giovedì 15 ottobre 2009

Times: soldati francesi uccisi dai Talebani in Afghanistan a causa della corruzione operata dagli italiani. Cosa c'è di vero?


Secondo un articolo pubblicato dal Times dei soldati francesi sarebbero stati uccisi in Afghanistan dopo che italiani hanno corrotto i talebani. La vicenda si svolge nell'estate del 2008 nella zona di Sarobi a est di Kabul dove i servizi segreti italiani - secondo il giornale britannico- avrebbero comprato la stabilità della zona pagando tangenti ai miliziani talebani e ai signori della guerra. A luglio l'Italia cede il controllo della zona ai militari francesi senza avvertirli delle condizioni particolari che avevano determinato la non belligeranza dei talebani ed esponendoli al rischio di ritorsioni per la mancata continuazione dei pagamenti. Ritorsioni che puntualmente si verificheranno con una micidiale imboscata dei talebani avvenuta in agosto in cui periranno 10 soldati francesi. Secondo il giornale britannico ci sarebbe una diretta relazione tra quel fatto di sangue e i comportamenti spregiudicati della nostra intelligence
Pronta la reazione delle nostre istituzioni: il ministro della difesa La Russa ha definito l'articolo spazzatura. Un successivo comunicato di Palazzo Chigi negava qualsiasi pagamento a favore dei talebani e smentisce l'esistenza di lamentele formali americane che invece secondo il Times ci sarebbero state
Cercando di dare spunti utili ad un interpretazione della vicenda, va detto che la pratica della corruzione in Afghanistan è diffusissima ed è stata esercitata anche dall'esercito britannico. E' abbastanza improbabile inoltre che nel mese di loro permanenza prima della strage, i francesi non abbiano preso contatto con i capi locali e che questi non abbiano avanzato delle richieste. Altrettanto comune è il fatto che parte delle notizie di cui ciascun contingente è a disposizione non vengano trasmesse agli alleati. Questo è un elemento di debolezza tipico di tutta la missione Isaf in Afghanistan e non specifico dell'Italia. Nell'articolo si parla anche dell'esistenza di intercettazioni. Ora bisogna chiedersi perché si intercettavano via radio i nostri militari mentre parlavano con i capi tribù locali. Se è vero è chiaro che quello degli americani che spiano le nostre conversazioni non può essere considerato un atteggiamento da buoni alleati. Sintomi di disgregazione di un alleanza in cui francesi e americani tendono a dare la colpa dei propri errori all'anello più debole, e cioè agli italiani . Il rischio è di diventare i capri espiatori di un fallimento: e questo che dovrebbe mettere sull'attenti la nostra diplomazia

0 commenti: