storici si dividono nei giudizi tra chi critica il silenzio come un atto di mancato coraggio che forse avrebbe potuto impedire odiosi crimini e chi invece lo reputa necessario ad evitare ulteriori sofferenze.
La fiction ha totalmente annullato questa problematicità riducendo il dramma degli ebrei romani a una favoletta che vedeva ergersi a protagonista Pio XII nella sua immensa pietà umana. Per questo le rimostranze del rabbino sono giustificate e condivisibili.

Sul tema consiglio la lettura del libro di Giovanni Miccoli, I dilemmi e i silenzi di Pio XII. Vaticano, Seconda guerra mondiale e Shoah, Milano, Rizzoli, 2000.

Berlusconi dall'abuso di potere all'omofobia.

Berlusconi alla fiera di Milano: "qualche volta mi capita di guardare in faccia una bella ragazza, ma è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay".
Il presidente del Consiglio passa dalle telefonate alla questura per proteggere le sue amichette all'apologia dei peggiori pregiudizi sugli omosessuali. Dalla padella alla brace. Come può la destra liberale e civile sentirsi rappresentata al vertice da un un personaggio simile? Il Nostro Paese merita di meglio.

lunedì 1 novembre 2010

Dilma Rousseff, prima presidente donna del Brasile


Dilma Rousseff, braccio esecutivo e candidata designata dal presidente uscente Lula, vince in Brasile con il 56% delle preferenze. Sarà la prima presidente donna del Brasile. Sconfitto il socialdemocratico Josè Serra.
Il programma della Rousseff si incentra sulla promessa di garantire i diritti chiave a tutti i brasiliani: alimentazione, dimora degna e pace sociale. In un Paese che aspira anche a divenire una grande potenza globale.
Lula che non poteva candidarsi potrà però ripresentarsi nel 2014: un fantasma si aggirerà nel palazzo presidenziale brasiliano?

Ruby: l'inganno di Papi Silvio coperto dalla questura?

Versioni contrastanti tra la procura e la questura di Milano sul caso Ruby a conferma delle zone d'ombra riguardo alla vicenda: secondo il magistrato dei minori non venne mai autorizzata la consegna della ragazza a Nicole Minetti. Per la questura invece tutto venne fatto secondo le normali procedure.
Papi Silvio non risulta indagato. Dobbiamo dedurre che fare pressioni per il rilascio delle proprie amichette accusate di furto e inventarsi parentele con capi di Stato stranieri non è reato, o meglio non lo è quando a commetterlo è il presidente del Consiglio

domenica 31 ottobre 2010

L'UE verso la creazione di un Fondo monetario europeo

Dopo le misure per salvare la Grecia, l'Ue sembra intenzionata a istituzionalizzare il suo fondo "salvastati", creando una sorta di Fondo Monetario Europeo. Esiste però un problema di compatibilità con l'impostazione dei trattati, in particolare con la clausola che vieta l'intervento di salvataggio dalla bancarotta. L'obiezione è venuta in Germania dal Tribunale costituzionale federale che ha preannunciato una possibile bocciatura di ulteriori misure di soccorso agli Stati in quanto contrarie alla normativa comunitaria . Per questo la Merkel spinge per una limitata modificazione del trattato di Lisbona che gli consenta di proteggersi da eventuali censure della magistratura locale

La reazione della Lega al caso Ruby

Una della conseguenze politiche più importanti del caso Ruby potrebbe essere la reazione della Lega. Se davanti ai media Bossi ha ostentato indifferenza tuttavia indiscrezioni riportate dai quotidiani dipingerebbero il Senatur fortemente irritato per il comportamento del Cavaliere, giudicando molto inopportuna la telefonata fatta in questura per chiedere il rilascio della ragazza. Vi è il timore che l'episodio faccia perdere voti sopratutto a Milano.
E' improbabile comunque che il caso Ruby porti di per se a una crisi di governo, almeno fino a quando non entreranno in vigore i decreti attuativi del federalismo. Ma il Carroccio potrebbe servirsi della vicenda come ulteriore arma di pressione per condzionare l'agenda del governo, consolidando ulteriormente la propria centralità nello scacchiere politico italiano

sabato 30 ottobre 2010

Il giallo del riconoscimento di Spatuzza ripropone il dilemma della gestione dei pentiti di mafia

Spatuzza avrebbe riconosciuto nell'agente dell'AISI ( ex Sisde) Narracci , la persona estranea a cosa nostra presente nel garage in cui fu predisposta la bomba per la strage in Via D'Amelio. Uso il condizionale perchè il mafioso collaborante non avrebbe saputo dare assoluta certezza al momento dell'identificazione.

Spatuzza si è autoaccusato della partecipazione alla strage di Via D'Amelio e ha contribuito a svelare i depistaggi compiuti dall'altro pentito Scarantino, che ha poi confessato di aver mentito agli inquirenti. Se su questi particolari rilevanti Spatuzza si è mostrato attendibile, in questa come in altre circostanze invece le sue dichiarazioni sono incerte o vengono fatte a rate. Comincia a collaborare nell'estate del 2008 e ci impiega un anno nel dicembre 2009 per parlare dei presunti legami economici tra i fratelli Graviano e Berlusconi. Ugualmente lungo è il travaglio che porterà alle rivelazioni su Schifani.
alla fine rimangono dei forti interrogativi: quanto ci si può affidare a Spatuzza per ridisegnare il quadro di Cosa Nostra? Ma sopratutto: i magistrati sono in grado di gestire questo tipo di pentiti oppure con lui e con Massimo Ciancimino ci dobbiamo preparare a una nuova stagione fatti di tanti Scarantino e mezze verità?
Rimaniamo sospesi e aspettiamo la revisione del processo per l'attentato che uccise Borsellino.

venerdì 29 ottobre 2010

Ruby Rubacuori e l'abuso di potere di Berlusconi e dei suoi amici


Già sapevamo che Berlusconi amava distrarsi usufruendo disinvoltamente della compagnia di ragazze appariscenti e disponibili.
Ma il caso Ruby, la 17enne marocchina fermata per furto dalla polizia e che ha raccontato della sua partecipazione a feste in casa del premier, aggiunge degli elementi che aggravano il già non edificante quadro della movida che ruota tra Arcore, Palazzo Grazioli e Villa Certosa.
Anzitutto Ruby, a differenza di Patrizia D'Addario e delle ragazze reclutate da Tarantini, è una minorenne. Lascia inoltre esterrefatti come la sicurezza continui a non fare una rigorosa selezione delle persone che possono avere accesso alle residenze del presidente del Consiglio, il quale peraltro sembra che non avverta l'esigenza di premunirsi dall'entrare in contatto con persone che potrebbe avere secondi fini non proprio limpidi.
Sembra che Ruby abbia ricevuto dei sostanziosi compensi ( fino a 5000 euro a notte) per partecipare alle feste in casa del Cavaliere. E qui si aprono interrogativi sull'irreprensibilità dei componenti l'entourage di Berlusconi, suffragati dall'apertura di un indagine per sfruttamento della prostituzione e che assumono un tono inquietante nel considerare la rete di protezioni che si sono attivate per rimettere in libertà la ragazzina.

Arriviamo a toccare l'aspetto più grave, il vulnus istituzionale della vicenda: a partire dalla telefonata giunta proprio da Palazzo Chigi in cui si giustificava la richiesta di rilascio con il fatto che si trattasse della nipote del presidente egiziano Mubarak. Un particolare inizialmente smentito da Berlusconi ma confermato proprio da una nota della questura milanese che precisa che a Ruby non è stato riservato "alcun privilegio o trattamento di favore dopo la telefonata della presidenza del Consiglio". E a fare anticamera fuori dalla Questura per prendere in carico Ruby vi era Nicole Minetti , igienista dentale di Berlusconi e consigliere regionale lombardo in quota PDL, nonchè, secondo quanto scritto dal Corriere della Sera, tra le persone indagate per sfruttamento della prostituzione ( assieme a Lele Mora e Emilio Fede) nel procedimento aperto in seguito alle dichiarazioni di Ruby. Appare evidente l'irritualità di affidare dopo poche ore dal fermo, una minore a una persona praticamente solo sulla parola di Berlusconi, eseguendo superficialmente o trascurando tutti gli accertamenti e le verifiche di rito.
In questo senso anche il comportamento della questura di Milano e del magistrato minorile è tutt'altro che irreprensibile come testimoniato dai successivi sviluppi della vicenda: dalla ricostruzione fatta dalla giornalista Fiorenza Sarzanini per il Corriere emerge una Minetti del tutto inadeguata alla responsabilità assuntasi, lasciare Ruby al suo destino. La ragazzina, come prevedibile, si caccia ancora nei guai e dopo una sola settimana finisce di nuovo in questura. L'autorità di pubblica sicurezza contatta la Minetti in qualità di affidataria, che però si rende irreperibile e solo a questo punto si assume la decisione che andava presa sin dall'inizio: affidare Ruby a una casa famiglia
Un quadro desolante in cui tra abusi di potere, menzogne in cui si coinvolgono interessi internazionali, e compagnie di giro equivoche con tanto di minori, sesso e molti soldi, lo Stato, a partire dal vertice fino ai funzionari di pubblica sicurezza, appare ostaggio dei pruriti ( il c.d. Bunga bunga) del Presidente del Consiglio. Gli Italiani farebbero bene a interessarsene perchè tutto ciò coinvolge chi li governa.

