domenica 8 novembre 2009

La rinuncia di Abu Mazen a ricandidarsi a presidente dell'ANP: decisione definitiva o abile mossa di una vecchia volpe?


La comunità internazionale è stata gettata nell'inquietudine dall'annuncio di Abu Mazen di non ricandidarsi per le elezioni presidenza dell'ANP da lui stesso convocate per il 24 gennaio. Ovviamente la prospettiva che preoccupa le diplomazie di tutto il mondo è quello di ritrovarsi con una Palestina sottomessa all'antisemitismo di Hamas, il che renderebbe ancora più compromessi i già precari rapporti con Israele. Si tratta di una decisione davvero definitiva come dichiarato da Abu Mazen oppure tentativo di rialzare la posta, magari provando a rinviare le elezioni o a ritagliarsi un altro ruolo nel processo di pace? Possibile che non si possa trovare un interlocutore più giovane e magari più credibile di Abu Mazen? Possibile che la comunità internazionale non riesca a uscire dalla sua pigrizia e abbia come unica scelta di affidare il processo di pace a un gerontocrazia corrotta come quella sinora espressa da Fatah?

Update: come si sospettava le previste elezioni sono state sospese e il mandato ad Abu Mazen è stato prolungato fino alla scelta della nuova data in cui si dovrà tenere il voto.

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