giovedì 28 ottobre 2010

Sarah Scazzi, il circo mediatico e l'Italietta che guarda la cronaca come un reality

Il modo con cui i media stanno trattando la vicenda di Sarah Scazzi è vomitevole: per settimane hanno dipinto una ragazzina di 15 anni come una lolita pronta ad accalappiare uomini più grandi di lei e fuggita dalla noiosa routine della provincia meridionale per chissà quale avventura esotica. Invece la realtà era ben altra, quella del classico crimine intrafamiliare. Facilmente intuibile peraltro, visto che, come ben sanno i sociologi, la maggior parte dei delitti vengono commessi proprio in famiglia. Non soddisfatti di aver raccontato fandonie, tv, giornali e siti web continuano a vivisezionare questa storia da ogni angolatura possibile, riproponendola cucinata e brasata in tutte le salse. Ed è immaginabile che proseguiranno imperterriti ancora per molto tempo , almeno fino a quando la morbosa curiosità delle gente non si volgerà noiosamente verso altre pruderie.
Da Cogne, a Garlasco, Da Olindo e Rosa Bazzi a Erica e Omar , questi fatti di cronaca sono vere e proprie armi di rimbelicillimento di massa. L'Italietta nè carne nè pesce si stordisce seguendoli come se si trattasse di un reality. Manca solo il televoto per decidere chi tra lo zio orco e la cugina brutta e invidiosa sia più criminale e detestabile. E nel frattempo del Lodo Alfano, di Spatuzza che avrebbe riconosciuto un funzionario dei servizi presunto complice della strage di Via D'Amelio, della spazzatura che sommerge Napoli e di altre "piccolezze" non si parla quasi più.

mercoledì 27 ottobre 2010

Haiti senza tregua: dopo il terremoto arriva il colera

Il Paese caraibico di Haiti , distrutto dal terremoto del 12 gennaio 2010 che ha provocato migliaia di morti e persone stipate in 500 campi di emergenza, ora deve scontare con un epidemia di colera un ulteriore conseguenza di quel disastro. Il bilancio è di oltre 250 morti e oltre mille ammalati. L'OMS riconosce la difficoltà a circoscrivere il male che potrebbe diffondersi anche negli ospedali. Il primo caso si sarebbe registrato anche nella capitale Port-au-Prince.

La strategia globale di Marchionne e quella italiana della CGIL


Ha fatto scalpore la dichiarazione di Marchionne al programma di Fabio Fazio secondo cui se la Fiat potesse tagliare l'Italia farebbe meglio. Le grida di coloro che si sono stracciati le vesti invocando un passato in cui l'azienda torinese è sopravvissuta grazie ai soldi dei contribuenti italiani non fanno altro che nascondere delle problematiche relative al presente e al futuro dell'industria italiana.
Anzitutto se è vero , come sostenuto da Marchionne, che l'Italia è al 118esimo posto su 139 per efficienza del lavoro e al 48esimo posto per la competitività del sistema industriale, come si spera di garantirci un futuro da Paese avanzato industrialmente? Questo dovrebbe essere uno dei nodi centrali che il sistema Paese dovrebbe affrontare, indipendentemente dalla presenza di Fiat.
In secondo luogo Marchionne al contrario di ciò che sembra sottendere il presidente della Camera Fini non fa di mestiere l'italiano o il canadese, ma l'amministratore delegato di una azienda automobilistica che se vuole rimanere in piedi deve sostenere una competizione durissima a livello globale. Agendo in un ottica multinazionale che non può più avere l'Italia , Paese di grandezza media e con un mercato pieno di rigidità, come centro operativa, Marchionne fa semplicemente gli interessi dei suoi azionisti di riferimento.
Siamo sicuri invece che la CGIL faccia gli interessi degli operai con una strategia che prevede il mantenimento di un esistente fatto di bassi salari e perenne cassa integrazione?